"Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara" (Dalai Lama)
lunedì 18 novembre 2013
Conferenza stampa a cui siamo stati invitati per la presentazione della mozione del senatore Zanettin ad Acque del Chiampo
Su Arzignano dialoga c'è un resoconto della conferenza stampa avvenuta l'8 novembre alle ore 11 e 30 presso la sede di Acque Del Chiampo a cui eravamo invitati anche noi associazioni e comitati che si stanno occupando dell'acqua e del gassificatore.Il motivo era la presentazione di una mozione del Senatore Pierantonio Zanettin del PDL PER UNA NORMATIVA SUI PERFLUORATI Manca però tutta la parte di quello che abbiamo chiesto noi http:// www.arzignanodialoga.it/ DettaglioComunicazione.aspx?id= 2457
Qui una piccola relazione con l'aiuto dgli appunti di Giuliano Fin del comitato Fare Informazione di Lonigo
presenti
Boschetto Giuseppe (sindaco Lonigo)
sig.ra Cecchetto Milena (sindaco Montecchio)
Ceron Renato (sindaco Brendola)
Gentilin Giorgio (sindaco Arzignano)
Senatore Pierantonio Zanettin (PDL)
Serafin Alberto amministratore unico - AD Acque del Chiampo
Dott Fiorio - ULSS 5
Ing Vincenzo Restaino - Direttore provinciale Arpav
Sig.ra Luisa Nicoli - GDV
-Alberto Serafin Direttore Acque del Chiampo fa un'introduzione e descrive le prime azioni fatte per portare a zero il contaminante.
-Zanettin ricorda la sua interrogazione parlamentare a Ministero Ambiente e Salute (per ora senza risp) ( testo interrogazione )
-Mozione presentata al Senato per richiedere legge che normi queste
sostanze firmata da 20 Senatori (sen Stefani, Sacconi, De Petris) (Testo
mozione)
Gentilin
Soddisfazione per interventi e preoccupazione per effetti delle sostanze
Ha proposto a Miteni confronto per verifica mediazione sui costi per
gli interventi tra gestori, Miteni e Regione (per ora senza risposta)
Acque del Chiampo da Giugno ha un proprio laboratorio a disposizione sopratutto per chi ha il pozzo privato e vuol fare le analisi la può fare chiamando Acque del Chiampo
Ceron: si è dato da fare subito a Brendola dopo la messa in posa dei filtri a carbone attivo del costo di 200.00,00€ si aggiungono altri 200.00,00€ per una condotta di adduzione lungo via Rossini fino a Madonna dei Prati per portare l'acqua di Montecchio nei pozzi di Brendola. Le sostanze dopo queste operazioni si sono ridotte quasi a zero.Aggiunge che qualcuno subito dopo l'avviso dell'inquinamento da parte del ISS ha dato "de mato" con allarmismi infondati...
Boschetto Giuseppe si dice soddisfatto anche perchè lui è sempre stato preoccupato per la qualità della nostra acqua che ha sempre ritenuta buona e ringrazia noi di Lonigo presenti sapendoci interessati anche noi all'acqua.
Antonella Zarantonello (acqua bene comune)
perchè non viene presa la proposta di prendere acqua da altre fonti (serafin dice che costa meno a trattarla che andarla a prendere da altre parti) aggiungo anche che qualcuno ci aveva avvertito che la nostra acqua non era così buona ma è stato visto come un terrorista
Avvisa anche della secomda interrogazione del consigliere Pettenò (RC) in Regione dove chiede che inquina paghi
Mara Bagatella (vicenza Insieme)
costo manutenzione filtri? (Serafin dice molto bassi)
ricerca cause?
Sottoriva Nereo (comitato no alla centrale)
stato della falda?
domanda al dott Fiorio: da quanto tempo c’è inquinamento (Fiorio: non si sa)
Sistema di rilevazione epidemiologica? (Fiorio dice che c’è dal 1985 e
tutto ok perchè non ci sono segnali di danni alla salute)
Mara avvisa poi che il M5S ha raccolto firme per pubblicare i dati sui tipi di tumore (Fiorio dice sempre tutto
ok. I dati sono pubblici e ultima stampa è del 2010. Non ci sono morti
superiori alla media per neoplasie)
Dott Fazio Giovanni (Arzignano)
sottolinea la necessità di instaurare un registro dei tumori che per
ULSS 5 e 4 non esiste più. (Fiorio risponde in modo scocciato)
Ing. Vincenzo Restiano
97% dell’inquinamento arriva da Miteni (storicamente anche di più)
Area interessata 150 Km2
nel giro di 3 mesi hanno controllato l 85% del territorio
Lavori per messa in sicurezza del sito: azienda collabora attivamente (tutto va per info ad autorità giudiziaria)
Contaminazione storica interna allo stabilimento da contenere (bariere idrauliche)
L’azienda ha fatto dichiarazione di contaminazione del sito anche se non si ritiene responsabile (inquinamento storico)
La nostra Ulss comunica che l'acqua è potabile
Come
fanno a dire che è potabile e che non dobbiamo preoccuparci se anche a
Milano hanno evidenziato che di danni al nostro organismo ne crea
parecchi? e non le ingeriamo solo con l'acqua queste sostanze... e com'è
che noi delle Ulss 4 e 5 non siamo nel registro tumori del Veneto?
presto ci attiveremo per consegnare le prime firme raccolte online poi
proseguiremo la raccolta firme anche con dei banchetti.Sul GdV di oggi
c'è questo articolo e lo leggerete meglio tutto nell'allegato cartaceo.
Le analisi confermano << l'acqua è potabile>>
Si temeva la presenza di composti perfluoroalchilici
08/11/2013
«L'acqua fornita dall'acquedotto comunale è da considerarsi potabile e
di buona qualità e può essere bevuta da tutti»: questa la conclusione a
cui è arrivata l'Ulss 5 di Arzignano a seguito di una serie di analisi
per quantificare le concentrazioni di composti perfluoroalchilici (Pfas)
nell'acqua distribuita dall'impianto comunale di Brendola. Lo precisa
una nota inviata al sindaco Ceron da Franco Rebesan, responsabile del
Servizio igiene alimenti e prevenzione, e Adolfo Fiorio, direttore del
Dipartimento di prevenzione dell'Ulss 5. Come noto, recentemente il Cnr
aveva evidenziato la presenza di tali composti, potenzialmente
pericolosi, e il ministero della Salute aveva invitato gli organi
preposti a predisporre misure per ridurre la concentrazione di tali
sostanze. Sostanze per le quali, per altro, il governo italiano non ha
ancora stabilito valori limite, anche se in un recente convegno a Milano
è stato anticipato che il ministero della Salute intende definire i
parametri entro la fine dell'anno. Attualmente, i valori di riferimento
sono quelli proposti dall'Efsa (Agenzia europea per la sicurezza
alimentare), quanto alla dose giornaliera di sostanze che si può
assumere senza conseguenze per la salute, e dall'Oms (Organizzazione
mondiale della sanità) per la qualità dell'acqua potabile.
Sempre
nel convegno di Milano è stato ribadito che gli studi su lavoratori
esposti a sostanze Pfas hanno rilevato alterazioni di alcuni parametri
biochimici (colesterolo, trigliceridi, funzionalità del fegato, ormoni
tiroidei), ma non ci sono evidenze quanto alla capacità di causare
tumori.
lunedì 4 novembre 2013
Sito comune di Lonigo e documento SIAN e Acque Del Chiampo sulla nostra acqua con analisi aggiornate a settembre
Sul
sito del Comune di Lonigo ci sono due documenti importanti che
riguardano l'inquinamento della nostra acqua.Il primo è della nostra
Ulss n5 anche con le ultime analisi e il secondo di Acque del Chiampo.
Trovate tutto qui:http:// www.comune.lonigo.vi.it/
venerdì 1 novembre 2013
Risposta di Acque del Chiampo a nostro quesito sui PFOA e sui filtri installati
Dopo aver ricevuto le nostre domande sull'inquinamento da PFOA e sull'installazione dei filtri a carbone, Acque del Chiampo ci risponde:
Quesito:
“…le scrivo perchè durante l'ultimo incontro tra le Associazioni che si stanno interessando all'iinquinamento da perfluorurati, è stata esplicitata l'esigenza di avere dati certi su quanti filtri a carboni attivi siano stati installati, in quali pozzi e in quali Comuni, e se è previsto di installarne anche degli altri.
Le Associazioni dei cittadini vorrebbero anche capire se sono state fatte delle analisi all'acqua prima e dopo il passaggio dai filtri e se effettivamente essi sono efficaci.
Purtroppo tali dati sono stati richiesti anche ai Sindaci ma non tutti hanno risposto a queste domande, e non si capisce perchè alcuni amministratori forniscano tali informazioni e altri no. Vorremmo avere delle informazioni più complete, e non "a macchia di leopardo" perchè molti cittadini si rivolgono a noi chiedendo informazioni e vorremmo dare risposte precise...”
Risposta
Premesso che in Italia, per tali sostanze, non sono definiti limiti specifici per le acque destinate al consumo umano, è necessario chiarire che fra i dodici composti indicati genericamente PFAAs (sostanze alchiliche perfluorurate), solamente per il PFOA (PerfluoroOctanoic Acid) e PFOS (PerfluoroOctane Sulfonat) l'istituto Superiore di Sanità ha richiamato dei valori limite proposti sulle acque potabili dalle autorità sanitarie internazionali. Entro la fine dell’anno il Ministero della Sanità conta di elaborare un valore guida per i parametri di cui sopra, su indicazione dello stesso Istituto Superiore di Sanità.
A partire dal 01/07/2013 i Gestori del Servizio Idrico Integrato, immediatamente dopo la segnalazione da parte della Regione Veneto, hanno avviato una serie di accertamenti analitici presso tutte le fonti di approvvigionamento idropotabile e nelle reti di acquedotto in gestione, con il fine di caratterizzare con maggior precisione il fenomeno di diffusione di tali sostanze. Nella prima fase emergenziale le determinazioni analitiche sono state condotte dai laboratori ARPAV di Verona e Venezia, che sono stati in grado di mettere a punto, in tempi rapidi, le metodiche di analisi per questi composti.
Nel bacino della Valle del Chiampo, i livelli più alti di contaminazione si riscontrano nelle acque di falda di Lonigo e Brendola (somma di PFOA e PFOS comprese fra 600 e 850 ng/litro). In entrambe le situazioni sono state intraprese iniziative tecnologiche atte a contenere le concentrazioni di PFOA e PFOS.
A Brendola le prime azioni immediate sono state volte alla riduzione dei prelievi dalle fonti più contaminate privilegiando l'alimentazione idrica dai pozzi di Montecchio Maggiore sfruttando una interconnessione già esistente e intervenendo su alcuni nodi della rete.
È stato quindi dato avvio all'installazione di una batteria di tre filtri a carbone attivo presso il centro idrico Madonna dei Prati, a cui fanno capo i due pozzi dell'acquedotto di Brendola, per una spesa complessiva di Euro 200.000,00. Tali filtri sono entrati in esercizio il 20/08/2013, con il risultato di un abbattimento totale delle sostanze PFAS, al di sotto del limite di rilevabilità.
A Lonigo, Acque Veronesi il gestore del campo pozzi di Almisano, presso il Centro idrico Madonna, in comune di Lonigo, ha sostituito le masse filtranti a carbone attivo dell'impianto già esistente; l'intervento risale intorno al 15/07, con il risultato di una riduzione di circa il 50% della concentrazione di PFOA e PFOS nell'acqua erogata in comune di Lonigo, così come in circa altri trenta comuni tra le provincie di VI, VR, PD, servite dallo stesso impianto e gestiti, inoltre, da Acque Veronesi, Acque Vicentine, Centro Veneto Servizi.
Acque Veronesi sta peraltro attivandosi per un intervento di potenziamento della sezione di filtrazione a carboni attivi presso l'impianto di Lonigo, tuttavia i tempi di finanziamento e di realizzazione non sono immediati.
Su esplicita richiesta di Acque del Chiampo, la Regione Veneto con nota pervenuta il 09/10/2013, prot. n. 430866, ha dato riscontro favorevole alla realizzazione di un impianto di filtrazione a carboni attivi, dedicato alla rete idrica di Lonigo. Tale intervento potrà prevedere la messa in esercizio entro il 31/12/2013; il risultato atteso è quello di abbattere drasticamente le concentrazioni di PFOA e PFOS.
Per gli altri comuni gestiti da Acque del Chiampo non sono stati rilevati valori di concentrazione significativi per la salute pubblica.
Alleghiamo il prospetto di riepilogo delle verifiche analitiche condotte presso tutte le fonti di approvvigionamento attive e gestite da Acque del Chiampo. Le analisi sono state effettuate a partire dai primi di luglio 2013, non appena la Regione Veneto ha informato gli Enti gestori dell'esito dello studio IRSA-CNR.
Il monitoraggio è tuttora in corso attraverso prelievi periodici in rete e presso i pozzi, in coordinamento con ARPAV e Ulss 5 di Arzignano che si esprime in ambito sanitario.
Quesito:
“…le scrivo perchè durante l'ultimo incontro tra le Associazioni che si stanno interessando all'iinquinamento da perfluorurati, è stata esplicitata l'esigenza di avere dati certi su quanti filtri a carboni attivi siano stati installati, in quali pozzi e in quali Comuni, e se è previsto di installarne anche degli altri.
Le Associazioni dei cittadini vorrebbero anche capire se sono state fatte delle analisi all'acqua prima e dopo il passaggio dai filtri e se effettivamente essi sono efficaci.
Purtroppo tali dati sono stati richiesti anche ai Sindaci ma non tutti hanno risposto a queste domande, e non si capisce perchè alcuni amministratori forniscano tali informazioni e altri no. Vorremmo avere delle informazioni più complete, e non "a macchia di leopardo" perchè molti cittadini si rivolgono a noi chiedendo informazioni e vorremmo dare risposte precise...”
Risposta
Premesso che in Italia, per tali sostanze, non sono definiti limiti specifici per le acque destinate al consumo umano, è necessario chiarire che fra i dodici composti indicati genericamente PFAAs (sostanze alchiliche perfluorurate), solamente per il PFOA (PerfluoroOctanoic Acid) e PFOS (PerfluoroOctane Sulfonat) l'istituto Superiore di Sanità ha richiamato dei valori limite proposti sulle acque potabili dalle autorità sanitarie internazionali. Entro la fine dell’anno il Ministero della Sanità conta di elaborare un valore guida per i parametri di cui sopra, su indicazione dello stesso Istituto Superiore di Sanità.
A partire dal 01/07/2013 i Gestori del Servizio Idrico Integrato, immediatamente dopo la segnalazione da parte della Regione Veneto, hanno avviato una serie di accertamenti analitici presso tutte le fonti di approvvigionamento idropotabile e nelle reti di acquedotto in gestione, con il fine di caratterizzare con maggior precisione il fenomeno di diffusione di tali sostanze. Nella prima fase emergenziale le determinazioni analitiche sono state condotte dai laboratori ARPAV di Verona e Venezia, che sono stati in grado di mettere a punto, in tempi rapidi, le metodiche di analisi per questi composti.
Nel bacino della Valle del Chiampo, i livelli più alti di contaminazione si riscontrano nelle acque di falda di Lonigo e Brendola (somma di PFOA e PFOS comprese fra 600 e 850 ng/litro). In entrambe le situazioni sono state intraprese iniziative tecnologiche atte a contenere le concentrazioni di PFOA e PFOS.
A Brendola le prime azioni immediate sono state volte alla riduzione dei prelievi dalle fonti più contaminate privilegiando l'alimentazione idrica dai pozzi di Montecchio Maggiore sfruttando una interconnessione già esistente e intervenendo su alcuni nodi della rete.
È stato quindi dato avvio all'installazione di una batteria di tre filtri a carbone attivo presso il centro idrico Madonna dei Prati, a cui fanno capo i due pozzi dell'acquedotto di Brendola, per una spesa complessiva di Euro 200.000,00. Tali filtri sono entrati in esercizio il 20/08/2013, con il risultato di un abbattimento totale delle sostanze PFAS, al di sotto del limite di rilevabilità.
A Lonigo, Acque Veronesi il gestore del campo pozzi di Almisano, presso il Centro idrico Madonna, in comune di Lonigo, ha sostituito le masse filtranti a carbone attivo dell'impianto già esistente; l'intervento risale intorno al 15/07, con il risultato di una riduzione di circa il 50% della concentrazione di PFOA e PFOS nell'acqua erogata in comune di Lonigo, così come in circa altri trenta comuni tra le provincie di VI, VR, PD, servite dallo stesso impianto e gestiti, inoltre, da Acque Veronesi, Acque Vicentine, Centro Veneto Servizi.
Acque Veronesi sta peraltro attivandosi per un intervento di potenziamento della sezione di filtrazione a carboni attivi presso l'impianto di Lonigo, tuttavia i tempi di finanziamento e di realizzazione non sono immediati.
Su esplicita richiesta di Acque del Chiampo, la Regione Veneto con nota pervenuta il 09/10/2013, prot. n. 430866, ha dato riscontro favorevole alla realizzazione di un impianto di filtrazione a carboni attivi, dedicato alla rete idrica di Lonigo. Tale intervento potrà prevedere la messa in esercizio entro il 31/12/2013; il risultato atteso è quello di abbattere drasticamente le concentrazioni di PFOA e PFOS.
Per gli altri comuni gestiti da Acque del Chiampo non sono stati rilevati valori di concentrazione significativi per la salute pubblica.
Alleghiamo il prospetto di riepilogo delle verifiche analitiche condotte presso tutte le fonti di approvvigionamento attive e gestite da Acque del Chiampo. Le analisi sono state effettuate a partire dai primi di luglio 2013, non appena la Regione Veneto ha informato gli Enti gestori dell'esito dello studio IRSA-CNR.
Il monitoraggio è tuttora in corso attraverso prelievi periodici in rete e presso i pozzi, in coordinamento con ARPAV e Ulss 5 di Arzignano che si esprime in ambito sanitario.
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