venerdì 21 marzo 2014

Sul blog Aldiquadelguà di Sarego è visibile il convegno sull'acqua e sull'aria di Lonigo

 Grazie ad Antonello Romanazzi del gruppo sostenibile Aldiquadelguà la registrazione del convegno del ViVerBio G.A.S.Lonigo del 6 marzo in sala convegni.


http://aldiquadelgua.blogspot.it/p/notizie-dal-territorio.html

Alleghiamo anche l'intervento che doveva fare François Bruzzo sui biodigestori della nostra zona


Asigliano.
Il 24.05.2011 la Giunta Provinciale autorizzava l’esercizio provvisorio dell’impianto d recupero rifiuti (FORSU) mediante digestione anaerobica con produzione di biogas in capo alla Soc. Berica Utilya SpA. Ricordiamo che per l’occasione il comune di Asigliano sul cui territorio insiste l’impianto si è pronunciò contro l’esistenza di una tale impianto sul proprio territorio anche in ragione del fatto che la zona artigianale produttiva Cà d’Oro escludeva l’accoglienza di ogni attività  di trattamento rifiuti.  Tramite lo strumento di una conferenza di servizi in cui prevalse  a maggioranza l’approvazione del progetto  venne automaticamente portato in variante al piano regolatore di Asigliano contro quindi il parere del Comune  ospite dell’impianto.
L’approvazione del progetto che si avvalse di uno Studio d’impatto ambientale venne dato previo parere della Commissione VIA della Provincia che però vincolò l’approvazione del progetto all’attuazione di 18 prescrizioni . A dicembre del 2012 venne avviato l’impianto. Cominciarono presto le prime lamentele per la forte puzza proveniente dall’impianto e che coinvolgevano le zone residenziali circostanti la zona di Cà d’Oro. E’ da notare che fra le varie osservazioni fatte allo Studio d’Impatto Ambientale ci fù una particolare sottolineatura del probabile impatto odorifero dell’impianto  per le zone di residenza  limitrofe che riguardano sia il Comune di Asigliano che il Comune di Pojana con la sua frazione di Cagnano. Altra criticità rilevata dalle osservazioni allo Studio d’Impatto Ambientale era la difficoltà di reperire la quantità di FORSU necessaria al funzionamento a pieno regime dell’impianto in quanto la FORSU prodotta dai comuni consorziati  è di grande lunga insufficiente e quindi ci sarebbe stata la necessità di alimentare l’impianto con FORSU provenienti da comuni di un’area molto più vasta. Questo valga come monito per la costruzione di ulteriori impianti di questo tipo in un certo raggio di distanza dall’attuale impianto Asigliano.
Avviato quindi nel dicembre del 2012 piovono  lamentele di residenti oltre che del Comitato Tutela Territorio Orgiano e del Comitato Intercomunale Tutela Area Berica, addirittura la polizia locale fecce un sopraluogo denunciando una “puzza insostenibile” nel settembre del 2013. Queste proteste giunsero alla Provincia con tanto di materiale fotografico accertando la violazione di norme di sicurezza nel conferimento della FORSU. Vennero pure inviati esposti .alla Procura della Repubblica, ai N.O.E. al Prefetto, oltre  che alla stessa Provincia. Ciò portò l’ARPAV ad effettuare un sopraluogo  presso l’impianto all’inizio dello scorso mese di ottobre in cui vennero riscontrate un numero rilevante di anomalie coincidenti non solo con il mancato rispetto delle prescrizioni ma anche il mancato compimento di opere che erano nel progetto iniziale. La Provincia emise un provvedimento di diffida nei confronti dell’Utilya il 18 ottobre 2013 (prot. n° 75802) ad adempiere entro 60 giorni alla messa in regola dell’impianto. Fra queste inadempienze brillava in modo particolare proprio il Piano Odori. Solo il 28 febbraio  scorso la Provincia chiudeva il procedimento aperto a seguito del provvedimento di diffida dopo avere preso atto degli adempimenti   alle prescrizioni da parte della società Utilya entro i 60 giorni imposti dal provvedimento stesso. Ora a nostro parere il Piano Odori che abbiamo potuto visionare presso la Provincia ci pare fortemente viziato dal fatto che è la stessa società Utilya che ne fornisce il  monitoraggio secondo il troppo diffuso peccato italico che chi controlla coincide con il controllato. All’ARPAV arriveranno a partire dal 14 gennaio scorso data dell’ultima analisi le ulteriori analisi periodiche ogni quinto mese, così come quello che  nel Piano Odori presentato dall’Utilya definisce “Analisi delle anomalie olfattive, sempre ogni quinto mese a partire dal 14 gennaio scorso.  Il  principio purtroppo saldo per quanto beffardo che il controllore controlla se stesso offre poche garanzie che la vita dei residenti migliori in virtù del fatto che esiste un sì fatto Piano Odori, perciò riteniamo fondamentale ritenere che  il continuo monitorare il disagio ambientale dei residenti legato alle emissioni del biodigestore sia parte integrante della misurazione dell’effettivo impatto ambientale dell’impianto, nonché la possibilità per un rappresentante dei residenti di accedere all’impianto durante il suo pieno funzionamento nei momento in cui ritiene lui  opportuno per esercitarvi  la propria funzione di vigilanza e controllo.
Zermeghedo.
Impianto a biomasse a base di insilato di mais. Progettato per produrre 8 gigawatt all’anno con la necessità di asservire 200 ettari di terreno agricolo monocoltura  di mais . Oltre al fatto drammatico di fare uscire dalla filiera alimentare una tale quantità di mais e di territorio agricolo (un altro grave fatto da associare al tremendo consumo di suolo che colpisce le nostre aree e il Veneto), è anche un colpo nocivo alla biodiversità con tutto ciò che comporta per la qualità della vita degli donne e degli uomini nonché della fauna e della flora.
Creato da una società mista, formata al 30% dal Comune e per il rimanente 70% da
privati, ). La società realizzatrice è la Demetra Energy spa a capitale pubblico-privato, di cui lo stesso comune di Zermeghedo quindi in cui è localizzata fa parte. Doveva partire a marzo 2011 però vari problemi ne ha ritardato l’avvio, nonché incidente che dire “preoccupante” è dire poco, avvenuto nel novembre 2012. Sembra che tutto sia scaturito dall´apertura di una botola di un serbatoio, alto otto metri e dal diametro di venti, con dentro del residuo di gas. Proprio a causa di quest´operazione nel maxi contenitore è entrata dell´aria che ha provocato il botto. Lo spostamento d´ar! ia è stato così violento che ha fatto volare via il pesante telone della copertura, mentre il boato è stato udito dai residenti di tutte le abitazioni della zona che temevano potesse essersi verificata un´esplosione in una delle concerie.
Il Comune parte  in pieno interesse nella gestione dell’impianto, assicura che tutto va per il meglio ma oppone un articolo del regolamento comunale frutto della più antidemocratica politica territoriale basata sull’autoritarismo e la mancanza di trasparenza, articolo che praticamente blocca qualunque richiesta di accesso a un numero piuttosto vario di documenti che vengono così ammantati di un segreto certo indegno del rispetto dei cittadini, visto che costituisce una chiara mancanza rispetto nei confronti dei cittadini stessi. Stiamo in questo caso aspettando la documentazione in mano alla provincia al riguardo per saperne di più.
François Bruzzo
CTTOAV, CITTAB.

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