giovedì 26 dicembre 2013

05-12-13 L'UE risponde a Zanoni sull'acqua inquinata da sostanze perfluoro alchiliche

L'UE risponde a Zanoni sull'acqua inquinata da sostanze perfluoro alchiliche

www.andreazanoni.it

Andrea Zanoni, deputato al Parlamento europeo

Comunicato stampa del 5 dicembre 2013

Acqua contaminata, l'UE indaga sulle misure prese dalle autorità venete

Il Commissario Ue all'Ambiente risponde all'eurodeputato Andrea Zanoni sul caso della contaminazione delle acque potabili di trenta comuni di Vicenza, Verona e Padova da sostanze perfluoroalchiliche: la Commissione europea indagherà sulle misure prese. Zanoni: “Adesso vediamo se le autorità locali avranno il coraggio di dire anche a Bruxelles che non c'è alcun rischio per i cittadini. Mi associo ai trenta medici italiani dell'ISDE che chiedono con la massima urgenza uno screening sanitario dei cittadini dei comuni coinvolti”

“La Commissione europea trasmetterà alle autorità venete le informazioni fornite” dall'eurodeputato Andrea Zanoni “e indagherà circa le misure adottate per porre rimedio a questa situazione”. E' la risposta del Commissario Ue all'Ambiente Janez Potočnik alla seconda interrogazione di Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, sulla contaminazione delle acque potabili di trenta comuni veneti da sostanze perfluoroalchiliche.

“Per quanto riguarda gli screening sanitari che devono essere eseguiti dalle autorità competenti nelle zone colpite e il possibile ricorso ad esperti indipendenti (comitato scientifico ISDE), la decisione di effettuarli, nonché i mezzi della loro esecuzione, rientrano nelle competenze degli Stati membri”, precisa il Commissario Ue.

Lo scorso ottobre Zanoni si era rivolto una seconda volta a Bruxelles in seguito all'appello di una trentina di medici italiani dell’ISDE (International Society of Doctors for Environment), che chiedevano con urgenza un progetto di screening sanitario della popolazione residente nei comuni delle province di Vicenza, Verona e Padova contaminati da sostanze perfluoroalchiliche, ovvero da PFAS, suggerendo la collaborazione di esperti indipendenti e possibilmente ponendo i relativi oneri a carico degli inquinatori.

“Adesso le autorità italiane e venete dovranno rendere conto alla Commissione europea affinché siano presi i giusti provvedimenti volti ad evitare ogni possibile rischio per i cittadini”, attacca Zanoni. “Nel 2010 la Commissione europea ha imposto agli Stati membri il monitoraggio della presenza di tali sostanze per il biennio 2010 e 2011. Ho già chiesto la pubblicazione dei risultati di questo monitoraggio e di arrivare presto a regolamentare a livello Ue la presenza di tali sostanze nell’acqua potabile”.

NOTE

Il 15 ottobre 2013, il Commissario Ue all'Ambiente Janez Potočnik aveva risposto alla prima interrogazione di Andrea Zanoni che “la direttiva sull’acqua potabile non stabilisce valori limite per il contenuto di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) ma lascia agli Stati membri il compito di fissarli qualora sia necessario per tutelare la salute umana” pertanto “la presenza di PFAS nell’acqua potabile è soprattutto un problema locale che dovrebbe ridursi nel tempo per effetto della richiamata legislazione e dello sviluppo di linee guida negli Stati membri”.

Una campagna di misurazioni dei pozzi eseguita a livello nazionale dall’IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque), braccio operativo del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), ha rilevato che le acque potabili di circa trenta comuni del Veneto sono contaminate da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS). I comuni interessati si trovano principalmente nella zona ovest della provincia di Vicenza e in particolare nelle valli dell’Agno e del Chiampo e nel bacino del fiume Fratta che confluisce nel canale Garzone, ma anche in alcune zone confinanti delle province di Padova e Verona. Secondo quanto riportato dai media, in alcuni casi la concentrazione di alcune tra queste sostanze supererebbe i 1.000/1.500 ng/l (nanogrammi per litro), arrivando a sfiorare soglia 2.000 ng/l in un pozzo poi chiuso di una zona industriale di Vicenza.

I medici riferiscono di uno studio scientifico statunitense su un analogo caso di contaminazione in base al quale i soggetti con concentrazioni più elevate di sostanze perfluoroalchiliche nel sangue contraggono con maggiore frequenza cancro dei reni, cancro dei testicoli, ipercolesterolemia, malattie della tiroide, ipertensione della gravidanza/preeclampsia, colite ulcerosa. Alcuni studi italiani suggeriscono la probabile correlazione tra esposizione a tali sostanze e infertilità maschile e femminile. Altri studi internazionali dimostrano la probabile associazione e correlazione in relazione a malattie cardiovascolari, ictus cerebrale, diabete, linfomi e leucemie. Secondo i medici nella zona contaminata si rilevano un maggiore numero di decessi e un più significativo consumo di farmaci e di risorse sanitarie rispetto ad altre aree in Italia.

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

Email stampa@andreazanoni.it

Tel (Bruxelles) +32 (0)2 284 56 04

Tel (Italia) +39 0422 59 11 19

Blog www.andreazanoni.it

Twitter Andrea_Zanoni

Facebook ANDREA ZANONI

Youtube AndreaZanoniTV

Nessun commento:

Posta un commento