VICENZA. Un anno fa la scoperta: l'acqua di parte del territorio
Vicentino è inquinata dal fluoro. Oggi le indagini: tutti i residenti
del Comune di Vicenza che possiedono un pozzo artesiano devono
comunicarlo a palazzo Trissino e sono obbligati ad effettuare le analisi
in laboratorio. La caccia all'inquinamento entra nel vivo. Con
un'ordinanza «contingibile e urgente» il sindaco Achille Variati ha
deciso di passare al setaccio le sorgenti di acqua potabile che non sono
collegate all'acquedotto e che sono minacciate dall'emergenza Pfas.
L'obiettivo è stabilire se le 462 fonti presenti in città siano o meno
contaminate.
IL PROBLEMA. La sigla ormai è conosciuta dalla
maggior parte dei vicentini. Tutto nasce un anno fa quando, con
un'analisi voluta dall'Unione europea, il Cnr scopre che l'acqua
destinata al consumo umano in una vasta zona che comprende Vicentino,
Padovano e Basso veronese è inquinata.
Speriamo che anche negli altri comuni interessati da questo inquinamento
si agisca come a Vicenza dove il sindaco Achille Variati con
un'ordinanza «contingibile e urgente» ha deciso di passare al setaccio
le sorgenti di acqua potabile che non sono collegate all'acquedotto e
che sono minacciate dall'emergenza Pfas. L'obiettivo è stabilire se le
462 fonti presenti in città siano o meno contaminate. L'assessore Dalla
Pozza dice che non va presa sotto gamba questa ordinanza perchè i
problemi per la salute possono esserci (ma come non ha letto nulla di
tutto quello pubblicato sull'ISDE? non ha partecipato alle assemblee pubblice dove il dottor Cordiano l'ha spiegato ? )
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