Report Assemblea Nazionale
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Roma, 01-02 Marzo 2014
Presenti: Ricercatrice Univeristà Roma Tre, Forum Nuova finanza
pubblica, LOA Acrobax, Comitato Acqua Pubblica Molise, Comitato ABC
Reggio Emilia, Coordinamento Acqua Pubblica Valle del Tevere, Comitato
SBC Pavia, Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell'Acqua,
Comitato Acqua Bene Comune Cuneo, Comitato Acqua Grosseto, A Sud,
Comitato Acqua Pubblica Ferrara, Comitato Cittadini per l'Ambiente
(Sulmona-Abruzzo), Comitato Acqua Bene Comune Valle Aniene,
Confederazione COBAS, Comitato Roma XII per i Beni Comuni, Coordinamento
No Accordo Acea-Mekarot, Comitato Acqua Pubblica Arezzo, Comitato
Savonese Acqua Bene Comune, Comitato Acqua Pubblica Chieti, Forum
Toscano dei Movimenti per l'Acqua, Trasform Italia, Retuvasa, Comitato
Acqua Pubblica Colleferro, Coordinamento Romano Acqua pubblica, Abruzzo
Social Forum, Genuino Clandesttino, PRC Pescara, Coordinamento Acqua
Bene Comune Vicenza, Comitato Acqua Pubblica Salerno, Cepes Palermo,
Comitato Acqua Pubblica Civitavecchia, Coordinamento Acqua Pubblica
Basilicata, Comitato Acqua Pubblica Imperia, Comitato Acqua Bene Comune
Genova, Coordinamento Calabrese Acqua pubblica “Bruno Arcuri”, Comitato
Acqua Pubblica Ascoli piceno, Coordinamento Acqua Pubblica Frosinone,
Comitato Acqua Pubblica Faenza, Attac Italia, Comitato Acqua Pubblica
Capena, Ass. Si Rinnovabili No Nucleare, Comitato Acqua Bene Comune
Bologna, Comitato Acqua Bene Comune Forlì, Rifondazione Comunista,
Comitato Acqua Bene Comune Varese, Rete della Conoscenza, Comitato Acqua
Pubblica Viterbo, Comitato Acqua Bene Comune Empolese-Val d'Alsa, Ass.
Yaku, Comitato Acqua Pubblica Lentini, ASAL Intercultura, ARCI, Forum
Acqua Beni Comuni Sicilia, FP-CGIL, Comitato Acqua Pubblica Napoli,
Comitato Acqua Pubblica Lecco, Movimento 5 Stelle, Comitato Acqua Bene
Comune Belluno, Un'Altra Storia Sicilia, Comitato Acqua Pubblica Torino,
Ass. M. Mancino, Comitato Acqua Bene Comune Modena, Forum Abruzzese dei
Movimenti per l'Acqua, Comitato AcquaPubblica Anzio-Nettuno, Segreteria
Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
Programma
SABATO 1 MARZO
ore 10.30-13.00 – assemblea plenaria introduttiva
ore 13.00-14.00 – Pausa pranzo
ore 14.00-16.30 – gruppo di lavoro “campagne nazionali e diritto all'acqua”
ore 14.00-16.30 – gruppo di lavoro “acqua e finanza”
ore 17.00-19.30 – gruppo di lavoro "acqua e democrazia"
ore 17.00-19.30 – gruppo di lavoro "tutela dell'acqua, del suo ciclo integrato e salute"
DOMENICA 2 MARZO
ore 9.30-13.30 – Assemblea plenaria conclusiva
L'assemblea nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua si è
svolta nel fine settimana del 1 e 2 Marzo, vedendo una larghissima
partecipazione dei comitati territoriali che hanno dato vita a un
ragionamento coerente e fluidamente legato, che ha attraversato le due
sessioni plenarie e i quattro gruppi di lavoro su: campagne nazionali,
acqua e finanza, qualità dell'acqua, e acqua e democrazia.
Largamente condiviso è stato, innanzitutto, il cambiamento di fase in
cui ci siamo trovati a svolgere i nostri lavori; infatti, la situazione
intorno a noi ha determinato un peggioramento dell'intero quadro
politico e sociale, a partire dalla crisi economica che sta velocemente
erodendo le condizioni sociali di ampi settori della società italiana.
Di fronte a questa situazione, la risposta dei governi nazionali e
della governance europea è stata quella di approfondire le politiche
liberiste, imponendo queste ultime nella sostanza e
addirittura
le compagini di governo e sancendo di fatto la rottura democratica che,
già in passato, avevamo avuto modo di sottolineare.
Le ricadute
concrete hanno travolto i diritti e le garanzie, approfondendo i
meccanismi di precarietà nel mercato del lavoro, riaprendo in modo
esplicito la strada delle privatizzazioni come possibilità principale
per rientrare del debito e riducendo sempre di più la possibilità di
accedere alle risorse per garantire i servizi pubblici.
Proprio
su quest'ultimo punto più di una riflessione si è concentrata sul ruolo
degli enti locali e del cappio che è stato messo intorno al loro ruolo
di garante dei servizi pubblici e degli interessi della collettività.
Di fronte a questo quadro, il nostro punto di vista, quello della lotta
per l'acqua pubblica e partecipativa, è stato delineato con grande
forza. Infatti se cambia la fase intorno a noi, è necessario che anche
il movimento dell'acqua cambi, ragionando su quali letture condivise e
quali strumenti possano essere all'altezza dell'attuale situazione e
impattare realmente, non tanto e non solo, sulle strutture decisionali a
livello nazionale o locale, ma nel costruire una nuova interazione con
quel corpo sociale vasto ed eterogeneo che è stato e rimane il
baricentro del movimento dell'acqua.
Per questo, quello che è
stato delineato tanto dagli interventi nelle plenarie che in quelli, più
specifici, dei gruppi di lavoro, riguarda la necessità di un processo
che sia in grado di sottrarsi agli attuali limiti di mobilitazione e
possa rilanciare la nostra lotta con una nuova cornice di lettura, anche
dal punto di vista comunicativo.
Molto ci si è soffermati anche
sulla necessità che, in questo quadro, le nostre campagne e i nostri
contenuti siano vissuti e agiti come strumenti plurali e paritari di cui
ci dotiamo.
A partire dalle nostre campagne di Obbedienza Civile
e per la Ripubblicizzazione, dovremo essere in grado di vivere la
differenza dei territori in cui siamo presenti come una ricchezza e,
dunque, riuscire ad essere complementari e ad utilizzare queste nostre
stesse campagne come ponti levatoi con altre realtà, comprendendo
differenti pratiche che, anche queste, sono espressione di un movimento
plurale.
A partire da queste considerazioni, nell'assemblea è
emersa la necessità, al fine di rafforzare le vertenze su cui siamo
impegnati e di innescare interazione con gli altri movimenti, di
prendere di petto il tema delle risorse economiche e della ricchezza
sociale, in modo da costruire un'alternativa su come investirle,
sottraendole alla speculazione finanziaria e ponendo la centralità dei
territori come luoghi decisionali sulle stesse.
Ancorata a
questa, è stata evidenziata la necessità e la possibilità di un altro
modello di partecipazione democratica da contrapporre all'attuale
espropriazione di sovranità a favore dei mercati.
Nell'assemblea è
emersa con chiarezza la necessità di declinare il nostro discorso in
una visione olistica, a partire dalla riappropriazione sociale
dell'intero ciclo dell'acqua e dalla sua tutela integrale, mettendo in
campo le nostre vertenze e relative competenze acquisite sulla qualità
dell'acqua, ed unendo le battaglie ambientali con la tutela della
salute.
La proposizione dunque di un discorso circolare intorno
all'acqua non poteva che aprire con forza il piano delle relazioni e
alleanze che si sono trovate proprio in quei movimenti che, a livello
territoriale, si battono per la difesa dei beni comuni, con i quali
spesso già si collabora o, addirittura, ci si coordina in maniera
strutturata.
Proprio i nessi di cui abbiamo iniziato a parlare
quasi due anni fa, sono divenuti elementi importanti nei singoli
territori e ci pongono anche la possibilità di ragionare sui nostri
stessi strumenti; ad esempio sulla campagna di Obbedienza Civile e la
questione distacchi, trovando in molte zone la possibilità di connettere
battaglie diverse, ad esempio con i movimenti per il diritto
all'abitare.
Ma molto, in questo senso, c'è ancora da fare e
sperimentare e, dunque, l'invito è stato quello a continuare ad
approfondire in questo senso.
In estrema sintesi, noi
rappresentiamo il movimento dell'acqua e offriamo un terreno di lavoro
per una battaglia comune per i movimenti in difesa dei beni comuni.
Per riassumere il senso del processo che abbiamo immaginato come un
rilancio, abbiamo detto: “Diritto all'acqua: pubblica, partecipata,
libera e di qualità!”
1. Gruppo di lavoro campagne nazionali
Il gruppo di lavoro è partito dalla valutazione, ampiamente espressa
durante la plenaria di sabato mattina, che la fase che stiamo vivendo è
cambiata rispetto a quella del periodo referendario.
In questa
nuova fase, dove la crisi cambia le priorità per milioni di persone, il
Movimento per l’Acqua deve, anch’esso, cambiare fase.
Dentro a
questo quadro di crisi, che è finanziaria, economica, democratica ed
ambientale, abbiamo l’esigenza di rilanciare ed innovare le campagne in
corso: obbedienza civile, ripubblicizzazione, ICE e attività a livello
europeo ed internazionale, Legge di Iniziativa Popolare e rapporto con
il gruppo interparlamentare.
In particolare il gruppo di lavoro
si è concentrato sulle prime due, condividendo il giudizio sulla loro
importanza, non solo in tutta la fase post-referendaria, ma anche per il
futuro del nostro lavoro. Rilanciare ed innovare queste campagne, è
stato ribadito da molti interventi, significherà innanzi tutto
modificare la nostra comunicazione verso l’esterno, trovando nuovi
messaggi legati alla necessità di ampliare il loro campo di azione (in
particolare per l’O.C. si dovranno valutare azioni di autoriduzione
legate alla vicenda depurazione, distacchi ecc., e per la
ripubblicizzazione inserendo con forza l’idea che il ruolo della
gestione pubblica e partecipata è di fondamentale importanza non solo
perché essa garantisce accesso e universalità del diritto, ma anche
perché solo un nuovo intervento pubblico crea lavoro e redistribuzione
sociale della ricchezza), si dovrà migliorare in modo deciso la
comunicazione interna, facendo circolare meglio le varie esperienze in
modo che possano essere di aiuto reciproco. Si dovrà inoltre tenere
conto della diversità dei vari territori e, quindi, della diversa
articolazione che le campagne assumono a livello locale.
Tutto
questo ci dice con chiarezza due cose: la loro importanza e
contemporaneamente il loro limite in quanto campagne in larga parte
svolte localmente e coordinate nazionalmente.
Tutto questo
significa che il Movimento per l’Acqua ha oggi la necessità di dotarsi
di un punto di unificazione di carattere nazionale che ci permetta anche
di uscire da un lavoro troppo spesso giocato sulla “difensiva” e, a
volte, eccessivamente “tecnico”.
Un punto di unificazione che ci permetta di “giocare all’attacco” e di andare oltre.
Sotto questo profilo il gruppo di lavoro ha valutato positivamente
l’idea di riprendere la nostra narrazione dell’acqua individuando nel
tema del “Diritto all’Acqua” il motivo conduttore del nostro lavoro
collettivo e nella proposta di inserire nella nostra Costituzione tale
diritto e quelli della natura una campagna in grado di rispondere a
questa nostra necessità.
In particolare la costituzionalizzazione
dei diritti della natura risponde anche all’esigenza di una camapgna
unificante tra i vari movimenti in difesa dei Beni Comuni e dei servizi
pubblici locali.
Ovviamente quest’ultima proposta avrà la
necessità, in tempi abbastanza rapidi di essere meglio articolata e
precisata anche con l’aiuto di quei giuristi che nel corso di questi
anni si sono dimostrati disponibili.
Si reputa quindi necessario
che da subito le persone che hanno fatto parte del gruppo di lavoro si
tengano in contatto (inizialmente dando la loro disponibilità attraverso
la Segreteria Operativa Nazionale) ed inizino a lavorare sui vari punti
al fine di arrivare al prossimo Coordinamento Nazionale (che
auspichiamo si tenga entro la fine di marzo) con una prima bozza di
proposte da discutere e perfezionare.
Sono infine emerse due proposte:
una mobilitazione in tutti i territori da svolgersi il22 marzo (giornata mondiale dell’acqua)
una mobilitazione nazionale, in tutti i territori, nella seconda metà di Aprile
manifestazione Nazionale contro la probabile ondata di
privatizzazioni che verrà messa in campo dal governo Renzi, nella
seconda metà di maggio.
2. Gruppo di lavoro acqua e finanza
Al gruppo di lavoro hanno partecipato 64 persone, 21 delle quali sono intervenute.
Il gruppo di lavoro ha condiviso due premesse :
conferma della necessità, al fine di rendere più forte la battaglia
per l’acqua, di “aggredire” il tema della finanza, ovvero della
riappropriazione e della gestione partecipativa delle risorse;
conferma dell’importanza di questo tema come nesso forte con le altre lotte per la riappropriazione di tutti i beni comuni.
Elementi di estensione della riflessione emersi nel gruppo di lavoro :
estendere il concetto di privatizzazione dell’acqua anche alla
sottrazione della risorsa per altri scopi (sovrasfruttamento energetico
etc.), ragionando di riappropriazione sociale dell’intero ciclo
dell’acqua (questo tema è in diretta connessione con quanto discusso nel
gruppo di lavoro “Tutela dell'acqua, del suo ciclo integrato e
salute");
ragionare sulla decostruzione dei livelli di
governo del ciclo dell’acqua (Ato unici regionali, scomparsa delle
province etc.) e le sue conseguenze sulla riappropriazione sociale del
bene (questo tema è in diretta connessione con quanto discusso nel
gruppo di lavoro “Acqua e democrazia”);
affrontare la
questione della legalità, non in senso astratto (nel qual caso il
termine assume connotazioni fortemente ambigue), bensì nel senso della
rivendicazione dei diritti garantiti da normative e della partecipazione
e del controllo popolare sulla loro attuazione;
proporre al
movimento per l’acqua, per rendere concreta l’idea di insediare la
battaglia dentro la crisi, di mettere in piedi un piano per
l’occupazione legato alla tutela del ciclo dell’acqua e dei beni comuni.
Obiettivi in campo:
Livello degli enti locali: essendo gli enti locali al centro dello
scontro, occorre un focus sugli stessi che permetta di situare la
battaglia dentro la coordinata “ad attacco sistemico all’ente locale
occorre risposta sistemica da parte dei movimenti”; in questo senso, la
riappropriazione sociale dell’acqua e dei beni comuni richiede la
necessità di :
produrre indagini indipendenti sui bilanci dei
Comuni e/o delle società che gestiscono il servizio, in modo da aprire
una vertenza sul terreno del debito e della finanza locale;
rafforzare la battaglia per l’acqua attraverso il contrasto al patto di
stabilità, con la rivendicazione esplicita che tutte le risorse per gli
investimenti rivolti ai beni comuni e ai servizi pubblici escano dal
patto di stabilità.
Entrambi questi obiettivi vanno proposti a
tutti i movimenti per i beni comuni, al fine di costruire nessi reali e
battaglie concrete e condivise.
Su questi obiettivi, la relazione
con gli amministratori degli enti locali si situerà, a seconda delle
condizioni concrete territorio per territorio, dentro la forbice
alleanza/conflitto.
Per quanto riguarda il patto di stabilità, si
richiede al Forum la possibilità di attivare saperi tecnici, giuridici e
amministrativi per consentire a tutte le realtà locali di potersi
adeguatamente attrezzare nella relazione con gli enti locali.
Livello nazionale ed europeo: la traduzione sul livello più ampio di
quanto attraversa i territori comporta l’assunzione di almeno tre
obiettivi definiti :
ritiro dal fiscal compact a livello
europeo e fuoriuscita del pareggio di bilancio dalla Costituzione, in
quanto entrambi costituiscono una sorta di costituzionalizzazione della
dottrina neoliberale e comportano di fatto la privatizzazione di tutti i
beni comuni e servizi pubblici;
assunzione della campagna
per la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti e dell’insieme dei
temi espressi dal Forum per una nuova finanza pubblica e sociale;
assunzione della campagna “Stop TTIP”, in fase di avvio a livello
nazionale ed europeo, in quanto il Partenariato Transatlantico per il
commercio e gli investimenti, in fase di negoziazione tra Usa e Ue,
rappresenta il più grande attacco sistemico portato ai beni comuni, ai
diritti e alla democrazia, con l’obiettivo di realizzare l’utopia delle
multinazionali, ovvero la più grande area di libero scambio del pianeta.
Tutti questi obiettivi vanno costruiti dentro le campagne in corso e proposti a tutti i movimenti per i beni comuni.
Su tutti questi obiettivi si rileva la necessità di una comunicazione semplificata e adeguata alla loro diffusione di massa.
3. Gruppo di lavoro qualità dell'acqua
Il gruppo di lavoro ha esaminato brevemente la situyazione della
qualità dell'acqua sia per quanto riguarda la qualità sia per gli
aspetti riferibili alla disponibilità della risorsa.
Lo stato di
grave contaminazione dell'acqua, sia superficiale che sotterranea, nel
nostro paese, è fonte di estrema preoccupazione, anche per gli impatti
sulla qualità e disponibilità del bene comune per il suo utilizzo ai
fini idropotabili.
Il 30% delle falde risulta ormai inquinato e
molte altre sono a rischio a causa della presenza di industrie attive o
dismesse inquinanti e per l'agricoltura intensiva, con residui di
fitofarmaci che si riprovano nelle acque di moltissime regioni.
L'Italia è punteggiata da migliaia di siti inquinati. Essi costituiscono
una vera e propria emergenza nel paese e le bonifiche sono urgenti
anche al fine di prevenire l'ulteriore deterioramento dell'acqua nonché i
deleteri effetti sulla salute delle comunità interessate.
Nel contesto sopra descritto appare evidente l'esistenza di:
a)un serio rischio per la qualità della risorsa, con possibili impatti
sulla salute per esposizione diretta ad inquinanti di origine
industriale (o di tipo microbiologico per le reti fatiscenti);
b)una possibile evoluzione verso situazioni di scarsità della risorsa
(ad esempio, per il cambiamento climatico in atto e per l'inquinamento
diffuso) che, però, potrebbe essere controbilanciata e mitigata da
interventi di ripristino della funzionalità delle reti idriche di
captazione, adduzione e distribuzione;
c)una quasi completa
assenza di informazione, trasparenza, consultazione e partecipazione dei
cittadini (e degli utenti) per quanto riguarda la qualità dell'acqua;
d)l'emergere di forme di collabozione con comitati locali e reti già
formate (si pensi al neonato Coordinamento dei Nazionale dei Comitati
dei Siti Contaminati CNSC oppure alla campagna STOP BIOCIDIO partita dai
comitati campani e ora attiva anche in Lazio ed Abruzzo).
Agire: dal locale al nazionale e viceversa
Dal lavoro del gruppo di lavoro e poi dal dibattito dell'asssemblea è
emersa la necessità di prevedere una specifica campagna avente per tema
la qualità dell'acqua da parte dell'intero Forum e di tutte le
componenti che lo costituiscono.
Tra le azioni previste per questa campagna:
1) bonifiche e acqua di falda/acqua potabile;
-cooperazione con le reti già esistenti e con le università (singoli
espertia aderenti al forum; studenti ecc.) e informazione per azioni di
contrasto rispetto alla normativa e all'azione del ministero
dell'Ambiente (Destinazione Italia; accordi di programma ecc.);
possibile manifestazione nazionale/iniziative locali di mobilitazione o
contributo con questo tema ad eventuali mobilitazioni più generali;
denuncia a scala europea;
-lavoro connesso all'acqua e
alternative alla reindustrializzazione dei siti inquinati per la loro
rivitalizzazione (possibile campagna “siti d'arte o siti inquinati?
Anche con associazioni collegate al mondo dei beni culturali, Crotone,
Venezia, Brescia, Mantova), tenendo conto della necessità di affrontare
il nodo delle problematiche del lavoro che potrebbe essere sciolto
proprio attraverso un grande programma di riqualificazione del
territorio nazionale e delle reti idriche;
-impatto sulla salute e
sulla qualità della vita: trasparenza dei dati ambientali (sito del
Ministero, delle Regioni ecc.) e analisi epidemiologiche (cooperazione
con le associazioni di medici). In questo senso la campagna dovrà essere
attenta a non puntare sulle paure dei cittadini ma ad iniziative volte a
stimolare la partecipazione per la risoluzione e prevenzione dei
problemi sanitari che possono scaturire da situazioni di inquinamento.
2) partecipazione al progetto di osservatorio nazionale sull'acqua e
della possibile realizzazione della Scuola dei Beni Comuni, affrontando
il tema della qualità dell'acqua e della riforma del Decreto 31/2001;
Nell'ambito dell'osservatorio e della Scuola sui Beni Comuni sarà
prevista la possibilità di autoformazione sul tema della qualità
dell'acqua, attraverso iniziative seminariali e/o laboratori.
3) dossier sulla trasparenza dei dati dei gestori/ASL e analisi di criticità diffuse rispetto al D.lgs.195/2005.
Per questa azione è prevista anche la possibilità di scegliere 2-3
territori sinbolo per la campagna, aventi le caratteristiche adeguate
per far convergere le forze dell'intero forum (disponibuilità delle
informazioni; numero di cittadini coinvolti; azioni pregresse del Forum
ecc.).
In considerazione della complessità di alcuni aspetti
normativi, prima o in contemporanea alla campagna e alle singole
iniziative da realizzare nell'ambito di questa, è necessario assicurare
un sostegno (seminari tematici, ad esempio; sportello informativo;
format da utilizzare per richiedere informazioni; vademecum ecc,) verso i
comitati locali, anche per coinvolgere comitati/associazioni che sono
già attive sul territorio sulle tematiche dell'inquinamento delle acque.
Le informazioni raccolte e divulgate, nell'ambito della campagna
"Qualità delle acque" del Forum, dovrebbero contenere gli aspetti
sull'inquinamento e la disinformazione legati alla produzione di cibo.
In generale, l'Assemblea ha espresso la volontà di avere un approccio
olistico rispetto alle problematiche dell'acqua che devono essere viste
sia dal punto di vista sociale/economico sia dal punto di vista
ambientale (questione dei piani di distretto idrografico; impatto
dell'energia ecc.).
4. Gruppo di lavoro acqua e democrazia
Il gruppo di lavoro ha condiviso la necessità di un rilancio
dell'iniziativa del Movimento per l'Acqua a partire dal tema della
Democrazia, elemento basilare di connessione con gli altri movimenti e
soggetti i che si battono per il cambiamento.
L'esperienza
concreta fatta in questi anni, ha messo in evidenza come sia in atto una
gravissima crisi democratica, che si manifesta a tutti i livelli, con
lo svuotamento dei poteri delle assemblee elettive ed il ridursi dei
consigli comunali a luoghi dove si ratificano semplicemente le decisioni
prese in altri sedi.
L'inserimento in Costituzione del pareggio
di bilancio ha sancito di fatto l'assoggettamento al dogma neoliberista
della politica economica del nostro Paese e la sua subordinazione agli
indirizzi sanciti con la linea dell'austerita' a livello europeo.
Il predominio della finanza e del mercato sulla società intera ha
evidenziato la rottura del compromesso preesistente tra capitalismo e
democrazia e la sostanziale incompatibilità delle dottrine neoliberiste
con la democrazia.
Per contrastare questo progressivo ed
inquietante degrado evitando derive populiste, vogliamo agire su alcuni
fronti specifici, tentando di tradurre in atti concreti questa esigenza
di recuperare spazi di democrazia. Vogliamo offrire queste proposte
all'insieme dei movimenti e dei soggetti che si battono per i beni
comuni e la democrazia, in modo tale da costruire nella prossima fase
una reale coalizione sociale per l'estensione della democrazia e dei
diritti .
Partecipazione: la partecipazione dei cittadini e dei
lavoratori deve diventare il fondamento del nostro ragionamento sulla
democrazia, ed in particolare, la gestione partecipativa dei Beni Comuni
deve diventare il punto fondante di ogni processo di
ripubblicizzazione.
Per evitare che "Beni Comuni" e
"partecipazione" diventino slogan abusati, si sente la necessità di
individuare dei percorsi di autoformazione, anche in collaborazione con
gli altri soggetti che lavorano su questo tema, verificando l'ipotesi di
dar vita ad una vera e propria " scuola per i beni comuni e le forme
della partecipazione".
Si è proposto di cominciare a costruire
iniziative per arrivare pian piano dall'enunciazione dei NO (al
consociativismo e alla cooptazione ) a proposte che comincino a far
capire ai cittadini cosa vuol dire riappropriarsi della democrazia
tramite la gestione partecipativa dei Beni Comuni. A titolo
esemplificativo, riportiamo alcune piste di lavoro che sono emerse nella
discussione:
richiesta di diritti di diritti di tribuna nelle assemblee dei soci della aziende di servizi pubblici locali
chiedere che venga tolta la nomina degli amministratori di aziende pubbliche dalle mani dei partiti
aprire canali di partecipazione verso i soggetti gestori (ad es. delibere da proporre alle assemblee dei soci)
stesura di "piano d'ambito" dal basso
pretendere trasparenza, chiedendo che le aziende mettano a
disposizione di lavoratori e cittadini le informazioni informazioni
sulla gestione
Le proposte di cui sopra non vogliono considerarsi esaustive ovviamente.
Il Comitato di Torino chiede di porre attenzione anche alla questione
della legittimità ad agire dei cittadini attraverso le vie giudiziarie
contro gli atti amministrativi: il TAR non può rimanere un luogo
inaccessibile per i cittadini che vedono lesi i loro diritti dalle
privatizzazioni.
Democrazia locale: ci si è interrogati
sull'individuazione di modi e forme di coinvolgimento dei cittadini
sulle decisioni che riguardano i servizi pubblici locali. Si deve
ribadire che sui Beni Comuni la sovranità spetta ai cittadini, che
devono essere consultati sulle scelte fondamentali.
Si è lanciata la
proposta di un'iniziativa di modifica degli Statuti degli Enti locali
per sancire l'obbligo di tale consultazione.
Forme e strumenti
della democrazia diretta e partecipativa a livello nazionale: si è
ragionato sugli istituti attualmente esistenti che andrebbero
potenziati: dalle leggi di iniziativa popolare che oggi sono prive di
obbligo di discussione, fino allo strumento referendario, che andrebbe
modificato per rendere cogente la volontà dei cittadini e anche
prendendo in considerazione l'ipotesi di modifica dell'attuale sistema
del quorum.
Infine, visto che i livelli decisionali si spostano,
diventa fondamentale non dimenticare la dimensione europea, dove già il
forum si è mosso aderendo all'iniziativa dei cittadini europei
sull'acqua; dato che sempre di più quello è il luogo dove si prendono
decisioni che impattano a livello locale, il ragionamento sulla
democrazia non può prescindere dall'esigenza di creare connessioni con
le reti esistenti a livello europeo.
*****
In conclusione
abbiamo condiviso alcune tappe del prossimo percorso, riprendendo sia le
proposte dei gruppi di lavoro che elementi usciti dalla discussione
delle plenarie.
Innanzitutto si è deciso di realizzare due prese
di parola: una contro la repressione che colpisce i movimenti sociali
(spesso proprio quelli in difesa dei beni comuni e del territorio), una
in sostegno del referendum che stanno organizzando per maggio a
Salonicco contro la privatizzazione del servizio idrico.
In seconda battuta, un'agenda condivisa:
Il 15 Marzo, come partecipazione alla manifestazione nazionale contro
la repressione delle lotte sociali e per la libertà di movimento.
A partire dai ragionamenti abbiamo individuato il 22 Marzo come
giornata di mobilitazione nazionale in tutti i territori per rivendicare
e rafforzare con i nostri contenuti la giornata mondiale dell'acqua. A
Roma, ci sarà la presentazione dell'Osservatorio sull'acqua e i beni
comuni, all'interno di un'iniziativa pubblica organizzata dalla
Fondazione L. Basso.
Il 12 Aprile come partecipazione alla
manifestazione nazionale contro precarietà e austerity, in cui portare,
nello specifico, il nostro punto di vista sulle risorse.
Nella
seconda metà di aprile, costruire una seconda giornata di mobilitazione
nazionale in tutti i territori, nei quali mettere in campo tutte le
vertenze e le campagne in atto nella comune cornice del “Diritto
all'acqua”. Un momento per valorizzare i nostri punti di forza e di
accumulazione per il futuro.
Nella seconda metà di Maggio, una
manifestazione nazionale contro le privatizzazioni e in difesa dei beni
comuni, da costruire osservando le mosse del Governo e iniziando ad
interloquire con gli altri movimenti.
Inoltre è stata segnalata
l'adesione alla settimana di mobilitazione internazionale contro accordo
Acea-Mekorot, dal 22 al 30 Marzo 2014, dalla Giornata internazionale
dell'Acqua alla Giornata della Terra palestinese.
Per ultimo si è
condiviso di costituire un gruppo di lavoro di continuità sul processo,
finalizzato a costruire le proposte pratiche su come realizzare i
contenuti e le diverse proposte uscite dai gruppi di lavoro, da
sottoporre al prossimo coordinamento nazionale. Verrà dunque attivata
un'apposita mailing list.
--
--
Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel. 06 6832638; Fax.06 68136225 Lun.-Ven. 10:00-19:00
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org - www.referendumacqua.it
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