Dopo aver ricevuto le nostre domande sull'inquinamento da PFOA e sull'installazione dei filtri a carbone, Acque del Chiampo ci risponde:
Quesito:
“…le scrivo perchè durante l'ultimo incontro tra le Associazioni che si stanno interessando all'iinquinamento da perfluorurati, è stata esplicitata l'esigenza di avere dati certi su quanti filtri a carboni attivi siano stati installati, in quali pozzi e in quali Comuni, e se è previsto di installarne anche degli altri.
Le Associazioni dei cittadini vorrebbero anche capire se sono state fatte delle analisi all'acqua prima e dopo il passaggio dai filtri e se effettivamente essi sono efficaci.
Purtroppo tali dati sono stati richiesti anche ai Sindaci ma non tutti hanno risposto a queste domande, e non si capisce perchè alcuni amministratori forniscano tali informazioni e altri no. Vorremmo avere delle informazioni più complete, e non "a macchia di leopardo" perchè molti cittadini si rivolgono a noi chiedendo informazioni e vorremmo dare risposte precise...”
Risposta
Premesso che in Italia, per tali sostanze, non sono definiti limiti specifici per le acque destinate al consumo umano, è necessario chiarire che fra i dodici composti indicati genericamente PFAAs (sostanze alchiliche perfluorurate), solamente per il PFOA (PerfluoroOctanoic Acid) e PFOS (PerfluoroOctane Sulfonat) l'istituto Superiore di Sanità ha richiamato dei valori limite proposti sulle acque potabili dalle autorità sanitarie internazionali. Entro la fine dell’anno il Ministero della Sanità conta di elaborare un valore guida per i parametri di cui sopra, su indicazione dello stesso Istituto Superiore di Sanità.
A partire dal 01/07/2013 i Gestori del Servizio Idrico Integrato, immediatamente dopo la segnalazione da parte della Regione Veneto, hanno avviato una serie di accertamenti analitici presso tutte le fonti di approvvigionamento idropotabile e nelle reti di acquedotto in gestione, con il fine di caratterizzare con maggior precisione il fenomeno di diffusione di tali sostanze. Nella prima fase emergenziale le determinazioni analitiche sono state condotte dai laboratori ARPAV di Verona e Venezia, che sono stati in grado di mettere a punto, in tempi rapidi, le metodiche di analisi per questi composti.
Nel bacino della Valle del Chiampo, i livelli più alti di contaminazione si riscontrano nelle acque di falda di Lonigo e Brendola (somma di PFOA e PFOS comprese fra 600 e 850 ng/litro). In entrambe le situazioni sono state intraprese iniziative tecnologiche atte a contenere le concentrazioni di PFOA e PFOS.
A Brendola le prime azioni immediate sono state volte alla riduzione dei prelievi dalle fonti più contaminate privilegiando l'alimentazione idrica dai pozzi di Montecchio Maggiore sfruttando una interconnessione già esistente e intervenendo su alcuni nodi della rete.
È stato quindi dato avvio all'installazione di una batteria di tre filtri a carbone attivo presso il centro idrico Madonna dei Prati, a cui fanno capo i due pozzi dell'acquedotto di Brendola, per una spesa complessiva di Euro 200.000,00. Tali filtri sono entrati in esercizio il 20/08/2013, con il risultato di un abbattimento totale delle sostanze PFAS, al di sotto del limite di rilevabilità.
A Lonigo, Acque Veronesi il gestore del campo pozzi di Almisano, presso il Centro idrico Madonna, in comune di Lonigo, ha sostituito le masse filtranti a carbone attivo dell'impianto già esistente; l'intervento risale intorno al 15/07, con il risultato di una riduzione di circa il 50% della concentrazione di PFOA e PFOS nell'acqua erogata in comune di Lonigo, così come in circa altri trenta comuni tra le provincie di VI, VR, PD, servite dallo stesso impianto e gestiti, inoltre, da Acque Veronesi, Acque Vicentine, Centro Veneto Servizi.
Acque Veronesi sta peraltro attivandosi per un intervento di potenziamento della sezione di filtrazione a carboni attivi presso l'impianto di Lonigo, tuttavia i tempi di finanziamento e di realizzazione non sono immediati.
Su esplicita richiesta di Acque del Chiampo, la Regione Veneto con nota pervenuta il 09/10/2013, prot. n. 430866, ha dato riscontro favorevole alla realizzazione di un impianto di filtrazione a carboni attivi, dedicato alla rete idrica di Lonigo. Tale intervento potrà prevedere la messa in esercizio entro il 31/12/2013; il risultato atteso è quello di abbattere drasticamente le concentrazioni di PFOA e PFOS.
Per gli altri comuni gestiti da Acque del Chiampo non sono stati rilevati valori di concentrazione significativi per la salute pubblica.
Alleghiamo il prospetto di riepilogo delle verifiche analitiche condotte presso tutte le fonti di approvvigionamento attive e gestite da Acque del Chiampo. Le analisi sono state effettuate a partire dai primi di luglio 2013, non appena la Regione Veneto ha informato gli Enti gestori dell'esito dello studio IRSA-CNR.
Il monitoraggio è tuttora in corso attraverso prelievi periodici in rete e presso i pozzi, in coordinamento con ARPAV e Ulss 5 di Arzignano che si esprime in ambito sanitario.
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