martedì 8 ottobre 2013

Regione pronta a comperare l'acqua vicentina


Nuove proposte per l'acqua per noi del Sud del Veneto...è la città metropolitana che avanza

Regione pronta a comperare l'acqua vicentina
SERVIZI PUBBLICI. Intanto cresce l'alleanza tra le aziende dei Comuni
Realizzata una prima rete di grandi tubazioni per portare l' “oro blu” della fascia pedemontana al Basso Veneto e al Polesine: ora servono accordi
08/10/2013

Una condotta d'acqua “vicentina” diretta verso il Padovano

Piero Erle VENEZIA La Regione va a comprare acqua buona dalle aziende dei Comuni veneti - e in particolare in area vicentina - per cominciare a fornire sistematicamente la zona del Basso Veneto, da sempre alle prese con problemi di fornitura di acqua potabile, tanto che ancora oggi sono operativi anche sistemi di trattamento delle acque del fiume Adige nella parte finale del suo corso, ovviamente con costi alti per poter riportare l'acqua di un grande fiume di superficie a livello potabile. TUBI PRONTI. È forse il primo passo concreto di quello che è un maxi-progetto elaborato dalla Regione nel giro di oltre un decennio: il cosiddetto Mosav, Modello organizzativo strutturale degli acquedotti veneti. Dopo anni di lavori coordinati dall'azienda “Veneto acque” della Regione, ha annunciato ieri l'assessore regionale all'ambiente Maurizio Conte, «attualmente la realizzazione delle opere acquedottistiche di competenza regionale previste nello schema acquedottistico del Veneto centrale risulta pressoché completata per il primo anello di condotte tra Venezia, Chioggia, Cavarzere, Padova e Mestre. La Regione ha quindi autorizzato il concessionario Veneto Acque spa ad avviare i necessari contatti con i gestori del servizio idrico integrato territorialmente competenti, al fine della stesura e sottoscrizione di appositi contratti per l'acquisto e la fornitura di acqua potabile da addurre mediante la rete regionale». Come dire: i tubi sono pronti, e in particolare si tratta delle grandi condotte completate le condotte per l'acqua Mestre-Padova, Padova-Cavarzere, Cavarzere-Chioggia e Venezia-Chioggia. Adesso bisogna comprare l'acqua da far passare nelle tubazioni. «Lo Schema acquedottistico del Veneto Centrale - aggiunge Conte, che ha ottenuto dalla Giunta veneta il sì alla delibera - è parte del Mosav-modello strutturale degli acquedotti veneti, con il quale si prevede l'interconnessione degli acquedotti alimentati dalle falde del Medio Brenta, dalle falde e dalle acque superficiali del Sile, dalle acque superficiali dell'Adige e del Po in un unico schema che massimizzi l'utilizzo delle acque di falda pedemontana, di produzione più economica e di migliore qualità. La progettazione definitiva ed esecutiva, la realizzazione e la gestione delle opere sono affidate alla società Veneto Acque, interamente di proprietà regionale». L'ACQUA VICENTINA. Appunto: sono i serbatoi delle falde della zona pedemontana a dover fornire l'acqua buona, e meno costosa, da far poi giungere al Polesine e al Basso Veneto. E il primo serbatoio, come noto, è il bacino del Brenta, che disperde moltissima acqua buona nel terreno a sud di Bassano: il progetto è di prelevarla con pozzi nella zona di Nove e di Carmignano di Brenta. «I nuovi prelievi in area Medio Brenta - segnala appunto Conte - sono attualmente in fase di progettazione esecutiva, mentre i due stralci della condotta di adduzione principale tra Carmignano di Brenta e Cadoneghe sono in corso di realizzazione. Per l'attivazione di una prima fornitura è necessario sottoscrivere i contratti con i gestori Etra spa (area Brenta) e Veritas spa (area invece veneziana), affinché Veneto Acque possa acquistare la risorsa idrica di buona qualità mediante immissione dalle rispettive centrali di produzione». SERVONO I CONTRATTI. «È ugualmente necessaria - conclude Conte - la sottoscrizione di contratti di vendita con i gestori AcegasAps, Veritas e Polesine Acque spa per la cessione della risorsa presso tutti i punti di consegna previsti nella rete. Veneto Acque spa attiverà quindi i contatti per la firma dei contratti in modo da poter avviare l'effettiva erogazione d'acqua all'utenza a partire dal 30 giugno 2014». L'ALLEANZA DELLE AZIENDE.
La Regione peraltro si trova ormai di fronte una realtà inedita: un patto tra gestori veneti dell'acqua che sta creando un fronte unico di aziende, in modo da garantire economie di scala, e che nasce prima di tutto da “Viveracqua”, cioè l'alleanza tra Vicenza e Verona Acque. Come ha annunciato al nostro giornale il presidente Angelo Guzzo di Acque Vicentine, ormai l'alleanza di “Viveracqua” comprende anche l'Avs-Alto Vicentino servizi, poi Cvs-Centro Veneto servizi, Acque del Chiampo, Etra, Acquedotto Basso Livenza, Bim Gps Belluno e, ultima entrata, Polesine Acque. «Il nostro obiettivo - ha spiegato pubblicamente Guzzo a un incontro promosso dal Pd - è anche quello di porci come interlocutore di prima fila con “Veneto acque” per realizzare i progetti della Regione». E adesso che c'è da trattare di contratti per forniture d'acqua di sicuro l'alleanza delle aziende dei Comuni giocherà un suo ruolo. In un'ottica di “città metropolitana” che è già molto più concreta di tanti discorsi.

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