Le analisi son state aggiunte il 10 settembre sul sito di Acque del Chiampo ma non ci sono le analisi dei perfluorati alchilici che aspettavamo! Ma come mai su quella della casetta di Lonigo invece ci sono? forse perchè nella casetta l'acqua viene ulteriormente filtrata?
Cliccate poi nel link per leggere le analisi inserite nel sito con questo LORO commento
L'acqua da bere
La qualità dell'acqua
Vedi i dati relativi all'analisi dell'acqua »
Caratteristiche delle acque della Valle del Chiampo e giudizio di qualità
La qualità delle fonti di approvvigionamento idrico non può essere
definita al di fuori di un contesto normativo o scientifico che ne
stabilisca i requisiti. Fin dal 1958 l’Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS) ha elaborato criteri di qualità per le acque destinate al
consumo umano, fatti propri dalle Istituzioni ed inseriti nelle
normative dei singoli Stati. Per il nostro Paese vale il Decreto
legislativo 2 febbraio 2001, n. 31, che recepisce la direttiva
comunitaria 98/83, relativa alle acque destinate al consumo umano.
Sulla base di queste norme, l’acqua viene sottoposta ad un complesso di
analisi fisica, chimica e microbiologica, i cui risultati vengono
gestiti mediante precise e rigorose procedure aziendali.
I
parametri più importanti che vengono e devono essere riportati sul
referto emesso dal laboratorio sono quelli che permettono di capire le
caratteristiche, e quindi la qualità, dell’acqua che si beve. I
parametri sono suddivisi in fisici, chimico-fisici, chimici e
microbiologici. Per questi ultimi vengono, di norma, riportati i
macrodescrittori, cioè le specie chimiche, che danno la composizione
delle acque e che servono altresì alla loro classificazione.
Va
sottolineato che le acque acquistano la propria composizione in base
alle caratteristiche delle rocce e dei terreni che attraversano, così
come scriveva Plinio nella Naturalis Historia “Tales sunt aquae qualis
terra per quam fluunt” (XXXI, 52).
Le fonti di approvvigionamento di Acque del Chiampo si possono suddividere in nove gruppi:
• le sorgenti Brassavalda (loc. Marana) comuni di Crespadoro e Altissimo
• la sorgente Papalini, Crespadoro
• i pozzi in loc. Arso, Chiampo
• i pozzi in loc. Grumello, Chiampo
• i pozzi in località Canove (Tezze), Arzignano
• i pozzi in via Roggia, Montorso Vicentino
• i pozzi in loc. Longa e Natta, Montecchio Maggiore
• i pozzi in loc. Madonna dei Prati, Brendola
• i pozzi in loc. Almisano, Lonigo gestiti non gestiti da Acque del Chiampo spa.
Le principali caratteristiche organolettiche, chimiche e
microbiologiche delle principali fonti di approvvigionamento (pozzi e
sorgenti) sono riportate nel prospetto di analisi - Caratteristiche di
qualità acqua potabile.
Le analisi delle acque evidenziano caratteristiche chimiche e microbiologiche buone, a volte eccellenti.
Nelle sorgenti dell’Alta Valle, che servono i comuni di Nogarole,
Altissimo, Crespadoro e San Pietro Mussolino, la mineralità risulta
equilibrata (durezza di 16-17 °F), mentre la presenza di nitrati è
quella tipica delle acque naturali di montagna (da 1 a 3 mg NO3/l).
Per i pozzi di fondovalle, i valori di concentrazione delle sostanze
disciolte nell’acqua sono più alti, ma comunque ben al di sotto dei
valori di Concentrazione Massima Ammissibile (CMA), prescritti dalla
normativa vigente: ciò si evince dall'analisi dei pozzi di Chiampo,
Arzignano (zona Canove), Brendola e Montecchio Maggiore, in cui i
cloruri si mantengono intorno ai 8 mg/l, i nitrati non superano gli 15
mg/l e la durezza è mediamente 25-30 °F.
L’acqua erogata in comune
di Lonigo proviene dai pozzi della falda idrica di Almisano: le
concentrazioni di cloruri sono intorno ai 34 mg/l, i nitrati 17 mg/l e
la durezza è mediamente 34 °F.
È possibile, utilizzando quattro
parametri (residuo fisso, durezza totale, alcalinità, solfati),
classificare le acque come bicarbonato – calciche e bicarbonato –
calciche con basso e medio tenore di solfati, come prospetto di analisi.
Il significato di questi parametri è il seguente:
- Il residuo fisso a 180°C rappresenta il contenuto dei sali totali e viene espresso in mg/l.
Esempio: 1 litro di acqua di Chiampo contiene, in media, 300 mg di
sostanze disciolte. Queste sostanze disciolte sono costituite da
composti inorganici, di cui oltre il 90% è idrogenocarbonato di calcio.
Va sottolineato che questo sale caratterizza tutte le acque del bacino
idrogeologico ma anche, come si vedrà, di quelli vicini (ad es. quello
delle acque di Recoaro e quello delle Valli del Pasubio).
- La
somma degli ioni ioni Ca2+ e Mg2+ costituisce la “durezza totale”
dell’acqua: questi infatti sono le specie ioniche predominanti che
provengono dall’alterazione e dall’attacco chimico delle rocce (calcite e
dolomite). Queste due specie, ioni Ca2+ e Mg2+, sono in equilibrio con
il più importante anione, costituito dall’idrogenocarbonato, HCO3-, che
si forma dalla presenza di anidride carbonica (CO2) proveniente
dall’atmosfera e dall’attacco chimico dalla stessa sulle rocce.. Si
tratta di un parametro tecnologico, introdotto per sapere se un acqua è
incrostante o aggressiva, cioè se l’acqua forma depositi calcarei oppure
fa diventare l’acqua “rossa”. La durezza va vista in funzione di altri
parametri (pH, presenza di metalli, ecc.). La durezza permette di
effettuare una classificazione delle acque. Si tratta di acque con
durezza veramente modesta, che non comporta inconvenienti di sorta, in
quanto nelle lavastoviglie viene rimossa a monte dell’utilizzo, mentre
nelle lavatrici si utilizzano detersivi in grado di neutralizzarla.
- Un’altra specie chimica che differenzia le acque del comune di
Chiampo e quelle di Arzignano, è lo ione solfato, SO42-, che, seppure in
concentrazione moderata, partecipa con i bicarbonati ad equilibrare
l’acqua. Si può affermare, comunque, che la presenza di solfati non
provoca inconvenienti.
I parametri microbiologic (Coliformi
totali, escerichiacoli e enterococchi) i sono i principali indicatori
della qualità dell’acqua dal punto di vista della potabilità.
La contaminazione microbiologica si può osservare talvolta unicamente
nelle acque di sorgente, peraltro non in tutte; tuttavia nella maggior
parte della rete dell’acquedotto viene utilizzato l’ipoclorito di sodio
come disinfettante a scopo preventivo.
Dal punto di vista
igienico-sanitario la disinfezione è fondamentale, e questa è tanto più
importante quanto la rete di distribuzione è estesa ed utilizza diversi
tipi di acque. Il cloro, sotto forma di ipoclorito, è il più diffuso
disinfettante utilizzato in tutto il mondo.
Sono stati
esaminati solo alcuni parametri, quelli a nostro giudizio più
importanti. Attualmente l’attenzione del legislatore è volta soprattutto
all’inquinamento delle acque da parte di sostanze pericolose che,
almeno fino ad oggi, non hanno intaccato le acque sotterranee.
I dati portano a dare un giudizio più che positivo sull’acqua distribuita dal Acque del Chiampo SpA.http://www.acquedelchiampospa.it/qualita_acqua.html
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