Come comitato e movimento di Acqua Bene Comune siamo super felici di
questo risultato!La cava si trova esattamente in un punto molto
delicato, perché situato sopra la falda freatica indifferenziata che
alimenta gli acquedotti di un bacino di quasi un milione di persone fra
Vicenza, Padova e Rovigo.Ci troviamo sopra al lago primordiale più
grande d’Europa, il terreno soprastante è di ghiaia nella fascia che
partendo da Piovene Rocchette arriva a Thiene .Per l’ottima qualità della
ghiaia, contenente quarzo, si è scavato fin dagli anni ’70 in poi
determinando un buco da 3 milioni di Metricubi.Il Prof. Altissimo del
Centro acqua di Novoledo ,consigliava di trasformare tutto cio’ in un
bacino facendo confluire torrenti come il Leogra e il Timunchio.Sarebbe
servito per creare un laghetto che diventava ricarica della falda.
Considerando che la permeabilità, visto la massiccia cementificazione
del territorio, è stata ridotta nell’Altovicentino del 40%.sarebbe
ideale questo laghetto.
Cava Vianelle, stop ai rifiuti pericolosi
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dai Comuni Il
gestore non potrà più conferire oltre 60 tipologie di scarti speciali
Qui l'articolo online di oggi del Giornale di vinena e in allegato l'articolo completo sul link invece l'articolo di Vicenza Più
15/01/2014
http://www.vicenzapiu.com/leggi/discarica-rifiuti-di-vianelle-il-consiglio-di-stato-accetta-il-ricorso#articlecontent
Stop al conferimento
di nuovi rifiuti speciali in discarica Vianelle. A deciderlo, il
Consiglio di Stato che ha accolto i ricorsi straordinari al Presidente
della Repubblica presentati dai Comuni di Marano e Thiene nell'agosto
del 2012, con i quali si chiedeva l'annullamento dell'autorizzazione
provinciale ad ampliare la tipologia di rifiuti smaltiti all'interno del
sito. Non appena la sentenza diventerà effettiva, il gestore non potrà
più conferire in discarica gli oltre 60 codici Cer autorizzati dalla
Provincia con la determina dell'aprile 2012. Tra questi, vi sono anche i
10 codici “a specchio”, ovvero quelli classificabili come pericolosi o
non, a seconda delle analisi effettuate dalle stesse ditte conferitrici,
e che preoccupavano particolarmente le due amministrazioni. Il rischio,
infatti, in caso di rottura del manto impermeabilizzato della
discarica, è proprio quello che si verifichi l'inquinamento della falda,
posizionata a 50 metri di profondità, con incalcolabili danni per
l'ambiente e la salute dei cittadini.
E proprio due dei quattro motivi (...)
qui l'articolo integrale sul Giornale di Vicenza di oggi
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