"Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara" (Dalai Lama)
sabato 8 dicembre 2012
Richiesta di tutta la documentazione sul Gassificatore dei fanghi conciari previsto ad Arzignano
Nel mese di luglio del 2002, tutti i comuni aderenti al Progetto GIADA si impegnarono a non realizzare sul loro territorio impianti di incenerimento a combustione diretta che comportassero nuove
Report dell'Assemblea nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua Roma, 24-25 Novembre 2012
Care/i,
--
Paolo Carsetti
Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel. 06 6832638 ; Fax.06 68136225 Lun.-Ven. 10:00-19:00; Cell. 333 6876990
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org - www.obbedienzacivile.it
segnaliamo che al seguente link sono stati pubblicati i diversi
report dei gruppi di lavoro dell'Assemblea nazionale del Forum
Italiano dei Movimenti per l'Acqua (Roma, 24-25 novembre 2012)
che sono stati inviati in lista in questi giorni.
Sulla base dei report dei gruppi di lavoro e della discussione nella plenaria conclusiva abbiamo predisposto il report generale dell'Assemblea nazionale. Pensiamo possa essere uno strumento utile per diffondere i risultati della discussione avvenuta.
Un saluto.
Paolo
---------------------------------
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha realizzato la propria assemblea nazionale a distanza di un anno e mezzo dalla straordinaria vittoria referendaria.
La discussione è partita dall'analisi di quest'anno che è stato intenso, segnato dai ripetuti attacchi a tutti i livelli all’esito del voto referendario ed alla volontà popolare espressa da 26 milioni di persone.
Si è convenuto sul fatto che sia stato un anno di forte resistenza da parte del movimento per l’acqua, che ha promosso, a livello territoriale e nazionale, iniziative per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, la campagna di obbedienza civile, mobilitazioni per il contrasto ai processi di fusione delle grandi multi utilities. Un anno che ha dimostrato le persistenza del radicamento territoriale e della soggettività politica del movimento per l’acqua e la persistenza delle ragioni profonde alla base della vittoria referendaria.
Questa assemblea, partecipata da oltre 150 persone, da decine di comitati territoriali del movimento per l'acqua (provenienti dalle seguenti regioni: Abruzzo, Lazio, Toscana, Sicilia, Calabria, Basilicata, Piemonte, Veneto, Campania, Marche, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Sardegna, Puglia, Molise, Trentino), associazioni nazionali, organizzazioni sindacali e diverse realtà in difesa dei beni comuni ha prodotto un'importante confronto a partire dai gruppi di lavoro che ci consente oggi il rilancio a tutto campo della nostra iniziativa, a partire dall’obiettivo prioritario e irrinunciabile che ha sempre guidato la nostra azione collettiva: l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale, il servizio idrico integrato dev’essere pienamente ripubblicizzato e gestito in forma partecipativa dalle comunità locali.
E' stato condiviso che il raggiungimento di questo obiettivo attraverserà tutte le iniziative e campagne emerse da questa assemblea, che da oggi, a maggior ragione, vengono rilanciate, estese e diffuse su tutto il territorio nazionale: dalle delibere d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico alla campagna di obbedienza civile, al contrasto dei progetti di grandi multiutilities.
Questa assemblea e la ricchezza della discussione hanno consentito al movimento per l’acqua un ulteriore salto di qualità dell’analisi e della proposta:
a) con l'approfondirsi della crisi globale e la messa in campo delle politiche liberiste dettate dalle grandi banche e dai capitali finanziari, la ripubblicizzazione comporta anche una forte iniziativa contro la finanziarizzazione dell’acqua e dei beni comuni e in direzione della riappropriazione sociale delle risorse per una nuova finanza pubblica;
b) riconoscimento dell'assoluta rilevanza della riappropriazione della democrazia e dei luoghi di decisionalità collettiva a tutti i livelli;
c) la necessità di una proiezione dell’iniziativa del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua nella dimensione europea e internazionale, essendo la dimensione continentale la scala dentro la quale si gioca in questi anni la partita più drammatica.
Sono state assunte tutte le proposte in merito a queste tre grandi questioni emerse dai report dei gruppi di lavoro. La ricca discussione emersa in queste due giornate è un punto di partenza per far avanzare processi di connessione vera fra il movimento per l’acqua e tutte gli altri movimenti ed esperienze in lotta per i beni comuni e per un altro modello sociale: l’assunzione dell’ambiente e del territorio come dimensione dell’azione collettiva e la costruzione di nuove pratiche fra comitati, movimenti e mondo dei lavoratori dei servizi pubblici sono i terreni che richiederanno un’intensificazione dell’iniziativa e delle pratiche da mettere in campo.
In particolare l'assemblea plenaria di domenica ha assunto come prioritari i seguenti punti e appuntamenti:
Sulla base dei report dei gruppi di lavoro e della discussione nella plenaria conclusiva abbiamo predisposto il report generale dell'Assemblea nazionale. Pensiamo possa essere uno strumento utile per diffondere i risultati della discussione avvenuta.
Un saluto.
Paolo
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Report
dell'Assemblea nazionale
del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Roma, 24-25 Novembre 2012
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha realizzato la propria assemblea nazionale a distanza di un anno e mezzo dalla straordinaria vittoria referendaria.
La discussione è partita dall'analisi di quest'anno che è stato intenso, segnato dai ripetuti attacchi a tutti i livelli all’esito del voto referendario ed alla volontà popolare espressa da 26 milioni di persone.
Si è convenuto sul fatto che sia stato un anno di forte resistenza da parte del movimento per l’acqua, che ha promosso, a livello territoriale e nazionale, iniziative per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, la campagna di obbedienza civile, mobilitazioni per il contrasto ai processi di fusione delle grandi multi utilities. Un anno che ha dimostrato le persistenza del radicamento territoriale e della soggettività politica del movimento per l’acqua e la persistenza delle ragioni profonde alla base della vittoria referendaria.
Questa assemblea, partecipata da oltre 150 persone, da decine di comitati territoriali del movimento per l'acqua (provenienti dalle seguenti regioni: Abruzzo, Lazio, Toscana, Sicilia, Calabria, Basilicata, Piemonte, Veneto, Campania, Marche, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Sardegna, Puglia, Molise, Trentino), associazioni nazionali, organizzazioni sindacali e diverse realtà in difesa dei beni comuni ha prodotto un'importante confronto a partire dai gruppi di lavoro che ci consente oggi il rilancio a tutto campo della nostra iniziativa, a partire dall’obiettivo prioritario e irrinunciabile che ha sempre guidato la nostra azione collettiva: l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale, il servizio idrico integrato dev’essere pienamente ripubblicizzato e gestito in forma partecipativa dalle comunità locali.
E' stato condiviso che il raggiungimento di questo obiettivo attraverserà tutte le iniziative e campagne emerse da questa assemblea, che da oggi, a maggior ragione, vengono rilanciate, estese e diffuse su tutto il territorio nazionale: dalle delibere d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico alla campagna di obbedienza civile, al contrasto dei progetti di grandi multiutilities.
Questa assemblea e la ricchezza della discussione hanno consentito al movimento per l’acqua un ulteriore salto di qualità dell’analisi e della proposta:
a) con l'approfondirsi della crisi globale e la messa in campo delle politiche liberiste dettate dalle grandi banche e dai capitali finanziari, la ripubblicizzazione comporta anche una forte iniziativa contro la finanziarizzazione dell’acqua e dei beni comuni e in direzione della riappropriazione sociale delle risorse per una nuova finanza pubblica;
b) riconoscimento dell'assoluta rilevanza della riappropriazione della democrazia e dei luoghi di decisionalità collettiva a tutti i livelli;
c) la necessità di una proiezione dell’iniziativa del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua nella dimensione europea e internazionale, essendo la dimensione continentale la scala dentro la quale si gioca in questi anni la partita più drammatica.
Sono state assunte tutte le proposte in merito a queste tre grandi questioni emerse dai report dei gruppi di lavoro. La ricca discussione emersa in queste due giornate è un punto di partenza per far avanzare processi di connessione vera fra il movimento per l’acqua e tutte gli altri movimenti ed esperienze in lotta per i beni comuni e per un altro modello sociale: l’assunzione dell’ambiente e del territorio come dimensione dell’azione collettiva e la costruzione di nuove pratiche fra comitati, movimenti e mondo dei lavoratori dei servizi pubblici sono i terreni che richiederanno un’intensificazione dell’iniziativa e delle pratiche da mettere in campo.
In particolare l'assemblea plenaria di domenica ha assunto come prioritari i seguenti punti e appuntamenti:
- Manifestazione nazionale a Reggio Emilia, sabato 15 Dicembre;
- 23-27 gennaio giornate europee di mobilitazione contro la finanziarizzazione dei beni comuni e della vita;
- Aggiornamento e rilancio della legge d'iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua;
- Rilancio della Campagna di Obbedienza Civile;
- Rafforzamento della campagna di raccolta firme per l'ICE
“L'acqua è un diritto umano”.
Forum Italiano
dei Movimenti per l’Acqua
--
Paolo Carsetti
Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
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mercoledì 5 dicembre 2012
APPELLO PER LA COSTRUZIONE DI UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA GESTIONE PUBBLICA E PARTECIPATA DELL'ACQUA E DEI BENI COMUNI
APPELLO PER LA COSTRUZIONE DI UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
PER LA GESTIONE PUBBLICA E PARTECIPATA DELL'ACQUA E DEI BENI COMUNI
PER LA GESTIONE PUBBLICA E PARTECIPATA DELL'ACQUA E DEI BENI COMUNI
15 DICEMBRE - REGGIO EMILIA
Un anno e mezzo fa i referendum del 12 e 13 Giugno sancivano che la grande maggioranza delle cittadine e dei cittadini vogliono l'acqua e i servizi pubblici locali fuori dal mercato.
Nonostante ciò, continua il tentativo dei governi, nel quadro delle politiche liberiste Europee, di ristabilire ed estendere il potere dei mercati e della finanza in ogni settore della società, attaccando l'esito referendario.
La crisi economica, sociale e ambientale, è diventata quindi anche crisi della democrazia.
A Reggio Emilia e a Piacenza sono scaduti gli affidamenti del servizio idrico ad IREN e si è aperta la possibilità di attuare concretamente la ripubblicizzazione dell'acqua con aziende di diritto pubblico; per questo abbiamo scelto di convocare a Reggio Emilia la Manifestazione.
Per tutelare l'Acqua e tutti i Beni Comuni, è necessario difendere il territorio dalla cementificazione e da grandi opere non necessarie, adottare politiche incentrate su riduzione dei rifiuti e recupero della materia, sulla chiusura progressiva degli inceneritori, dare vita a piani energetici sostenibili opposti all’attuale Strategia Energetica Nazionale (SEN).
E’ necessario rinaturalizzare i corsi d'acqua e sviluppare piani di manutenzione idrogeologica del territorio, valorizzandone la conoscenza e le potenzialità del lavoro. L'acqua come paradigma della lotta per la riappropriazione sociale e democratica dei Beni Comuni.
Per farlo è indispensabile contrastare i processi di privatizzazione e finanziarizzazione, a partire dal rifiuto della nascita di una Grande Multiutility del Nord, di cui IREN, A2A e la fusione Hera/Acegas sono tasselli.
Chiediamo che le amministrazioni locali decidano di riprendersi la propria autonomia esprimendo concretamente la volontà politica di rispettare la volontà espressa dai loro cittadini, per una gestione pubblica e partecipata dei Beni Comuni. Perchè senza partecipazione e riappropriazione democratica non ci sono Beni Comuni. Facciamo come Napoli che ha ripubblicizzato il servizio idrico. Facciamo come Parigi e Berlino ...
Come Movimento per l'Acqua ci appelliamo ai cittadini, ai lavoratori, agli studenti, a tutte le associazioni, ai comitati, ai sindacati e partiti, a chi anima le vertenze territoriali a difesa del territorio, dell'ambiente e dei beni comuni per costruire assieme una grande e colorata manifestazione il 15 Dicembre.
Sarà una giornata per affrontare la crisi proponendo un nuovo modello di sviluppo e un rinnovato intreccio con tutti i movimenti in lotta per quei beni, servizi e risorse che non possono essere considerati come merce con cui farci pagare il debito e toglierci il futuro.
PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO E DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI
CONTRO LE PRIVATIZZAZIONI E IL PROGETTO DI MEGA MULTIUTILITY DEL NORD
CONTRO LE DEVASTAZIONI DEL TERRITORIO E I CONTENUTI DELLE STRATEGIE ENERGETICHE NAZIONALI
CONTRO LE GRANDI OPERE, INUTILI, COSTOSE E DANNOSE
PER PIANI DI INVESTIMENTO PER ACQUA E GESTIONE DEL TERRITORIO
PER LA DEMOCRAZIA DEI BENI COMUNI
MANIFESTAZIONE SABATO 15 DICEMBRE 2012 - Reggio Emilia
Mattino (10.30-13.30) - Convegno “La ripubblicizzazione del Servizio Idrico e dei Beni Comuni, in Italia e all’Estero”
Pomeriggio (14.30-17.00) - Manifestazione e corteo, conclusione in Piazza Martiri del 7 luglio
Assemblea Nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
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lunedì 3 dicembre 2012
Attenzione importante! il referendum non viene rispettato
Attenzione importante! il referendum non viene rispettato
Care/i,
questa mattina si è svolto l'incontro a cui l'Autorità Energia
Elettrica ed il Gas ci aveva invitato insieme a diverse associazioni dei
consumatori.
Di seguito e in allegato il report dell'incontro.
Chiedo a Severo e Giuseppe, i quali erano presenti, eventualmente
d'integrarlo ulteriormente.
Ciò che mi preme sottolineare con questa mail è l'assoluta gravità della situazione.
L'Autorità ha comunicato l'intenzione di voler approvare il Metodo
Tariffario Transitorio entro il 31 dicembre 2012. Dunque, ciò sarebbe
possibile, già a partire dalla prossima riunione prevista per giovedì 6
dicembre.
La gravità dell'impianto definito dall'AEEG sta, in
primis, nel mancato recepimento dell'esito del 2° referendum così come
già abbiamo denunciato nelle nostre osservazioni inviate quest'estate.
Inoltre questo nuovo metodo si delinea di fatto come un arretramento e
un peggioramento dell'attuale quadro regolatorio in materia di tariffa,
tutto a favore dei gestori.
A mio avviso alla Conferenza in
programma a Milano per il 3 dicembre gli interventi che verranno fatti
dovranno essere di forte denuncia di questa impostazione.
Alla
luce dell'incontro odierno diviene, dunque, urgente condividere
iniziative e azioni da mettere in campo per contrastare questa
sostanziale truffa ai danni dei cittadini.
Per questo e a questo
scopo mi sento di proporre di valutare una riunione di Coordinamento
nazionale straordinario. Una prima data utile potrebbe essere sabato 22
dicembre.
Valutiamo insieme, consapevoli della gravità e dell'urgenza.
Un saluto.
Paolo
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Report incontro Authorità per l'Energia Elettrica e il Gas
Roma, 30 Novembre 2012
La mattina del 30 novembre si è svolto l'incontro a cui l'Autorità
Energia Elettrica ed il Gas ha invitato a partecipare il Forum dei
Movimenti per l'Acqua insieme a diverse associazione dei consumatori.
Per il Forum erano presenti Severo Lutrario, Giuseppe Grauso e Paolo Carsetti.
Obiettivo dell'incontro era quello d'illustrare le scelte che
l'Autorità si appresta a compiere in merito al Metodo Tariffario
Transitorio. Sostanzialmente l'Ing. Dell'Oste, Responsabile dell'Ufficio
Speciale Tariffe e Qualità dei Servizi Idrici, ha presentato il
documento che era stato inviato via fax (oggi pubblicato al seguente
link) nel quale vengono elencate le modifiche che l'Autorità intende
apportare al Metodo Tariffario Transitorio definito nell'ultimo
documento di consultazione (290/2012). Tale metodo sarà applicato ai
servizi idrici per gli anni 2012 e 2013, ma solo alle gestioni che ad
oggi applicano il Metodo Normalizzato e non a quelle CIPE. Per il 2014,
poi, s'intende giungere alla tariffa definitiva. L'Autorità ha
comunicato l'intenzione di voler approvare il nuovo metodo entro il 31
dicembre 2012.
Da parte nostra abbiamo contestato in particolar
modo i punti critici che Giuseppe Grauso aveva identificato nella sua
mail di ieri sera, a partire dal riportare la nostra netta contrarietà
rispetto al riconoscimento dei costi sostenuti dai gestori così come
iscritti nel bilancio delle società anche se più alti dei costi
programmati inseriti nei piani d'ambito. Ossia, secondo l'Autorità tali
costi dovranno, comunque, essere coperti dalla tariffa.
Inoltre
abbiamo fatto notare l'illegittimità del fatto che saranno coperti
dalla tariffa anche gli oneri finanziari relativi a debiti contratti
prima del 2013 indipendentemente dal loro tasso di interesse.
Su tali punti la risposta è stata alquanto evasiva.
Inoltre, soprattutto alla luce delle modifiche descritte, abbiamo
richiesto se fosse stata fatta una simulazione sull'eventuale aumento
delle tariffe rispetto al Metodo Normalizzato e al Metodo Tariffario
Transitorio precedentemente delineato.
Sostanzialmente, con un giro
di parole, si è elusa la domanda. E' stato solo riferito che il metodo
tariffario base (ossia quello precedente alle modifiche) avrebbe portato
ad un aumento stimato in circa lo 0,5%.
Abbiamo chiesto più
volte che ci venissero illustrati nel dettaglio i valori posti alla base
della determinazione degli oneri finanziari e conseguentemente a quanto
sarebbe ammontata la percentuale finale.
Elusa più volte anche questa domanda.
A seguito di una nostra richiesta, è stato confermato che verranno
caricati sulla tariffa solo gli investimenti realmente effettuati e non
quelli previsti, sebbene è stato riportato che ci potranno essere alcune
eccezioni dovute a situazioni particolari.
Abbiamo contestato
con forza che, così come delineato, il nuovo metodo tariffario, anche
alla luce delle modifiche introdotte, è in assoluta contraddizione con
l'esito referendario poiché sostanzialmente reintroduce, sotto le
mentite spoglie degli oneri finanziari, la remunerazione del capitale
investito.
Da parte nostra è stato condiviso un giudizio
assolutamente negativo di quanto finora prodotto dall'AEEG. Giudizio che
si basa sui seguenti principi:
mancato rispetto dell'esito
del II° referendum e dunque mancata eliminazione dalla tariffa di
qualsiasi voce riconducibile alla remunerazione del capitale investito;
arretramento su posizioni più favorevoli ai gestori e conseguente
peggioramento del quadro regolatorio in materia di tariffa idrica sia
rispetto all'attuale Metodo Normalizzato (con tutti i suoi limiti), sia
rispetto alla proposta di Metodo Tariffario Transitorio presente nel
documento di consultazione (290/2012);
il Metodo Tariffario
Transitorio così come definito dall'AEGG condurrà ad una sostanziale
sanatoria di tutte le illegittimità, inadempienze e irregolarità
attualmente registrate in diverse gestioni.
A partire da queste
considerazioni abbiamo fatto presente che, se tale impianto verrà
confermato con una delibera dell'AEEG, come Forum dei Movimenti per
l'Acqua ci riserviamo di valutare eventuali azioni legali.
A
margine dell'incontro, con Giuseppe e Severo, abbiamo condiviso la
necessità e l'urgenza di proporre a tutto il movimento per l'acqua di
avviare un ragionamento su quale iniziative e azioni mettere in campo
per contrastare quella che è, con tutta evidenza, una vera e propria
truffa ai danni dei cittadini, a partire dal mancato rispetto dell'esito
referendario.
Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
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Paolo Carsetti
Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
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due articoli apparsi sul Giornale di Vicenza il 29 e il 30 novembre scorso sul gassificatore di Arzignano e sui nostri gestori dell'acqua
Pubblico
due articoli apparsi sul Giornale di Vicenza il 29 e il 30 novembre
scorso sul gassificatore di arzignano e sui nostri gestori dell'acqua
MONTECCHIO/1
Il Consiglio
vuol dire la sua sul gassificatore
sui quotidiani
Dal GdiVi di venerdì 30 novembre 2012 PROVINCIA, pagina 42
Se Ato acquista un pagina sulla rivista del comune di Arzignano per
parlare del gassificatore e del «percorso intrapreso trasparente e
professionale per il recupero energetico dei fanghi», allora anche
Montecchio vuole dire la sua sui quotidiani locali. Non è and
ata
giù al Consiglio comunale castellano la decisione della dirigenza
dell´ente d´ambito territoriale, che si occupa del controllo del
servizio idrico, di pagare uno spazio su “In Arzignano" per reclamizzare
che la tecnologia di smaltimento fanghi individuata è la preferibile.
Tutti i consiglieri hanno votato compatti la mozione bipartisan,
invitando l´Amministrazione a chiedere ad Ato un finanziamento per
inserire in un organo di stampa di grande diffusione in provincia la
netta presa di posizione della città contro il gassificatore e di
organizzare incontri pubblici sul territorio.
«La scelta di
acquistare una pagina - ha detto il neo consigliere di “Essere
Montecchio" Andrea Borinato - è stata presa da Ato senza consultare o
informare gli altri Comuni, La “trasparenza” sulla tecnologia decisa ci
sarà solo quando verranno messi a disposizione i risultati delle
sperimentazioni». Ancora più dura la posizione di Mario Guggino del Pdl:
«La decisione è stata scorretta e tendenziosa. Non si può continuamente
forzare la mano con elementari furbate, infischiandosene delle esigenze
altrui e delle nostre precise richieste, mai chiarite, di ordine
scientifico, tecnico, finanziario e di salute». Il vicesindaco Gianluca
Peripoli ha ricordato: «Ato non è solo il settore conciario. È
principalmente gestione dell´acqua». A.F.
I sindaci litigano. E così Arzignano chiude sull'ex Ato
MONTECCHIO. Discussione sulle nomine del nuovo Consiglio di bacino. Il
Comune castellano ipotizza di lasciare l'ente se non sarà coinvolto
Gentilin: «In passato ci sono stati contrasti. Ci vuole un team unito»
29/11/2012
Zoom Foto
Fanghi delle concerie al depuratore di Montebello nel 2010. ARCHIVIO
Arzignano blocca la porta dell'Ato Valchiampo al sindaco castellano
Milena Cecchetto. Il presidente uscente Giorgio Gentilin (Pdl), nonché
sindaco della città del Grifo, ha riserve nei confronti della
candidatura di Montecchio e del suo sindaco leghista a entrare a far
parte del comitato istituzionale del nuovo Consiglio di bacino. Da
gennaio 2013 andrà a sostituire l'ente “Ambito territoriale ottimale”
(Ato) che si occupa dell'organizzazione e controllo del servizio idrico
integrato sul territorio. E che sta portando avanti l'accordo di
programma sul gassificatore dei fanghi della concia. Se per la
presidenza si va verso una riconferma, come emerso dall'incontro dei 13
comuni dell'Ato nei giorni scorsi, restano da definire i due
rappresentanti del comitato istituzionale. Secondo i criteri stabiliti
qualche giorno fa, con Gentilin a rappresentare la Valchiampo dovrebbe
esserci un sindaco dell'ente gestore Medio Chiampo - e sarà Montebello -
e un comune tra gli ex Mbs ovvero Brendola, Lonigo o Montecchio. La
proposta emersa è che sia Montecchio a far parte del comitato
istituzionale. Come confermato dai sindaci di Brendola Renato Ceron e di
Lonigo Giuseppe Boschetto. Ma far conciliare le diverse “anime”
dell'Ato non sarà così semplice. Giorgio Gentilin spiega: «Montecchio in
questi anni ha dimostrato di essere in contrasto con le linee operative
della maggioranza dell'Ato. Se ci sono i presupposti per lavorare con
un comitato istituzionale che ci consenta di raggiungere gli obiettivi
necessari al distretto della vallata, e di portare avanti l'accordo di
programma esistente, sono disponibile a mantenere l'incarico. Ma se non
si potrà raggiungere una serena operatività e avere un team unito non è
obbligatorio che io presenti la mia candidatura. Il mio impegno c'è per
risolvere insieme i problemi». Di più il primo cittadino di Arzignano
non dice.
Tutti i particolari nel Giornale in edicola
Luisa Nicoli
venerdì 16 novembre 2012
Fermiamo le grandi opere inultili per mettere in sicurezza il nostro territorio
Comunicato stampa
Maltempo e dissesto idrogeologico
La prima grande opera pubblica necessaria
al Paese è la prevenzione e la mitigazione
del rischio idrogeologico
Appello al Governo nazionale: “Fermando le
grandi opere inutili,
subito 10 miliardi per la messa in
sicurezza del territorio”
Cogliati Dezza, Delrio,
Mercalli, Tozzi, Borletti Buitoni, Iseppi, Freyrie, Sisti e
Graziano
i primi firmatari
“Via la TAV Torino-Lione ed ecco
5.623 milioni di euro; via l’autostrada Tirreno-Brennero ed eccone altri 1.430.
Cancellando anche la Orte-Mestre recuperiamo ben 1.428 milioni di euro mentre
rinunciando definitivamente al Ponte sullo Stretto possiamo ottenerne altri 250.
Aggiungiamo pure i 711 milioni previsti per la realizzazione dell’autostrada
Cisterna Valmontone e del corridoio autostradale Roma-Latina, e abbiamo ben
9.442 miliardi di euro da poter investire nella prima grande opera pubblica
necessaria al Paese: la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico”.
Con queste parole, il presidente di
Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, ha illustrato l’appello che
Legambiente ha lanciato al Governo nazionale chiedendo di rinunciare ad
alcune grandi opere inutili per destinare le risorse recuperate agli interventi
per l’attuazione del Programma nazionale per la sicurezza e la manutenzione del
territorio proposto dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e
del mare.
Perché rinunciando ad alcune grandi opere dai
costi elevatissimi e dagli impatti ambientali enormi e scegliendo, invece, di
intervenire nella riqualificazione delle strade esistenti e nel potenziamento
delle ferrovie, si possono recuperare risorse necessarie e urgenti per la tutela
e la sicurezza del territorio.
“Vista l’entità degli investimenti necessari
e l’urgenza delle azioni da mettere in campo – si legge nell’appello - condividiamo e sosteniamo la proposta del
ministro dell’ambiente Corrado Clini alla Commissione Europea, di derogare al
patto di stabilità per la spesa
prevista per gli interventi di prevenzione e mitigazione del rischio
idrogeologico”.
Il territorio e i fiumi italiani hanno oggi
più che mai bisogno di una concreta ed efficace politica di tutela ambientale,
di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e di un’alleanza di tutti
i soggetti portatori d’interesse: gli esperti, gli enti competenti, i soggetti
interessati a vario titolo e le amministrazioni locali, con l’obiettivo comune
di avanzare proposte d’intervento anche al fine di ottenere e indirizzare le
risorse necessarie. “Un’intesa
comune – spiega ancora Cogliati Dezza - su cui costruire un processo di
partecipazione e condivisione che individui tali interventi e ne garantisca una
corretta attuazione, con
l’obiettivo di coniugare la mitigazione del rischio idrogeologico con la tutela
ambientale”.
All’appello sul sito di Legambiente (http://www.legambiente.it/alluvioni-stop-opere-inutili-salvare-il-paese),
hanno già aderito:
Vittorio Cogliati Dezza, presidente Legambiente, Graziano Delrio, presidente Anci e
sindaco di Reggio Emilia, Luca Mercalli, climatologo e metereologo, Ilaria Borletti Buitoni,
presidente FAI, Franco
Iseppi, presidente TCI, Mario Tozzi, geologo CNR, Gianvito Graziano, presidente Ordine dei Geologi, Leopoldo Freyrie, presidente Consiglio
nazionale degli architetti, Andrea
Sisti, presidente Ordine nazionale dottori agronomi e
forestali
Opera pubblica
|
Fabbisogno (in milioni di euro)
|
Alta velocità Torino - Lione
|
5.623
|
Autostrada Tirreno - Brennero
|
1.430
|
Autostrada Orte – Mestre (nuova Romea)
|
1.428
|
Ponte sullo Stretto
|
250
|
Autostrada Cisterna- Valmontone e corridoio
autostradale Roma-Latina
|
711
|
totale
|
9.442
|
Elaborazione
Legambiente su dati ministero Infrastrutture
L’ufficio stampa: 0686268376 -99 -53
--
Milena Dominici
Capo ufficio stampa
Legambiente Onlus
Via Salaria 403
00199 Roma
tel. 06.86268376
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Milena Dominici
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INVITO ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEL FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA
INVITO
ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE
DEL FORUM
ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA
ROMA,
24 e 25 NOVEMBRE
Sabato 24 e
domenica 25 novembre 2012, a Roma, il Forum Italiano dei
Movimenti per l’Acqua terrà la propria assemblea nazionale.
Sarà un appuntamento
molto importante, a distanza di un anno e mezzo dalla straordinaria
vittoria referendaria, che ha rappresentato il più alto
disconoscimento delle politiche liberiste pronunciato dall’intera
società italiana.
Un anno e mezzo, durante
il quale il movimento per l’acqua si è dovuto confrontare con
fortissimi attacchi a tutti i livelli contro l’esito referendario e
il voto democratico del Paese; e lo ha fatto, mettendo in campo
mobilitazioni territoriali e manifestazioni nazionali, resistenze e
proposte, campagne ed iniziative, dimostrando la persistenza e il
radicamento del movimento per l’acqua e delle ragioni profonde
della vittoria referendaria.
L’appuntamento di
novembre vuole tracciare un primo bilancio di quanto fatto e proporre
il rilancio dell’iniziativa territoriale e nazionale verso
l’obiettivo della piena ripubblicizzazione del
servizio idrico integrato e la sua gestione partecipativa degli
abitanti, dei lavoratori e delle comunità locali.
Un rilancio che
necessita, da una parte, di uno sguardo più profondo dentro la
crisi economico-finanziaria, sociale, ambientale e di
democrazia dentro cui siamo immersi e, dall’altra, di un
rinnovato intreccio con tutti i movimenti in lotta per i beni
comuni.
Proprio di questo
vogliamo discutere dentro la nostra assemblea nazionale e vi
proponiamo di farlo tutte e tutti assieme.
Vi vogliamo con noi non
per spiegarvi ciò che abbiamo fatto o per ascoltare il
racconto delle vostre esperienze, ma per confrontarci
con forte vicinanza ed altrettanta intensità su quali siano i nessi
e gli obiettivi che possiamo costruire assieme, per un’altra uscita
dalla crisi e per un nuovo modello sociale che parta dalla
riappropriazione collettiva dei beni comuni.
Per questo, non abbiamo
pensato di invitare una o uno di voi che venga a fare un dibattito in
“rappresentanza” dell’esperienza a cui appartiene. Questo lo
abbiamo già fatto, è stato bello e utile.
Questa volta vi
vogliamo tutte e tutti dentro ciascuna tappa dell’assemblea
a socializzare i comuni saperi e ad intrecciare le analisi per capire
meglio come proseguire assieme, rendendo più forti le lotte di
ciascuno e costruendone di nuove da poter fare assieme.
Abbiamo alcuni
nessi da proporvi - e saremo contenti se altri verranno da
voi indicati - per capire assieme se farne terreno comune di
iniziativa e di mobilitazione:
- vorremmo parlare con voi di finanza, per capire da un parte come combattere la finanziarizzazione che espropria i beni comuni e dall’altra come e dove trovare le risorse per garantire i beni comuni, il loro accesso universale, la loro conservazione;
- vorremmo parlare con voi di democrazia, per capire come superare il muro di gomma delle istituzioni di fronte alle mobilitazioni, ai conflitti e alle campagne per la riappropriazione sociale dei beni comuni; e per capire assieme come costruire esperienze reali di democrazia partecipativa;
- vorremmo parlare con voi di ambiente, per capire come costruire intrecci tra diritto alla qualità della vita e alla salute da una parte e riappropriazione collettiva del ciclo dei beni comuni dall’altra;
- vorremmo parlare con voi di lavoro per capire assieme come interconnettere i punti di vista dei cittadini in lotta per i beni comuni con quelli dei lavoratori dei servizi pubblici locali;
- vorremmo parlare con voi di Europa, per approfondire le analisi sulle politiche europee e capire come costruire reti internazionali di movimento che abbiano la dimensione continentale come proprio orizzonte dell’agire.
Come vedete, vogliamo
parlare di molte cose con tutte e tutti voi.
E speriamo davvero che
anche tutte e tutti voi abbiate la stessa necessità di farlo con
noi.
Perché ci piacerebbe
uscire dall’assemblea di novembre con la ricchezza di un confronto
riuscito e con obiettivi condivisi di mobilitazione comune.
Perché vogliamo cambiare
il mondo.
FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER
L’ACQUA
Per informazioni e adesioni dalla provincia di vicenza scrivere all'indirizzo
mercoledì 7 novembre 2012
Il tubo collettore che ora sfocia a C.Veneta viene prolungato fino a Sabbion?
08/04/2011
Accordo tra Acque Veronesi, consorzio Arica e comune di Cologna Veneta
Accordo tra Acque Veronesi, consorzio Arica e comune di Cologna Veneta. Risolto l’annoso problema del “tubo dei veleni”. In arrivo fondi per disinquinare e per ampliare la rete fognaria in vari comuni
Il collettore che nei decenni scorsi era noto come il “tubo dei veleni” adesso non solo non fa più paura ma addirittura potrà diventare fonte di importanti opere per il territorio della bassa veronese. E’ davvero significativo il cambio di prospettiva originato dalla collaborazione tra Acque Veronesi e Consorzio ARICA, in linea con gli indirizzi espressi nell’accordo di programma siglato nel 2008 che vede fra i firmatari, oltre al Comune, la Regione, le Province di Verona e Vicenza, le associazioni di categoria e ambientaliste e come beneficiario, per una parte importante, il territorio del Comune di Cologna Veneta. L’accordo prevede un monte investimenti di oltre 21 milioni di euro; soldi in parte già destinati ad un ampliamento e adeguamento dell’impianto di depurazione di Cologna Veneta, e previsti per il prolungamento del collettore ARICA fino a valle dell’abitato di Cologna Veneta ricomprendendo lo scarico del depuratore di Cologna Veneta, nonché per l’ampliamento delle reti fognarie nei Comuni di Pressana, Cologna Veneta e Zimella. A ciò si accompagna un approfondito monitoraggio dei sedimenti trasportati lungo il fiume Fratta, già iniziato a cura della Regione.
Per concretizzare quanto previsto nell’accordo, il sindaco di Cologna Veneta ha indetto un incontro lo scorso mercoledì 30 marzo fra Acque Veronesi, rappresentata dal presidente Anna Leso, ed ARICA, il Consorzio che si occupa della gestione del collettore, nella figura del presidente Antonio Fracasso. Un incontro nel quale sono state prese le prime decisioni operative. ARICA, che per questo sta ricercando i finanziamenti, si è impegnata ad eseguire, in contemporanea al prolungamento del collettore, alcune opere di adeguamento delle arginature del Fratta in località Sabbion e nell’area dell’impianto di Cologna Veneta. Su tali argini il Comune prevede anche di realizzare una pista ciclabile lungo il Fratta che colleghi l’abitato di località Sule con il centro del paese. Nell’insieme tali iniziative richiedono un importo complessivo di circa 12 milioni di euro.
“Spostare il punto di consegna dei reflui depurati a valle dell’immissione del canale irriguo LEB e del depuratore di Cologna Veneta - afferma Antonio Fracasso, presidente di ARICA – permetterà ai colognesi di tornare a fruire della bellezza del fiume Fratta da troppo tempo interessato dallo scarico del collettore il quale, ancorché qualitativamente a norma di legge, presenta un evidente impatto visivo”. Mentre il sindaco di Cologna Seghetto parla di “incontro decisivo che ha portato, in seguito ad un forte lavoro e ad una collaborazione fattiva, alla individuazione comune della soluzione di problemi che erano sul tappeto da anni”.
D’altro canto per Acque Veronesi l’impegno è di potenziare il depuratore di Cologna Veneta tenendo anche conto della nuova posizione dello scarico del collettore, a cui, una volta realizzato il prolungamento, confluirà i propri reflui depurati. A questo si aggiunga il collettamento di alcuni quartieri e lottizzazioni esistenti o in corso di realizzazione a Cologna Veneta, non ancora raggiunte dal servizio di fognatura oltre alla realizzazione di nuovi tratti di fognatura a servizio delle frazioni Sant’Andrea e San Sebastiano per un importo complessivo di 6 milioni di euro.
Per le opere in capo ad ARICA e ad Acque Veronesi già alcuni progetti sono pronti ed è in corso l’iter autorizzativo. “Si tratta – afferma Anna Leso, presidente di Acque Veronesi – di una serie di interventi importanti, perché contribuiscono a tutelare il territorio”
Il collettore che nei decenni scorsi era noto come il “tubo dei veleni” adesso non solo non fa più paura ma addirittura potrà diventare fonte di importanti opere per il territorio della bassa veronese. E’ davvero significativo il cambio di prospettiva originato dalla collaborazione tra Acque Veronesi e Consorzio ARICA, in linea con gli indirizzi espressi nell’accordo di programma siglato nel 2008 che vede fra i firmatari, oltre al Comune, la Regione, le Province di Verona e Vicenza, le associazioni di categoria e ambientaliste e come beneficiario, per una parte importante, il territorio del Comune di Cologna Veneta. L’accordo prevede un monte investimenti di oltre 21 milioni di euro; soldi in parte già destinati ad un ampliamento e adeguamento dell’impianto di depurazione di Cologna Veneta, e previsti per il prolungamento del collettore ARICA fino a valle dell’abitato di Cologna Veneta ricomprendendo lo scarico del depuratore di Cologna Veneta, nonché per l’ampliamento delle reti fognarie nei Comuni di Pressana, Cologna Veneta e Zimella. A ciò si accompagna un approfondito monitoraggio dei sedimenti trasportati lungo il fiume Fratta, già iniziato a cura della Regione.
Per concretizzare quanto previsto nell’accordo, il sindaco di Cologna Veneta ha indetto un incontro lo scorso mercoledì 30 marzo fra Acque Veronesi, rappresentata dal presidente Anna Leso, ed ARICA, il Consorzio che si occupa della gestione del collettore, nella figura del presidente Antonio Fracasso. Un incontro nel quale sono state prese le prime decisioni operative. ARICA, che per questo sta ricercando i finanziamenti, si è impegnata ad eseguire, in contemporanea al prolungamento del collettore, alcune opere di adeguamento delle arginature del Fratta in località Sabbion e nell’area dell’impianto di Cologna Veneta. Su tali argini il Comune prevede anche di realizzare una pista ciclabile lungo il Fratta che colleghi l’abitato di località Sule con il centro del paese. Nell’insieme tali iniziative richiedono un importo complessivo di circa 12 milioni di euro.
“Spostare il punto di consegna dei reflui depurati a valle dell’immissione del canale irriguo LEB e del depuratore di Cologna Veneta - afferma Antonio Fracasso, presidente di ARICA – permetterà ai colognesi di tornare a fruire della bellezza del fiume Fratta da troppo tempo interessato dallo scarico del collettore il quale, ancorché qualitativamente a norma di legge, presenta un evidente impatto visivo”. Mentre il sindaco di Cologna Seghetto parla di “incontro decisivo che ha portato, in seguito ad un forte lavoro e ad una collaborazione fattiva, alla individuazione comune della soluzione di problemi che erano sul tappeto da anni”.
D’altro canto per Acque Veronesi l’impegno è di potenziare il depuratore di Cologna Veneta tenendo anche conto della nuova posizione dello scarico del collettore, a cui, una volta realizzato il prolungamento, confluirà i propri reflui depurati. A questo si aggiunga il collettamento di alcuni quartieri e lottizzazioni esistenti o in corso di realizzazione a Cologna Veneta, non ancora raggiunte dal servizio di fognatura oltre alla realizzazione di nuovi tratti di fognatura a servizio delle frazioni Sant’Andrea e San Sebastiano per un importo complessivo di 6 milioni di euro.
Per le opere in capo ad ARICA e ad Acque Veronesi già alcuni progetti sono pronti ed è in corso l’iter autorizzativo. “Si tratta – afferma Anna Leso, presidente di Acque Veronesi – di una serie di interventi importanti, perché contribuiscono a tutelare il territorio”
Riunione coordinamento ABC Vicenza
Riunione
COORDINAMENTO ACQUA BENE COMUNE VICENZA
Mercoledì 7 novembre alle ore 20:45
presso
----------------
ORDINE DEL GIORNO:
- VERTENZE TERRITORIALI - Chiampo, Bacchiglione, Brenta
- ORGANIZZAZIONE INCONTRO PUBBLICO - 30 novembre Equobar Vicenza
- CAMPAGNA DI RIPUBBLICIZZAZIONE DEI SERVIZI IDRICI -
- PARTECIPAZIONE E CONTRIBUTO ASSEMBLEA NAZIONALE - Roma 24+25 novembre
varie ed eventuali
varie ed eventuali
venerdì 26 ottobre 2012
Visita guidata al consorzio LEB a Cologna Veneta
Vi avviso che venerdì 2 novembre il comitato ABC Val Del Chiampo organizza una visita guidata alla sede del Consorzio LEB di Cologna Veneta in via Tiro a Segno, 7 Cologna Veneta.Invitiamo i gruppi Gas della nostra zona e le associazioni ambientalistiche e le persone tutte interessate a partecipare.
Per quelli che abitano da Chiampo a Lonigo ci troviamo ore 8 e mezza nel parcheggio del duomo di Lonigo la visita è programmata presso la sede del Consorzio per le ore 9.00.SE volete venire rispondete a questa e mail o chiamatemi al 3480406820 o inviatemi un sms. Saranno presenti per illustrarci l'impianto e rispondere alle nostre domande il direttore Righetti e il presidente Borella e inoltre sarà presente anche l'ex presidente del consorzio Arica Antonio Fracasso, che sostituisce in questa visita il nuovo presisdente Renzo Marcegaglia che il 2 novembre ha un altro impegno.
ARICA è un Consorzio che gestisce il Collettore di trasferimento dei reflui di cinque impianti di depurazione del vicentino a forte prevalenza industriale fino al fiume Fratta. L'opera del Collettore è stata realizzata al fine di salvaguardare un'importante zona di ricarica degli acquiferi. ARICA esegue un controllo costante allo scarico del Collettore, degli impianti ad esso afferenti, e in diversi punti lungo il corpo idrico ricettore.Nel 2007 si è prolungato il tubo fino a Cologna Veneta.
Il progetto del Collettore è stato realizzato in due tronchi.
Il primo, da Trissino a Lonigo, recapita le acque di scarico nel Rio Acquetta in località Fattorelle nel comune di Lonigo (provincia di Vicenza) al di fuori della fascia di ricarica dell'acquifero di Almisano. Tronco attivo da giugno 2000.
Il secondo, da Lonigo a Cologna Veneta, in provincia di Verona, con recapito direttamente nel Fiume Fratta è stato attivato nel giugno del 2007. Complessivamente il collettore raggiunge un’estensione di oltre 32 Km e con un diametro, nel punto massimo, di 1600mm.
Il Consorzio ARICA provvede al regolare controllo del livello del refluo, del corretto deflusso e dello stato della condotta.
Il comitato ABC Val del Chiampo per il momento sta raccogliendo documenti e informazioni di tutto quello che riguarda la nostra acqua sia per mantenerla un nostro bene comune sia per la sua potabilizzazione e contro l'inquinamento, in modo da informare per far capire il lavoro che c'è legato all'acqua anche con visite guidate presso i consorzi e le società che gestiscono la nostra acqua tutti i cittadini. Il nostro blog è : http:// abcvalchiampo.blogspot.it/ ci trovate anche su Facebook nel gruppo Acqua Bene Comune
Val Del Chiampo
Per quelli che abitano da Chiampo a Lonigo ci troviamo ore 8 e mezza nel parcheggio del duomo di Lonigo la visita è programmata presso la sede del Consorzio per le ore 9.00.SE volete venire rispondete a questa e mail o chiamatemi al 3480406820 o inviatemi un sms. Saranno presenti per illustrarci l'impianto e rispondere alle nostre domande il direttore Righetti e il presidente Borella e inoltre sarà presente anche l'ex presidente del consorzio Arica Antonio Fracasso, che sostituisce in questa visita il nuovo presisdente Renzo Marcegaglia che il 2 novembre ha un altro impegno.
ARICA è un Consorzio che gestisce il Collettore di trasferimento dei reflui di cinque impianti di depurazione del vicentino a forte prevalenza industriale fino al fiume Fratta. L'opera del Collettore è stata realizzata al fine di salvaguardare un'importante zona di ricarica degli acquiferi. ARICA esegue un controllo costante allo scarico del Collettore, degli impianti ad esso afferenti, e in diversi punti lungo il corpo idrico ricettore.Nel 2007 si è prolungato il tubo fino a Cologna Veneta.
Il progetto del Collettore è stato realizzato in due tronchi.
Il primo, da Trissino a Lonigo, recapita le acque di scarico nel Rio Acquetta in località Fattorelle nel comune di Lonigo (provincia di Vicenza) al di fuori della fascia di ricarica dell'acquifero di Almisano. Tronco attivo da giugno 2000.
Il secondo, da Lonigo a Cologna Veneta, in provincia di Verona, con recapito direttamente nel Fiume Fratta è stato attivato nel giugno del 2007. Complessivamente il collettore raggiunge un’estensione di oltre 32 Km e con un diametro, nel punto massimo, di 1600mm.
Il Consorzio ARICA provvede al regolare controllo del livello del refluo, del corretto deflusso e dello stato della condotta.
Il comitato ABC Val del Chiampo per il momento sta raccogliendo documenti e informazioni di tutto quello che riguarda la nostra acqua sia per mantenerla un nostro bene comune sia per la sua potabilizzazione e contro l'inquinamento, in modo da informare per far capire il lavoro che c'è legato all'acqua anche con visite guidate presso i consorzi e le società che gestiscono la nostra acqua tutti i cittadini. Il nostro blog è : http://
Val Del Chiampo
venerdì 28 settembre 2012
Report riunione coordinamento ACQUA BENE COMUNE Vicenza 20 -09-12
A cura di : Antonello Romanazzi
COORDINAMENTO ACQUA BENE COMUNE VICENZA
Oggetto: relazione riunione provinciale del 20 settembre 2012
1. Campagna di ripubblicizzazione dei servizi idrici: stato dell'arte, pianificazione strategie e lavori.
2. Rete provinciale: analisi delle priorità dei comitati locali.
3. Appuntamenti imminenti: assemblea nazionale (ottobre), incontri pubblici.
4. Rimborsi referendari: destinazione risorse economiche
5. Varie ed eventuali
Sede CGIL di Vicenza
Punto 1.
Le autorità di governo hanno annunciato che dal 1 gennaio 2013 verrà introdotto in via sperimentale il sistema di calcolo della nuova tariffa per i consumi idrici. A quanto pare la remunerazione del capitale, ufficialmente abrogata, verrà “nascosta” sotto forma di recupero del capitale finanziario e altre voci. Il forum nazionale si è già incontrato due volte con l’authority per discutere dell’argomento, venendosi però a trovare su posizioni molto distanti. La campagna di obbedienza civile sulle tariffe sta comunque proseguendo a livello nazionale con discreto successo.
I comitati vicentini si stanno concentrando soprattutto sull’altra campagna nazionale lanciata dal Forum “ripubblicizzazione dei servizi idrici”. Con alcuni enti locali della provincia sta proseguendo il lavoro di discussione partito parecchi mesi fa. L’indirizzo che deciderà di dare il capoluogo sarà molto importante per tutta la provincia. Entro la fine dell’anno sembra sarà approvato definitivamente in nuovo Statuto Comunale a Vicenza, la cui bozza contiene un articolo dedicato al diritto all’acqua, che recita «la gestione del servizio idrico integrato [è] effettuata da un soggetto di diritto pubblico, non tenuto alle regole del mercato e della concorrenza», ottima premessa per continuare sulla strada della effettiva ripubblicizzazione. Tuttavia è stato fatto presente all’interno della bozza si fa riferimento alla proprietà e alla gestione delle reti ma non degli impianti. L’inserimento di tale modifica all’articolo sarà proposta da parte dei comitati vicentini. Si è infine stabilito di spedire ai comuni dell’ATO Bacchiglione, via posta elettronica certificata, formale richiesta di approvazione della delibera che impegna i Comuni vicentini a intraprendere un percorso di approfondimento verso una gestione pubblica e partecipata. Tale richiesta sarà
affiancata dal documento “Per la ripubblicizzazione del SII dopo il referendum” prodotto dal forum nazionale e diffuso nelle scorse settimane all’interno del coordinamento.
Punto 2.
Il comitato sorto questa primavera nell’Ovest vicentino non ha ancora ripreso i lavori dopo la pausa estiva. I suoi obiettivi dichiarati per il momento sono l’approfondimento della conoscenza delle tematiche e delle questione relativi alla gestione dell’acqua nella Valle del Chiampo, il monitoraggio della situazione idrogeologica nella stessa e la definizione del reale impatto ambientale che ha in modo diretto o indiretto l’attività industriale, in particolare del settore della concia, sui corsi d’acqua presenti nell’area. Nel prossimo periodo l’attività del comitato potrebbe focalizzarsi sull’analisi dell’impatto causato dal tubo collettore dei reflui industriali della Valle del Chiampo, e che converge con il canale L.E.B. a Cologna Veneta.
Il comitato dell’area bassanese ha negli ultimi tempi concentrato la propria azione sull’ipotesi della privatizzazione di Etra, ventilata dal suo c.d.a. negli scorsi mesi. La delibera 199/2012 della Corte di Cassazione parrebbe aver scongiurato per il momento tale rischio ma l’attenzione deve restare alta. Il tavolo aperto negli scorsi mesi con il gestore e l’ato non deve essere abbandonato e, in tale sede saranno discusse alcune richieste specifiche da parte del comitato A.B.C. Brenta.
I comitati dell’area Bacchiglione si concentreranno sul percorso di ripubblicizzazione cercando di concretizzare quanto seminato.
Punto 3.
Per il 24 e 25 novembre è prevista l’assemblea nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua a cui si cercherà di partecipare contribuendo attivamente.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha aderito e ha invitato i comitati locali ad aderire alla campagna di raccolta di firme per l’iniziativa europea “ICE” denominata “Acqua potabile e servizi igienico-sanitari: un diritto umano universale”. L’obiettivo è di raccogliere un milione di firme da presentare alla Comissione Europea affinché l’Unione Europea si doti di una legislazione che imponga agli stati membri «di garantire e fornire a tutti i cittadini, in misura sufficiente, acqua potabile e servizi igienico-sanitari», di escludere l’acqua e la gestione delle risorse idriche dalle logiche di mercato, dichiarandoli diritti umani universali come riconosciuto dalle Nazioni Unite.
Siti internet di riferimento: http://ec.europa.eu/citizens-initiative/public/initiatives/ongoing/details/2012/000003 e http://www.right2water.eu. Le firme potranno essere raccolte su apposito modulo cartaceo e via internet sul sito sopra citato. Il Forum nazionale si impegnerà a creare un sito italiano dedicato all’iniziativa.
Il coordinamento provinciale contatterà le segreterie provinciali dei sindacati aderenti all’iniziativa per organizzare il lancio della stessa e le relative iniziative. I materiali saranno disponibili prima del lancio.
Punto 4.
I rimborsi elettorali sono stati stanziati e si è già effettuata una loro spartizione. Al coordinamento regionale sono stati finora rimborsati circa 7000 euro. A quello provinciale di Vicenza ne è arrivata quota parte circa 1500 euro, ancora disponibili in cassa. Una seconda tranche di rimborsi, corrispondenti ad altri 700 euro circa, arriverà il prossimo anno.
Punto 5.
L’EquoBar di Vicenza ha dato la disponibilità e dei propri spazi ed è interessato ad ospitare un incontro pubblico organizzato dal coordinamento provinciale che illustri il lavoro svolto in questi due anni, i risultati ottenuti, le proposte avanzate, i percorsi su cui si sta muovendo, il quadro generale giuridico-legislativo, i probabili sviluppi della situazione relativa alla gestione del SII a livello locale e nazionale. La proposta è stata accolta e potrebbe risultare un’ottima occasione per diffondere le iniziative in corso e le campagne di cui sopra.
Fine dei lavori
COORDINAMENTO ACQUA BENE COMUNE VICENZA
Oggetto: relazione riunione provinciale del 20 settembre 2012
1. Campagna di ripubblicizzazione dei servizi idrici: stato dell'arte, pianificazione strategie e lavori.
2. Rete provinciale: analisi delle priorità dei comitati locali.
3. Appuntamenti imminenti: assemblea nazionale (ottobre), incontri pubblici.
4. Rimborsi referendari: destinazione risorse economiche
5. Varie ed eventuali
Sede CGIL di Vicenza
Punto 1.
Le autorità di governo hanno annunciato che dal 1 gennaio 2013 verrà introdotto in via sperimentale il sistema di calcolo della nuova tariffa per i consumi idrici. A quanto pare la remunerazione del capitale, ufficialmente abrogata, verrà “nascosta” sotto forma di recupero del capitale finanziario e altre voci. Il forum nazionale si è già incontrato due volte con l’authority per discutere dell’argomento, venendosi però a trovare su posizioni molto distanti. La campagna di obbedienza civile sulle tariffe sta comunque proseguendo a livello nazionale con discreto successo.
I comitati vicentini si stanno concentrando soprattutto sull’altra campagna nazionale lanciata dal Forum “ripubblicizzazione dei servizi idrici”. Con alcuni enti locali della provincia sta proseguendo il lavoro di discussione partito parecchi mesi fa. L’indirizzo che deciderà di dare il capoluogo sarà molto importante per tutta la provincia. Entro la fine dell’anno sembra sarà approvato definitivamente in nuovo Statuto Comunale a Vicenza, la cui bozza contiene un articolo dedicato al diritto all’acqua, che recita «la gestione del servizio idrico integrato [è] effettuata da un soggetto di diritto pubblico, non tenuto alle regole del mercato e della concorrenza», ottima premessa per continuare sulla strada della effettiva ripubblicizzazione. Tuttavia è stato fatto presente all’interno della bozza si fa riferimento alla proprietà e alla gestione delle reti ma non degli impianti. L’inserimento di tale modifica all’articolo sarà proposta da parte dei comitati vicentini. Si è infine stabilito di spedire ai comuni dell’ATO Bacchiglione, via posta elettronica certificata, formale richiesta di approvazione della delibera che impegna i Comuni vicentini a intraprendere un percorso di approfondimento verso una gestione pubblica e partecipata. Tale richiesta sarà
affiancata dal documento “Per la ripubblicizzazione del SII dopo il referendum” prodotto dal forum nazionale e diffuso nelle scorse settimane all’interno del coordinamento.
Punto 2.
Il comitato sorto questa primavera nell’Ovest vicentino non ha ancora ripreso i lavori dopo la pausa estiva. I suoi obiettivi dichiarati per il momento sono l’approfondimento della conoscenza delle tematiche e delle questione relativi alla gestione dell’acqua nella Valle del Chiampo, il monitoraggio della situazione idrogeologica nella stessa e la definizione del reale impatto ambientale che ha in modo diretto o indiretto l’attività industriale, in particolare del settore della concia, sui corsi d’acqua presenti nell’area. Nel prossimo periodo l’attività del comitato potrebbe focalizzarsi sull’analisi dell’impatto causato dal tubo collettore dei reflui industriali della Valle del Chiampo, e che converge con il canale L.E.B. a Cologna Veneta.
Il comitato dell’area bassanese ha negli ultimi tempi concentrato la propria azione sull’ipotesi della privatizzazione di Etra, ventilata dal suo c.d.a. negli scorsi mesi. La delibera 199/2012 della Corte di Cassazione parrebbe aver scongiurato per il momento tale rischio ma l’attenzione deve restare alta. Il tavolo aperto negli scorsi mesi con il gestore e l’ato non deve essere abbandonato e, in tale sede saranno discusse alcune richieste specifiche da parte del comitato A.B.C. Brenta.
I comitati dell’area Bacchiglione si concentreranno sul percorso di ripubblicizzazione cercando di concretizzare quanto seminato.
Punto 3.
Per il 24 e 25 novembre è prevista l’assemblea nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua a cui si cercherà di partecipare contribuendo attivamente.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha aderito e ha invitato i comitati locali ad aderire alla campagna di raccolta di firme per l’iniziativa europea “ICE” denominata “Acqua potabile e servizi igienico-sanitari: un diritto umano universale”. L’obiettivo è di raccogliere un milione di firme da presentare alla Comissione Europea affinché l’Unione Europea si doti di una legislazione che imponga agli stati membri «di garantire e fornire a tutti i cittadini, in misura sufficiente, acqua potabile e servizi igienico-sanitari», di escludere l’acqua e la gestione delle risorse idriche dalle logiche di mercato, dichiarandoli diritti umani universali come riconosciuto dalle Nazioni Unite.
Siti internet di riferimento: http://ec.europa.eu/citizens-initiative/public/initiatives/ongoing/details/2012/000003 e http://www.right2water.eu. Le firme potranno essere raccolte su apposito modulo cartaceo e via internet sul sito sopra citato. Il Forum nazionale si impegnerà a creare un sito italiano dedicato all’iniziativa.
Il coordinamento provinciale contatterà le segreterie provinciali dei sindacati aderenti all’iniziativa per organizzare il lancio della stessa e le relative iniziative. I materiali saranno disponibili prima del lancio.
Punto 4.
I rimborsi elettorali sono stati stanziati e si è già effettuata una loro spartizione. Al coordinamento regionale sono stati finora rimborsati circa 7000 euro. A quello provinciale di Vicenza ne è arrivata quota parte circa 1500 euro, ancora disponibili in cassa. Una seconda tranche di rimborsi, corrispondenti ad altri 700 euro circa, arriverà il prossimo anno.
Punto 5.
L’EquoBar di Vicenza ha dato la disponibilità e dei propri spazi ed è interessato ad ospitare un incontro pubblico organizzato dal coordinamento provinciale che illustri il lavoro svolto in questi due anni, i risultati ottenuti, le proposte avanzate, i percorsi su cui si sta muovendo, il quadro generale giuridico-legislativo, i probabili sviluppi della situazione relativa alla gestione del SII a livello locale e nazionale. La proposta è stata accolta e potrebbe risultare un’ottima occasione per diffondere le iniziative in corso e le campagne di cui sopra.
Fine dei lavori
A Padova si privatizza l'acqua in barba ai referendum
A Padova si privatizza l'acqua in barba ai referendum
http://www.rifondazione.padova.it/2012/09/padova-approvata-tra-le-contestazioni-fuori-e-dentro-laula-la-fusione-acegas-aps-hera/
http://www.rifondazione.padova.it/2012/09/padova-approvata-tra-le-contestazioni-fuori-e-dentro-laula-la-fusione-acegas-aps-hera/
sabato 21 luglio 2012
Grande vittoria dei movimenti, la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali
COMUNICATO STAMPA
Il 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese.
Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l'articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.
La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l'articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l'articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.
La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni. Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l'acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.
Si scrive acqua, si legge democrazia!
--
Luca Faenzi
Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
ufficiostampa@acquabenecomune.org
+39 338 83 64 299
Skype: lucafaenzi
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel. 06 6832638; Fax. 06 68136225 Lun.-Ven. 10:00-19:00
http://www.acquabenecomune.org/
Il 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese.
Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l'articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.
La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l'articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l'articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.
La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni. Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l'acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.
Si scrive acqua, si legge democrazia!
--
Luca Faenzi
Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
ufficiostampa@acquabenecomune.org
+39 338 83 64 299
Skype: lucafaenzi
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel. 06 6832638; Fax. 06 68136225 Lun.-Ven. 10:00-19:00
http://www.acquabenecomune.org/
venerdì 20 luglio 2012
Allarme nelle Dolomiti Bellunesi
Pubblichiamo l'appello del Comitato Bellunese Acqua Bene Comune:
Non fatevi intimidire dal prossimo sabato piovoso, domenica torna il sole e la comunità riprende il cammino; saremo in tanti ad acoltare il rumore bianco di queste acque e respirare i profumi di questa valle
In marcia in difesa della Valle del Mis, in difesa delle Dolomiti.
Stanno distruggendo la Valle del Mis. Una bellezza senza tempo. Quello che la natura e l’acqua hanno creato in migliaia di anni, rischia di essere distrutto per sempre.
Dove prima c’era un torrente, con i suoi salti, i suoi rivoli, le sue pozze, ora stanno mettendo un tubo, diritto, sempre uguale a se stesso. Freddo, artificiale. Dove prima c’erano sassi, oggi c’è cemento.
Un’intera valle ingannata, da uomini in giacca e cravatta. Valigette piene di interessi in cambio di un Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Un’intera valle svenduta, umiliata, derubata. Predatori senza scrupoli ce la stanno portando via. Con violenza. Armati di braccia meccaniche.
Dove dovrebbe esserci un Parco, il parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, oggi c’è la Valsabbia spa di Brescia. Recinta, scava, martella, espropria.Ma non è il rumore delle ruspe che cancella il suono dell’acqua. Non sono i cingolati che calpestano quella valle. Quello che fa più rabbia sono le menzogne, gli inganni che fan parte di questa vicenda.
L’abuso su terreni che per secoli erano di uso civico, ora sfruttati ad uso privato.
Funzionari insensibili che sventolano permessi e autorizzazioni. Imprese che scavano dove non dovrebbero.
Ma soprattutto la codardia di chi potrebbe intervenire e non lo fa. Di una politica che con una mano getta la spugna e con l’altra incassa come già in passato.
Semplicemente una brutta storia. Uno schifo che va riempito d’amore, della gioia di una comunità che non si arrende, che vuole riprendersi quella valle, che vuole riprendersi quel bene comune. Che vuole difendere le Dolomiti e i suoi fiumi da centinaia di storie come questa. Tante sono le richieste per nuove centrali idroelettriche.
Però di acqua, non ce n’è più. 200km di tubi se la sono già bevuta quasi tutta. Un 10% resiste, come noi. Ma ora la partita si fa decisiva, non solo in Valle del Mis.
Proprio in questo periodo in Regione si sta discutendo un disciplinare sulle richieste per le nuove centraline.
Una moratoria sarebbe il giusto, il blocco per le centrali in zone di interesse comunitario e di alto valore naturalistico, il minimo.
Una partita da vincere.
Per questo ci appelliamo a tutti voi, a tutte le associazioni, movimenti, comitati, gruppi, singoli cittadini e cittadine che lottano per i beni comuni, che vogliono difendere le Dolomiti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, che vogliono fermare lo sfruttamento irrazionale e privatistico dei fiumi.
Il 22 luglio venite in Valle del Mis, vi aspettiamo!
PER ADESIONE-PARTECIPAZIONE: acqua.belluno@libero.it
Comitato bellunese Acqua Bene Comune
INFO UTILI
partenza marcia: ore 11 da località La Soffia
arrivo: località ponte titele nella zona del cantiere
ritrovo: in località Pian Falcina a partire dalle ore 9:00
distanza: circa 5 km – strada asfaltata, percorso alla portata di tutti
consigliate scarpe comode e cappellino
Sarà disponibile un servizio navetta fino alle ore 10:45 che porterà i partecipanti al concentramento della marcia in località La Soffia. E’ importante giungere in valle il prima possibile (dalle ore 9:00) per consentire il trasferimento con le navette.
Aiutaci a ridurre il numero delle macchine. Organizzatevi per riempire le macchine.
Meglio in bici! Porta la tua bicicletta così puoi lasciare la tua macchina fuori dalla valle. Per esempio in piazza a Sospirolo.
Possibilità di rientro in navetta alla fine della marcia.
Munirsi di acqua e pranzo al sacco. Piccolo ristoro all’arrivo della marcia.
Come arrivare in Val del Mis:
da Belluno: segui per Agordo – in località Mas di Sedico segui per Val del Mis
da Feltre: segui per Sospirolo poi per Val del Mis
da uscita A27: uscita Belluno – da Belluno segui per Agordo – in località Mas di Sedico segui per Val del Mis
Per raggiungere la Valle del Mis con il minor numero possibile di automobili, consigliamo di arrivare a Sospirolo, località Pian Falcina, utilizzando il servizio di carpooling BlaBlaCar.
Se cercate un passaggio, collegatevi al sito http://www.blablacar.it/ e scrivete Sospirolo nella casella “Città di arrivo”.
Se invece volete mettere a disposizione uno o più posti liberi nella vostra auto, cliccate sul tasto “Offri un passaggio”.
La registrazione al servizio è semplice e gratuita.
Per informazioni sul carpooling: info@bellunosimuove.it
Non fatevi intimidire dal prossimo sabato piovoso, domenica torna il sole e la comunità riprende il cammino; saremo in tanti ad acoltare il rumore bianco di queste acque e respirare i profumi di questa valle
In marcia in difesa della Valle del Mis, in difesa delle Dolomiti.
Stanno distruggendo la Valle del Mis. Una bellezza senza tempo. Quello che la natura e l’acqua hanno creato in migliaia di anni, rischia di essere distrutto per sempre.
Dove prima c’era un torrente, con i suoi salti, i suoi rivoli, le sue pozze, ora stanno mettendo un tubo, diritto, sempre uguale a se stesso. Freddo, artificiale. Dove prima c’erano sassi, oggi c’è cemento.
Un’intera valle ingannata, da uomini in giacca e cravatta. Valigette piene di interessi in cambio di un Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Un’intera valle svenduta, umiliata, derubata. Predatori senza scrupoli ce la stanno portando via. Con violenza. Armati di braccia meccaniche.
Dove dovrebbe esserci un Parco, il parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, oggi c’è la Valsabbia spa di Brescia. Recinta, scava, martella, espropria.Ma non è il rumore delle ruspe che cancella il suono dell’acqua. Non sono i cingolati che calpestano quella valle. Quello che fa più rabbia sono le menzogne, gli inganni che fan parte di questa vicenda.
L’abuso su terreni che per secoli erano di uso civico, ora sfruttati ad uso privato.
Funzionari insensibili che sventolano permessi e autorizzazioni. Imprese che scavano dove non dovrebbero.
Ma soprattutto la codardia di chi potrebbe intervenire e non lo fa. Di una politica che con una mano getta la spugna e con l’altra incassa come già in passato.
Semplicemente una brutta storia. Uno schifo che va riempito d’amore, della gioia di una comunità che non si arrende, che vuole riprendersi quella valle, che vuole riprendersi quel bene comune. Che vuole difendere le Dolomiti e i suoi fiumi da centinaia di storie come questa. Tante sono le richieste per nuove centrali idroelettriche.
Però di acqua, non ce n’è più. 200km di tubi se la sono già bevuta quasi tutta. Un 10% resiste, come noi. Ma ora la partita si fa decisiva, non solo in Valle del Mis.
Proprio in questo periodo in Regione si sta discutendo un disciplinare sulle richieste per le nuove centraline.
Una moratoria sarebbe il giusto, il blocco per le centrali in zone di interesse comunitario e di alto valore naturalistico, il minimo.
Una partita da vincere.
Per questo ci appelliamo a tutti voi, a tutte le associazioni, movimenti, comitati, gruppi, singoli cittadini e cittadine che lottano per i beni comuni, che vogliono difendere le Dolomiti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, che vogliono fermare lo sfruttamento irrazionale e privatistico dei fiumi.
Il 22 luglio venite in Valle del Mis, vi aspettiamo!
PER ADESIONE-PARTECIPAZIONE: acqua.belluno@libero.it
Comitato bellunese Acqua Bene Comune
INFO UTILI
partenza marcia: ore 11 da località La Soffia
arrivo: località ponte titele nella zona del cantiere
ritrovo: in località Pian Falcina a partire dalle ore 9:00
distanza: circa 5 km – strada asfaltata, percorso alla portata di tutti
consigliate scarpe comode e cappellino
Sarà disponibile un servizio navetta fino alle ore 10:45 che porterà i partecipanti al concentramento della marcia in località La Soffia. E’ importante giungere in valle il prima possibile (dalle ore 9:00) per consentire il trasferimento con le navette.
Aiutaci a ridurre il numero delle macchine. Organizzatevi per riempire le macchine.
Meglio in bici! Porta la tua bicicletta così puoi lasciare la tua macchina fuori dalla valle. Per esempio in piazza a Sospirolo.
Possibilità di rientro in navetta alla fine della marcia.
Munirsi di acqua e pranzo al sacco. Piccolo ristoro all’arrivo della marcia.
Come arrivare in Val del Mis:
da Belluno: segui per Agordo – in località Mas di Sedico segui per Val del Mis
da Feltre: segui per Sospirolo poi per Val del Mis
da uscita A27: uscita Belluno – da Belluno segui per Agordo – in località Mas di Sedico segui per Val del Mis
Per raggiungere la Valle del Mis con il minor numero possibile di automobili, consigliamo di arrivare a Sospirolo, località Pian Falcina, utilizzando il servizio di carpooling BlaBlaCar.
Se cercate un passaggio, collegatevi al sito http://www.blablacar.it/ e scrivete Sospirolo nella casella “Città di arrivo”.
Se invece volete mettere a disposizione uno o più posti liberi nella vostra auto, cliccate sul tasto “Offri un passaggio”.
La registrazione al servizio è semplice e gratuita.
Per informazioni sul carpooling: info@bellunosimuove.it
sabato 14 luglio 2012
LA DECRESCITA
I gruppi G.A.S (Gruppi di acquisto solidale) dell'Ovest vicentino, in collaborazione con il comitato ABC Val Chiampo e le associazioni VicenzaInsieme e No Alla Centrale, vi invitano a questa interessante iniziativa di formazione e informazione che si terrà il 24 luglio nella stupenda Villa Brusarosco ad Arzignano.
Si comincia alle ore 19.00 nel parco della villa con un ricco buffet e un aperitivo (offerta libera) dei produttori locali di vino e succhi di frutta biologici. Saranno a disposizione altre buone cose tutte fatte in casa e gratuitamente dai gasisti dei tre gruppi GAS.
Alle ore 20.30 nella sala della villa ci sarà una importante conferenza sulla Decrescita e i nuovi stili di vita che che questo movimento propone, con proposte calate nella realtà dell'Ovest vicentino.
Dopo una breve presentazione fatta da ViVerBio G.A.S. Lonigo sarà la volta degli interventi dei relatori :
il professor Gianni Tamino, biologo di Padova, sostenitore della Decrescita, e il signor Gigi Perinello, imprenditore e fornitore per i GAS di calzature fatte con pelli conciate al vegetale, senza l'uso del cromo.
Seguirà un dibattito a cui tutti possono partecipare, prenotandosi.
Alla fine, brindisi sempre con i produttori BIO.
L'ingresso è libero e si possono portare anche i bambini.
mercoledì 11 luglio 2012
Gassificatore dei fanghi conciari: il ministro Clini ha approvato uno studio di fattibilità.
Si tratta del documento che da inizio alla procedura per la realizzazione di un'opera pubblica.
Non è un progetto, anche se contiene dati tecnici, ma un atto di programmazione economica che serve ad inserire l'importo nell'elenco triennale dell'amministrazione pubblica che finanzia l'intervento e lo realizza.
Se le cose stanno così, significa che, di fronte alla motivata richiesta di finanziare il gassificatore, il ministro ha risposto positivamente.
Le procedure di legge, a questo punto, prevedono la realizzazione del progetto preliminare, del progetto definitivo e del progetto esecutivo, dopo di che si va all'appalto per la realizzazione dell'opera.
Ogni livello progettuale va approvato dall'ente competente con le relative misure di trasparenza (pubblicazione), inoltre l'approvazione del progetto definitivo* avverrà tramite VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) con una procedura che prevede forme più ampie di pubblicità e coinvolgimento della popolazione.
Tutto questo per dirvi che siamo di fronte ad un processo lungo e complesso sul quale, come tutti i cittadini, potremo intervenire.
Tanto per cominciare, sarebbe utile poter leggere lo studio di fattibilità e farne un'analisi critica.
Un buono studio di fattibilità dovrebbe scaturire dalla necessità di risolvere un problema (lo smaltimento dei reflui da conceria) e prospettarne le possibili soluzioni valutando qualità e costi dei possibili interventi.
Naturalmente, se la volontà politica è quella di realizzare il gassificatore, le altre soluzioni saranno presentate come troppo costose o inefficaci. Da qui l'importanza di controllare lo studio che potrebbe essere carente nella scelta delle soluzioni, oppure indicarci la via per proposte alternative, smascherando le valutazioni riduttive dello studio stesso.
*Si chiama così perché definisce nei dettagli l'intervento e permette una corretta valutazione, in tutti i suoi aspetti, da parte dell'amministrazione che lo approva e delle altre amministrazioni coinvolte per il rilascio di pareri od autorizzazioni.
Un po' di articoli sull'argomento pubblicati dal Giornale di Vicenza li trovate cliccando qui
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