Fluoro nell'acqua. Ora si farà l'analisi alla popolazione
La Regione, su indicazione dell'Istituto superiore della sanità, approva il biomonitoraggio su un campione di persone esposte alla contaminazione
13/03/2014
Acqua contaminata da Pfas: via allo screening sui veneti
Cristina Giacomuzzo
VENEZIA
Bere acqua contaminata da sostanze perfluoro alchiliche per quarant'anni. Mangiare frutta e verdura cresciuta con la stessa acqua. Quali le ripercussioni sull'organismo? La domanda ora è un caso istituzionale. E la risposta dovrà arrivare dallo screening a cui sarà sottoposto un campione di veneti esposti alle sostanze “scoperte” la scorsa estate. Vale a dire parte dei residenti dei 21 Comuni (15 del Vicentino, 3 del Veronese e 3 di Padova) dove sono stati riscontrati valori di contaminazione elevati. Il “biomonitoraggio”, così viene definito, fornirà uno strumento fondamentale al legislatore italiano per fissare un limite di concentrazione di questi polimeri, frutto della lavorazione industriale. Limite che, ad oggi, nelle norme nazionali, non esiste. Sì, perché i Pfas, questa la sigla chimica dei composti inquinanti, non vengono neppure cercati nell'analisi delle acque per dichiarle potabili. Lo screening verrà ampliato anche ai prodotti della terra. «È un'operazione che effettuiamo in via cautelativa-
VENEZIA
Bere acqua contaminata da sostanze perfluoro alchiliche per quarant'anni. Mangiare frutta e verdura cresciuta con la stessa acqua. Quali le ripercussioni sull'organismo? La domanda ora è un caso istituzionale. E la risposta dovrà arrivare dallo screening a cui sarà sottoposto un campione di veneti esposti alle sostanze “scoperte” la scorsa estate. Vale a dire parte dei residenti dei 21 Comuni (15 del Vicentino, 3 del Veronese e 3 di Padova) dove sono stati riscontrati valori di contaminazione elevati. Il “biomonitoraggio”, così viene definito, fornirà uno strumento fondamentale al legislatore italiano per fissare un limite di concentrazione di questi polimeri, frutto della lavorazione industriale. Limite che, ad oggi, nelle norme nazionali, non esiste. Sì, perché i Pfas, questa la sigla chimica dei composti inquinanti, non vengono neppure cercati nell'analisi delle acque per dichiarle potabili. Lo screening verrà ampliato anche ai prodotti della terra. «È un'operazione che effettuiamo in via cautelativa-
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