mercoledì 15 gennaio 2014

Sai cosa esce dal rubinetto di casa tua? Incontro pubblico a Montecchio Maggiore il 31 gennaio

Un incontro pubblico sull'acqua organizzato dal Movimento 5 Setlle di Montecchio Maggiore il 31 gennaio prossimo qui la locandina

Cava Vianelle, stop ai rifiuti pericolosi

Come comitato e movimento di Acqua Bene Comune siamo super felici di questo risultato!La cava si trova esattamente in un punto molto delicato, perché situato sopra la falda freatica indifferenziata che alimenta gli acquedotti di un bacino di quasi un milione di persone fra Vicenza, Padova e Rovigo.Ci troviamo sopra al lago primordiale più grande d’Europa, il terreno soprastante è di ghiaia nella fascia che partendo da Piovene Rocchette arriva a Thiene .Per l’ottima qualità della ghiaia, contenente quarzo, si è scavato fin dagli anni ’70 in poi determinando un buco da 3 milioni di Metricubi.Il Prof. Altissimo del Centro acqua di Novoledo ,consigliava di trasformare tutto cio’ in un bacino facendo confluire torrenti come il Leogra e il Timunchio.Sarebbe servito per creare un laghetto che diventava ricarica della falda. Considerando che la permeabilità, visto la massiccia cementificazione del territorio, è stata ridotta nell’Altovicentino del 40%.sarebbe ideale questo laghetto.
Cava Vianelle, stop ai rifiuti pericolosi
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dai Comuni Il gestore non potrà più conferire oltre 60 tipologie di scarti speciali

Qui l'articolo online di oggi del Giornale di vinena e in allegato l'articolo completo sul link invece l'articolo di Vicenza Più  

15/01/2014
http://www.vicenzapiu.com/leggi/discarica-rifiuti-di-vianelle-il-consiglio-di-stato-accetta-il-ricorso#articlecontent
Stop al conferimento di nuovi rifiuti speciali in discarica Vianelle. A deciderlo, il Consiglio di Stato che ha accolto i ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica presentati dai Comuni di Marano e Thiene nell'agosto del 2012, con i quali si chiedeva l'annullamento dell'autorizzazione provinciale ad ampliare la tipologia di rifiuti smaltiti all'interno del sito. Non appena la sentenza diventerà effettiva, il gestore non potrà più conferire in discarica gli oltre 60 codici Cer autorizzati dalla Provincia con la determina dell'aprile 2012. Tra questi, vi sono anche i 10 codici “a specchio”, ovvero quelli classificabili come pericolosi o non, a seconda delle analisi effettuate dalle stesse ditte conferitrici, e che preoccupavano particolarmente le due amministrazioni. Il rischio, infatti, in caso di rottura del manto impermeabilizzato della discarica, è proprio quello che si verifichi l'inquinamento della falda, posizionata a 50 metri di profondità, con incalcolabili danni per l'ambiente e la salute dei cittadini.
E proprio due dei quattro motivi (...)

qui l'articolo integrale sul Giornale di Vicenza di oggi

domenica 12 gennaio 2014

Un articolo molto importante sull'inquinamento da perfluorurati sull'Arena 10.01.2014 L'acqua è ancora inquinata ma la Bassa non segue Lonigo

Un articolo molto importante sull'inquinamento da perfluorurati sull'Arena 10.01.2014
L'acqua è ancora inquinata
ma la Bassa non segue Lonigo

Per arginare il problema «Pfas» si attendono lumi da Roma. Il centro berico si è invece dotato di un impianto di filtraggiohttp://www.larena.it/stories/dalla_home/620304_lacqua__ancora_inquinata_ma_la_bassa_non_segue_lonigo/?refresh_ce&scroll=342

Vincenzo Cordiano La filtrazione a carboniìe attivo ha un'efficacia molto limitata nella rimozione dei pfas; i filtri devono essere sostituiti ogni tre-quattro mesi. Inoltre la contaminazione dell'acqua potabile è, probabilmente, un aspetto relativamente meno importante. Nessuno si preoccupa dell'acqua contaminata che viene liberamente utilizzata per l'irrigazione dei campi e la nutrizione degli animali. Anche se si riduce la loro quantità presente nell'acqua potabile (che contribuisce per il 2-20% alla dose totale di pfas che assumiamo giornalmente con la dieta) rimane il problema della contaminazione della catena alimentare, soprattutto certi tipi di pesce. Essendo i pfas degli inquinati organici persistenti, che rimangono nel nostro corpo anche per decine di anni, preoccuparsi della sola acqua potabile è una fatica di Sisifo, la riduzione della quantità di pFAS nel nostro sante si vedrà fra una decina di anni. E in tutto questo periodo, e negli anni passati, i pfas continueranno ad arrecare danni alla salute delle persone. Se volete saperne di pià vi aspetto il 18 gennaio a Vicenza, ore 17, chiostri di santa corona http://enzucciu.blogspot.it/.../e-proprio-vero-che-50...
Vincenzo Cordiano, presidente della sezione di VI dell'associazione die medici per l'ambiente- ISDE italia


Acquabenecomune Val Chiampo riguardo a quello che afferma il sindaco di Lonigo non dimentichiamo questo comunicato di Paolo Rosin http://www.montecchiopiu.it/.../la-qualita-dellacqua...

Importante convegno a Vicenza : è proprio vero che 50 anni di inquinamento dell'acqua potabile e della catena alimentare non hanno causato danni alla salute dei vicentini?


È PROPRIO VERO CHE 50 ANNI DI INQUINAMENTO DELLE FALDE ACQUIFERE E DELLA CATENA ALIMENTARE NON HANNO AVUTO ALCUNA RIPERCUSSIONE SULLA SALUTE DEI VICENTINI? QUALI SONO I RISCHI PER LA SALUTE DELLE GENERAZIONI ATTUALI, DI QUELLE FUTURE E DELL’AMBIENTE?
IL 18 GENNAIO 2014 ALLE ORE 17,00 NELLA SALA DEI CHIOSTRI DI SANTA CORONA A VICENZA RISPONDERANNO A QUESTE E ALTRE DOMANDE:
MARIA C. RODEGHIERO, PRESIDENTE SEZIONE AIEA DI VICENZA
LAURA MAFFIOTTI, BIOLOGA, VICE PRESIDENTE ISDE VICENZA
VINCENZO CORDIANO, MEDICO, PRESIDENTE ISDE VICENZA
On. Andrea Zanoni, eurodeputato PD e membro ISDE


AI CASI STORICI DI INQUINAMENTO DA CROMO, DA AMIANTO E DA METALLI PESANTI SI AGGIUNGONO QUELLO DA SOSTANZE PEFLUOROALCHILICHE CHE HA INTERESSATO L’ACQUA POTABILE DI NUMEROSI COMUNI VENETI, IN GRAN PARTE IN PROVINCIA DI VICENZA E, ULTIMO IN ORDINE DI TEMPO, L’INQUINAMENTO DA CVM DEI POZZI DELLA BERTESINA DA CUI VENIVA ATTINTA L’ACQUA POTABILE PER OLTRE 20.000 ABITANTI.
LE AUTORITÀ NON SANNO PRECISARE LA DATA D’INIZIO E LA FONTE INDUSTRIALE DELLA CONTAMINAZIONE.
QUESTE MOLECOLE, ANCHE A DOSI INFINITESIMALI CAUSANO VARI TIPI DI TUMORI E ALTRE MALATTIE, SOPRATTUTTO CARDIOVASCOLARI E DELLA TIROIDE CHE, NON A CASO, SONO FRA LE PRINCIPALI CAUSE DI MORTALITÀ E DI MORBILITÀ NELLA NOSTRA PROVINCIA. L’ISDE E ALTRE ASSOCIAZIONI HANNO CHIESTO CHE VENGA AVVIATA UNA SERIA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA SULLE POPOLAZIONI CONTAMINATE DA DECENNI, FACENDO PAGARE LE SPESE AGLI INQUINATORI, COME GIÀ AVVENUTO IN GERMANIA E NEGLI USA IN CASI SIMILI


SONO INVITATI LA POPOLAZIONE TUTTA E I DIRIGENTI DELLE ULSS, GLI AMMINISTRATORI DEI COMUNI DELLA PROVINCIA, GLI ORDINI DEI MEDICI, DEI BIOLOGI E DEI VETERINARI E CHIUNQUE ABBIA A CUORE LA SALUTE UMANA E AMBIENTALE

04-01-2014 Gassificatore : progetto tutto da rifare

Molto importante l'articolo di Luisa Nicoli sul gassificatore per il fanghi conciari ad Arzignano di oggi del GdV di cui riportiamo sia l'articolo online e sia quello cartaceo in allegato che cita anche che con il fondocassa Acque del Chiampo vuole far fronte al problema della contaminazione da sostanze perfluoro alchiliche.



ARZIGNANO. «Il 2014 non sarà l´anno del gassificatore». Lo ha detto il presidente del Consiglio di Bacino Valchiampo, nonché sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin. Esclusa l´ipotesi di utilizzare l´impianto di Bergen in Norvegia, tutto viene rimesso in discussione. Intanto dal ministero all´Ambiente, come da accordo, è arrivata la prima rata del finanziamento per la realizzazione dell´impianto per 1,2 milioni.
Nel bilancio 2014 del Consiglio di Bacino, approvato a fine dicembre, ci sono 2,2 milioni di euro destinati all´impianto, e cioè la seconda rata del ministero, 1,2 milioni, e un contributo regionale di 1,5 milioni di uro.
Praticamente si riparte. «Il 2014 - precisa Gentilin - servirà per tracciare il percorso per arrivare all´impianto. Del resto non c´è motivo di affrettare i tempi per trovare una soluzione che va ponderata».
Il 15 gennaio, intanto, è fissato un incontro in Regione del Comitato di controllo, che dovrà fare il punto anche sul gassificatore. «Sulla base di un accordo di programma quadro e integrativo sottoscritto a giugno del 2013, che però dovrà essere rivisto perché è stata bocciata l´ipotesi di utilizzare l´impianto esistente di Bergen - continua Gentilin - Acque del Chiampo dovrà nominare due commissioni, tecnica e di trasparenza, costituite da esperti qualificati che avranno il compito di indicare le caratteristiche che dovrà avere l´impianto. I tempi si allungano di qualche mese, certo».
L´iter, dunque, ricomincia? «No, diciamo che viene rimodulato - risponde -, per ricercare la migliore tecnologia tra quelle esistenti. Con tutto il tempo e la serenità necessaria e su sperimentazioni pratiche. L´impianto di trattamento fanghi è un obiettivo da raggiungere, ma senza urgenza».
Nel frattempo, è stato prorogato di un anno il divieto di smaltimento in discarica dei rifiuti e fanghi con potere calorifico superiore ai 13 mila kj al chilo. «Solo un anno non ci preoccupa più di tanto - aggiunge -. Abbiamo una discarica operativa e un contratto per il conferimento anche a Sogliano sul Rubicone. E contiamo che la legge, che fissa il potere calorifico dei fanghi in discarica, venga cancellata. Non dimentichiamo, tra l´altro, che l´accordo integrativo di giugno non è ancora stato firmato da Montebello,Montecchio e dalla società Medio Chiampo».

Luisa Nicoli