COMUNICATO STAMPA
Il 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese.
Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l'articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.
La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l'articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l'articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.
La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni. Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l'acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.
Si scrive acqua, si legge democrazia!
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Luca Faenzi
Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
ufficiostampa@acquabenecomune.org
+39 338 83 64 299
Skype: lucafaenzi
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel. 06 6832638; Fax. 06 68136225 Lun.-Ven. 10:00-19:00
http://www.acquabenecomune.org/
"Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara" (Dalai Lama)
sabato 21 luglio 2012
venerdì 20 luglio 2012
Allarme nelle Dolomiti Bellunesi
Pubblichiamo l'appello del Comitato Bellunese Acqua Bene Comune:
Non fatevi intimidire dal prossimo sabato piovoso, domenica torna il sole e la comunità riprende il cammino; saremo in tanti ad acoltare il rumore bianco di queste acque e respirare i profumi di questa valle
In marcia in difesa della Valle del Mis, in difesa delle Dolomiti.
Stanno distruggendo la Valle del Mis. Una bellezza senza tempo. Quello che la natura e l’acqua hanno creato in migliaia di anni, rischia di essere distrutto per sempre.
Dove prima c’era un torrente, con i suoi salti, i suoi rivoli, le sue pozze, ora stanno mettendo un tubo, diritto, sempre uguale a se stesso. Freddo, artificiale. Dove prima c’erano sassi, oggi c’è cemento.
Un’intera valle ingannata, da uomini in giacca e cravatta. Valigette piene di interessi in cambio di un Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Un’intera valle svenduta, umiliata, derubata. Predatori senza scrupoli ce la stanno portando via. Con violenza. Armati di braccia meccaniche.
Dove dovrebbe esserci un Parco, il parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, oggi c’è la Valsabbia spa di Brescia. Recinta, scava, martella, espropria.Ma non è il rumore delle ruspe che cancella il suono dell’acqua. Non sono i cingolati che calpestano quella valle. Quello che fa più rabbia sono le menzogne, gli inganni che fan parte di questa vicenda.
L’abuso su terreni che per secoli erano di uso civico, ora sfruttati ad uso privato.
Funzionari insensibili che sventolano permessi e autorizzazioni. Imprese che scavano dove non dovrebbero.
Ma soprattutto la codardia di chi potrebbe intervenire e non lo fa. Di una politica che con una mano getta la spugna e con l’altra incassa come già in passato.
Semplicemente una brutta storia. Uno schifo che va riempito d’amore, della gioia di una comunità che non si arrende, che vuole riprendersi quella valle, che vuole riprendersi quel bene comune. Che vuole difendere le Dolomiti e i suoi fiumi da centinaia di storie come questa. Tante sono le richieste per nuove centrali idroelettriche.
Però di acqua, non ce n’è più. 200km di tubi se la sono già bevuta quasi tutta. Un 10% resiste, come noi. Ma ora la partita si fa decisiva, non solo in Valle del Mis.
Proprio in questo periodo in Regione si sta discutendo un disciplinare sulle richieste per le nuove centraline.
Una moratoria sarebbe il giusto, il blocco per le centrali in zone di interesse comunitario e di alto valore naturalistico, il minimo.
Una partita da vincere.
Per questo ci appelliamo a tutti voi, a tutte le associazioni, movimenti, comitati, gruppi, singoli cittadini e cittadine che lottano per i beni comuni, che vogliono difendere le Dolomiti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, che vogliono fermare lo sfruttamento irrazionale e privatistico dei fiumi.
Il 22 luglio venite in Valle del Mis, vi aspettiamo!
PER ADESIONE-PARTECIPAZIONE: acqua.belluno@libero.it
Comitato bellunese Acqua Bene Comune
INFO UTILI
partenza marcia: ore 11 da località La Soffia
arrivo: località ponte titele nella zona del cantiere
ritrovo: in località Pian Falcina a partire dalle ore 9:00
distanza: circa 5 km – strada asfaltata, percorso alla portata di tutti
consigliate scarpe comode e cappellino
Sarà disponibile un servizio navetta fino alle ore 10:45 che porterà i partecipanti al concentramento della marcia in località La Soffia. E’ importante giungere in valle il prima possibile (dalle ore 9:00) per consentire il trasferimento con le navette.
Aiutaci a ridurre il numero delle macchine. Organizzatevi per riempire le macchine.
Meglio in bici! Porta la tua bicicletta così puoi lasciare la tua macchina fuori dalla valle. Per esempio in piazza a Sospirolo.
Possibilità di rientro in navetta alla fine della marcia.
Munirsi di acqua e pranzo al sacco. Piccolo ristoro all’arrivo della marcia.
Come arrivare in Val del Mis:
da Belluno: segui per Agordo – in località Mas di Sedico segui per Val del Mis
da Feltre: segui per Sospirolo poi per Val del Mis
da uscita A27: uscita Belluno – da Belluno segui per Agordo – in località Mas di Sedico segui per Val del Mis
Per raggiungere la Valle del Mis con il minor numero possibile di automobili, consigliamo di arrivare a Sospirolo, località Pian Falcina, utilizzando il servizio di carpooling BlaBlaCar.
Se cercate un passaggio, collegatevi al sito http://www.blablacar.it/ e scrivete Sospirolo nella casella “Città di arrivo”.
Se invece volete mettere a disposizione uno o più posti liberi nella vostra auto, cliccate sul tasto “Offri un passaggio”.
La registrazione al servizio è semplice e gratuita.
Per informazioni sul carpooling: info@bellunosimuove.it
Non fatevi intimidire dal prossimo sabato piovoso, domenica torna il sole e la comunità riprende il cammino; saremo in tanti ad acoltare il rumore bianco di queste acque e respirare i profumi di questa valle
In marcia in difesa della Valle del Mis, in difesa delle Dolomiti.
Stanno distruggendo la Valle del Mis. Una bellezza senza tempo. Quello che la natura e l’acqua hanno creato in migliaia di anni, rischia di essere distrutto per sempre.
Dove prima c’era un torrente, con i suoi salti, i suoi rivoli, le sue pozze, ora stanno mettendo un tubo, diritto, sempre uguale a se stesso. Freddo, artificiale. Dove prima c’erano sassi, oggi c’è cemento.
Un’intera valle ingannata, da uomini in giacca e cravatta. Valigette piene di interessi in cambio di un Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Un’intera valle svenduta, umiliata, derubata. Predatori senza scrupoli ce la stanno portando via. Con violenza. Armati di braccia meccaniche.
Dove dovrebbe esserci un Parco, il parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, oggi c’è la Valsabbia spa di Brescia. Recinta, scava, martella, espropria.Ma non è il rumore delle ruspe che cancella il suono dell’acqua. Non sono i cingolati che calpestano quella valle. Quello che fa più rabbia sono le menzogne, gli inganni che fan parte di questa vicenda.
L’abuso su terreni che per secoli erano di uso civico, ora sfruttati ad uso privato.
Funzionari insensibili che sventolano permessi e autorizzazioni. Imprese che scavano dove non dovrebbero.
Ma soprattutto la codardia di chi potrebbe intervenire e non lo fa. Di una politica che con una mano getta la spugna e con l’altra incassa come già in passato.
Semplicemente una brutta storia. Uno schifo che va riempito d’amore, della gioia di una comunità che non si arrende, che vuole riprendersi quella valle, che vuole riprendersi quel bene comune. Che vuole difendere le Dolomiti e i suoi fiumi da centinaia di storie come questa. Tante sono le richieste per nuove centrali idroelettriche.
Però di acqua, non ce n’è più. 200km di tubi se la sono già bevuta quasi tutta. Un 10% resiste, come noi. Ma ora la partita si fa decisiva, non solo in Valle del Mis.
Proprio in questo periodo in Regione si sta discutendo un disciplinare sulle richieste per le nuove centraline.
Una moratoria sarebbe il giusto, il blocco per le centrali in zone di interesse comunitario e di alto valore naturalistico, il minimo.
Una partita da vincere.
Per questo ci appelliamo a tutti voi, a tutte le associazioni, movimenti, comitati, gruppi, singoli cittadini e cittadine che lottano per i beni comuni, che vogliono difendere le Dolomiti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, che vogliono fermare lo sfruttamento irrazionale e privatistico dei fiumi.
Il 22 luglio venite in Valle del Mis, vi aspettiamo!
PER ADESIONE-PARTECIPAZIONE: acqua.belluno@libero.it
Comitato bellunese Acqua Bene Comune
INFO UTILI
partenza marcia: ore 11 da località La Soffia
arrivo: località ponte titele nella zona del cantiere
ritrovo: in località Pian Falcina a partire dalle ore 9:00
distanza: circa 5 km – strada asfaltata, percorso alla portata di tutti
consigliate scarpe comode e cappellino
Sarà disponibile un servizio navetta fino alle ore 10:45 che porterà i partecipanti al concentramento della marcia in località La Soffia. E’ importante giungere in valle il prima possibile (dalle ore 9:00) per consentire il trasferimento con le navette.
Aiutaci a ridurre il numero delle macchine. Organizzatevi per riempire le macchine.
Meglio in bici! Porta la tua bicicletta così puoi lasciare la tua macchina fuori dalla valle. Per esempio in piazza a Sospirolo.
Possibilità di rientro in navetta alla fine della marcia.
Munirsi di acqua e pranzo al sacco. Piccolo ristoro all’arrivo della marcia.
Come arrivare in Val del Mis:
da Belluno: segui per Agordo – in località Mas di Sedico segui per Val del Mis
da Feltre: segui per Sospirolo poi per Val del Mis
da uscita A27: uscita Belluno – da Belluno segui per Agordo – in località Mas di Sedico segui per Val del Mis
Per raggiungere la Valle del Mis con il minor numero possibile di automobili, consigliamo di arrivare a Sospirolo, località Pian Falcina, utilizzando il servizio di carpooling BlaBlaCar.
Se cercate un passaggio, collegatevi al sito http://www.blablacar.it/ e scrivete Sospirolo nella casella “Città di arrivo”.
Se invece volete mettere a disposizione uno o più posti liberi nella vostra auto, cliccate sul tasto “Offri un passaggio”.
La registrazione al servizio è semplice e gratuita.
Per informazioni sul carpooling: info@bellunosimuove.it
sabato 14 luglio 2012
LA DECRESCITA
I gruppi G.A.S (Gruppi di acquisto solidale) dell'Ovest vicentino, in collaborazione con il comitato ABC Val Chiampo e le associazioni VicenzaInsieme e No Alla Centrale, vi invitano a questa interessante iniziativa di formazione e informazione che si terrà il 24 luglio nella stupenda Villa Brusarosco ad Arzignano.
Si comincia alle ore 19.00 nel parco della villa con un ricco buffet e un aperitivo (offerta libera) dei produttori locali di vino e succhi di frutta biologici. Saranno a disposizione altre buone cose tutte fatte in casa e gratuitamente dai gasisti dei tre gruppi GAS.
Alle ore 20.30 nella sala della villa ci sarà una importante conferenza sulla Decrescita e i nuovi stili di vita che che questo movimento propone, con proposte calate nella realtà dell'Ovest vicentino.
Dopo una breve presentazione fatta da ViVerBio G.A.S. Lonigo sarà la volta degli interventi dei relatori :
il professor Gianni Tamino, biologo di Padova, sostenitore della Decrescita, e il signor Gigi Perinello, imprenditore e fornitore per i GAS di calzature fatte con pelli conciate al vegetale, senza l'uso del cromo.
Seguirà un dibattito a cui tutti possono partecipare, prenotandosi.
Alla fine, brindisi sempre con i produttori BIO.
L'ingresso è libero e si possono portare anche i bambini.
mercoledì 11 luglio 2012
Gassificatore dei fanghi conciari: il ministro Clini ha approvato uno studio di fattibilità.
Si tratta del documento che da inizio alla procedura per la realizzazione di un'opera pubblica.
Non è un progetto, anche se contiene dati tecnici, ma un atto di programmazione economica che serve ad inserire l'importo nell'elenco triennale dell'amministrazione pubblica che finanzia l'intervento e lo realizza.
Se le cose stanno così, significa che, di fronte alla motivata richiesta di finanziare il gassificatore, il ministro ha risposto positivamente.
Le procedure di legge, a questo punto, prevedono la realizzazione del progetto preliminare, del progetto definitivo e del progetto esecutivo, dopo di che si va all'appalto per la realizzazione dell'opera.
Ogni livello progettuale va approvato dall'ente competente con le relative misure di trasparenza (pubblicazione), inoltre l'approvazione del progetto definitivo* avverrà tramite VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) con una procedura che prevede forme più ampie di pubblicità e coinvolgimento della popolazione.
Tutto questo per dirvi che siamo di fronte ad un processo lungo e complesso sul quale, come tutti i cittadini, potremo intervenire.
Tanto per cominciare, sarebbe utile poter leggere lo studio di fattibilità e farne un'analisi critica.
Un buono studio di fattibilità dovrebbe scaturire dalla necessità di risolvere un problema (lo smaltimento dei reflui da conceria) e prospettarne le possibili soluzioni valutando qualità e costi dei possibili interventi.
Naturalmente, se la volontà politica è quella di realizzare il gassificatore, le altre soluzioni saranno presentate come troppo costose o inefficaci. Da qui l'importanza di controllare lo studio che potrebbe essere carente nella scelta delle soluzioni, oppure indicarci la via per proposte alternative, smascherando le valutazioni riduttive dello studio stesso.
*Si chiama così perché definisce nei dettagli l'intervento e permette una corretta valutazione, in tutti i suoi aspetti, da parte dell'amministrazione che lo approva e delle altre amministrazioni coinvolte per il rilascio di pareri od autorizzazioni.
Un po' di articoli sull'argomento pubblicati dal Giornale di Vicenza li trovate cliccando qui
Possiamo vivere senza oro, ma non senza acqua
Il murale della foto fu realizzato per protestare contro la realizzazione di una miniera di oro che avrebbe devastato le risorse idriche di quella zona di Patagonia. Il comitato di lotta vinse la disputa.
Pensiamoci bene quando devastiamo l'ambiente per motivi economici. Possiamo rinunciare a molte cose, ma non a bere e a mangiare.
Pensiamoci non solo per noi stessi ma anche per le generazioni future.
lunedì 9 luglio 2012
Riunione 9 luglio 2012 - news
Ricordo la riunione di stasera
Non pubblichiamo l'ordine del giorno perchè nel corso del weekend ci sono state importanti novità che ci hanno comunque costretto a cambiare gli argomenti di cui parleremo: la prima è l'OK del Ministero dell'Ambiente sul trattamento fanghi tramite il gassificatore (leggi l'articolo qui di VicenzaPiù)
La seconda è la nomina del nuovo Presidente di Acque del Chiampo di Antonio Fracasso (leggi qui l'articolo del Giornale di Vicenza) già presidente di Arica, la società che gestisce il tubo collettore di cui abbiamo già parlato, e di cui continueremo a parlare.
Sono due novità molto importanti di cui discuteremo sicuramente stasera.
lunedì 9 luglio 2012, alle ore 21.00
presso la sede Cigl di Arzignano in via IV Martiri
La seconda è la nomina del nuovo Presidente di Acque del Chiampo di Antonio Fracasso (leggi qui l'articolo del Giornale di Vicenza) già presidente di Arica, la società che gestisce il tubo collettore di cui abbiamo già parlato, e di cui continueremo a parlare.
Sono due novità molto importanti di cui discuteremo sicuramente stasera.
domenica 1 luglio 2012
CHIAMPIFUL
l'illustrazione è di Pawla Kuczynskiego |
Dico la verità, se avessi saputo fin dall’inizio cosa comportava far parte di un Comitato per l’Acqua nella Valle del Chiampo, forse avrei lasciato perdere.
Per i Referendum ho fatto volantinaggi, attaccato manifesti, organizzato manifestazioni artistiche, partecipato a riunioni (qualche volta noiose) ma niente è paragonabile a doversi studiare documenti come la VAS (Valutazione Ambientale Strategica, 2 documenti da 140 pagine l’uno) che è stato solo il primo di una lunga serie di documenti tecnici che si stanno accumulando uno dopo l’altro sulla mia scrivania e nel mio PC.
L’ostacolo peggiore quando ti vuoi occupare di QUALUNQUE COSA in Italia è la burocrazia. Tocca studiare, e non è affatto semplice.
Eppure…
Se lo si fa con lo spirito giusto, può diventare anche appassionante. Bisogna avere un po’ di fantasia, fingersi il detective di un romanzo giallo, o un cacciatore di gossip all’interno di una gigantesca soap-opera e, dopo un po’, le soddisfazioni arrivano.
Infatti ieri, 30 giugno 2012, sul Giornale di Vicenza è uscito questo articolo, dal titolo: “Sì ad un gestore unico per l'acqua dell'Ovest”
Per i Referendum ho fatto volantinaggi, attaccato manifesti, organizzato manifestazioni artistiche, partecipato a riunioni (qualche volta noiose) ma niente è paragonabile a doversi studiare documenti come la VAS (Valutazione Ambientale Strategica, 2 documenti da 140 pagine l’uno) che è stato solo il primo di una lunga serie di documenti tecnici che si stanno accumulando uno dopo l’altro sulla mia scrivania e nel mio PC.
L’ostacolo peggiore quando ti vuoi occupare di QUALUNQUE COSA in Italia è la burocrazia. Tocca studiare, e non è affatto semplice.
Eppure…
Se lo si fa con lo spirito giusto, può diventare anche appassionante. Bisogna avere un po’ di fantasia, fingersi il detective di un romanzo giallo, o un cacciatore di gossip all’interno di una gigantesca soap-opera e, dopo un po’, le soddisfazioni arrivano.
Infatti ieri, 30 giugno 2012, sul Giornale di Vicenza è uscito questo articolo, dal titolo: “Sì ad un gestore unico per l'acqua dell'Ovest”
Due mesi fa, questo articolo mi sarebbe passato sotto il naso assolutamente inosservato.
Ma non oggi, dopo aver letto la VAS e aver osservato questa cartina, in cui si evidenziano i confini dei due (sottolineo: due) gestori dell’Acqua nell’ATO più piccolo d’Italia.
Ma non oggi, dopo aver letto la VAS e aver osservato questa cartina, in cui si evidenziano i confini dei due (sottolineo: due) gestori dell’Acqua nell’ATO più piccolo d’Italia.
Perfino nella mia totale ignoranza e ingenuità, mi sono chiesta: come mai l’Ambito Territoriale Ottimale più piccolo (e inquinato, e ricco d’acqua, ma pur sempre il più piccolo) d’Italia, ha ben due (2) gestori dell’Acqua?
Come mai non si sono fusi, nonostante dal 1994 (con la legge 36 sulla riforma del Servizio Idrico Integrato) in poi, le normative e le leggi parlino sempre di un unico gestore per ogni ATO?
E come funzionano questi nostri gestori? In che rapporti sono tra loro?
Cercando nel web, seguendo i sassolini come Pollicino, si trovano notizie interessanti quanto allarmanti, come questa: (Indagate: Vicenza ci avvelena) http://www.inventati.org/mediablitz/rassegna/090406.html#2
dove si parla di “diluizioni irregolari degli scarichi, di condotte segrete, di situazioni gestionali tutte da approfondire ed all’emissione di otto avvisi di garanzia.” a carico di chi gestiva il depuratore di Montebello Vic.no nel 2006.
Ma adesso siamo nel 2012, di acqua sotto i ponti (e nel tubo collettore) ne è passata tanta. A che punto siamo? Qual è la situazione attuale?
Possibile che in 6 anni non si sia saputo più niente?
Come ogni mamma sa bene, quando c’è troppo silenzio in casa è il caso di preoccuparsi…
Forse le notizie in realtà ci sono, ma il problema è che siamo distratti da troppe stupidaggini per accorgercene. Mi rendo conto che la colpa è anche mia, che quello che ho fatto fino adesso non basta, che per occuparsi dell'Acqua non è sufficiente distribuire volantini.
E allora, appassioniamoci a queste storie, leggiamo, studiamo, cerchiamo di capire cosa sta succedendo. Sicuramente è più istruttivo che seguire “Beautiful”, e sicuramente più utile.
Pare che finalmente Acque del Chiampo SpA e Medio Chiampo SpA stiano per fondersi in un’unica società. In teoria dovrebbe essere un’ottima notizia. In pratica, sappiamo che Medio Chiampo SpA ha avuto delle difficoltà e delle vicende controverse, che oggi speriamo risolte.
Gestire l’Acqua nella Valle del Chiampo è compito tutt’altro che facile. Speriamo che questo compito venga affidato a qualcuno che lo sappia fare bene, con onestà e trasparenza, nell’interesse di tutti i cittadini e della salvaguardia dell’ambiente e della nostra salute.
Anzi, non speriamolo soltanto.
Pretendiamolo.
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