giovedì 5 settembre 2013

Gentilin si impone.Eletto Serafin. I siìndaci lasciano.


Acquabenecomune Val Chiampo
Alla fine è Serafin il nostro nuovo amministratore unico! L'assemblea di ieri dove i nostri dieci sindaci dovevano eleggere il nuovo amministratore del nostro gestore Acque del Chiampo è stata davvero un colpo basso per noi di ABC ! va contro il volere di migliaia di cittadini che il sindaco Gentilin dice di rappresentare. L'assemblea è così riportata dal GdV di oggi: L'articolo principale firmato da Luisa Nicoli che appare è quello dove il titolo annuncia che

Gentilin si impone.Eletto Serafin. I siìndaci lasciano.
Come leggerete il sindaco di Montecchio dice che Arzignano si è preso una grossa responsabilità e il sindaco di Chiampo spera che si potrà ricucire quello che si è spezzato. Serafin proposto dal solo sindaco di Arzignano ha così preso il posto di Antonio Fracasso il quale era stato riproposto da tutti gli altri sindaci dei 9 comuni. Secondo Peretti (articolo semprei firmato da Luisa Nicoli) che rappresenta il settore concia quello che è successo è una vergogna e dice che non resteranno a guardare. Fa anche tre precisazioni Peretti da parte di Confindustria che si sente di rappresentare e chiede al sindaco Gentilin che si faccia spiegare la differenza tra lobby e rappresentanza sindacale. La seconda che chi ha cercato di fare lobby è stato proprio Gentilin in quanto invece di contattare chi rappresenta un settore ha contattato personalmente alcuni importanti imprenditori conciari per convincerli della bontà della sua scelta. Per terza cosa dice che Gentilin dovrebbe chiedersi come mai l'accordo di programma e le successive integrazioni sono state firmate da Confindustria.
Lino Zonin altro giornalista che scrive sull'assemblea sempre sulla stessa pagina aggiunge che Serafin è il più giovane dirigente della società Acque del Chiampo in via Ferrarreta. Ha infatti 36 anni. Riporta che Serafin non entra in politica, si sente concentrato e responsabilizzato dell'incarico appena avuto. Racconta che da più di dieci anni lavora con i Comuni , con la Provincia e con la Regione.Ha lavorato anche con le provincie di Lazio e Piemonte e tutto ciò con la sua società di comunicazioni. Ha incontrato già qualche sindaco e quasi tutti dimostrano stima verso di lui. Si dice sicuro della valutazione positiva degli altri sindaci minoritari su di lui dopo che avranno conosciuto il suo operato. a scatenarsi su questa nomina sono stati i due ex sindaci uno di Arzignano Stefano Fracasso e l'altro di Chiampo Antonio Boschetto, asserendo che quello che è avvenuto è il fallimento politico dell'amministrazione di Arzignano. alla fine Zonin nomina anche noi di ABC Val Chiampo e ABC Vicenza scrivendo che abbiamo espresso la nostra contrarietà alla scelta di nominare un amministratore unico in quanto va contro il concetto di partecipazione al Bene Comune che da anni cerchiamo di promuovere.

Stefano Fracasso ex sindaco di Arzignano : ACQUE DEL CHIAMPO E IL FALLIMENTO, POLITICO, DI ARZIGNANO

mercoledì 4 settembre 2013

ACQUE DEL CHIAMPO E IL FALLIMENTO, POLITICO, DI ARZIGNANO

Acque del Chiampo è la più importante società di servizi pubblici locali dell'ovest-vicentino. Assicura la
fornitura dell'acqua potabile a circa 100.000 cittadini, provvede a depurarne i reflui. E' impegnata in un programma di risanamento ambientale di valenza nazionale, un Accordo  di Programma  con il Ministero dell'Ambiente e la Regione Veneto del valore di 90 milioni di euro, è il "polmone" idrico del più grande distretto della concia d'Europa. In questi giorni i dieci comuni soci si apprestano a modificarne lo statuto prevedendo l'introduzione dell'amministratore unico. A un passaggio così rilevante e delicato il comune capofila, Arzignano, da sempre l'amministrazione di riferimento su questo ambito per tutto l'ovest-vicentino, si presenta in completo isolamento. Sia rispetto agli altri comuni che  non condividono le proposte di modifica, sia rispetto alle rappresentanze economiche, che ieri hanno duramente criticato l'operato dell'amministrazione arzignanese. Arzignano arriva così all'appuntamento avendo esaurito ogni capacità di leadership sull'area, non sapendo coinvolgere, rappresentare, fare sintesi, della complessità amministrativa ed economica del territorio. Nessuno si fida più di Arzignano, tanto che gli altri comuni chiedono modifiche di commi e codicilli per tentare di salvare un briciolo di concertazione, di capacità di controllo sulla società. Ma non ci sono codicilli che possano restituire la fiducia dilapidata in questi anni da Arzignano. E questo voler fa da sè e per sè del comune di Arzignano ha forse dato qualche risultato? La soluzione del trattamento fanghi si è allontanata e ha creato solo divisioni tra  i comuni, l'integrazione degli impianti di Arzignano e Montebello si è persa nelle nebbie padane, i rapporti con le categorie economiche sono lacerati. Ha prevalso la logica della prevaricazione e le candidature per l'amministratore unico fanno rimpiangere, è quasi un paradosso, i tempi in cui furono proposti il senatore Filippi e l'europarlamentare Sartori (anche questa tutta opera degli amministratori arzignanesi)! La modifica dello statuto certifica il fallimento politico di Arzignano, la sua incapacità di essere guida e sintesi delle necessità economiche, sociali, ambientali dell'ovest-vicentino. Assisteremo a un colpo di reni nell'assemblea dei sindaci o anche Acque del Chiampo cadrà vittima delle logiche spartitorie arzignanesi? Attendiamo trepidanti.

martedì 3 settembre 2013

Delibera della Giunta Regionale su istituzione commissione tecnica, su caso inquinamento acque potabili e superficiali da sostanze PFAS: Bur Veneto n. 76 del 03 settembre 2013

dal Bur del Veneto: delibera della Giunta Regionale su istituzione commissione tecnica, su caso inquinamento acque potabili e superficiali da sostanze PFAS:
Bur Veneto n. 76 del 03 settembre 2013

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1490 del 12 agosto 2013

Istituzione della Commissione tecnica per la valutazione della problematica della presenza di sostanze perfluoro - alchiliche (PFAS) nelle acque potabili e nelle acque superficiali della provincia di Vicenza e comuni limitrofi, e per la formulazione di proposte in ordine alla tutela della salute pubblica.

Note per la trasparenza:

Le Autorità Ministeriali competenti hanno segnalato la presenza di sostanze perfluoro - alchiliche (PFAS) nelle acque potabili e nelle acque superficiali della provincia di Vicenza e comuni limitrofi, in merito alle quali le disposizioni normative attuali non prevedono specifici limiti di concentrazione. Con il presente provvedimento, facendo seguito ai numerosi interventi già messi in atto dalla Regione e dagli Enti competenti, si istituisce una Commissione tecnica interdisciplinare, costituita da rappresentanti della Regione e degli Enti coinvolti, con lo scopo di valutare la problematica e di formulare proposte alle Autorità competenti in ordine ai limiti da adottare per la tutela della salute pubblica.

L'Assessore Roberto Ciambetti di concerto con l'Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue:

Con comunicazioni protn. 37689/TRI del 29.05.2013 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e prot. n. 10774 del 10.05.2013 del Ministero della Salute, le Strutture regionali per la Tutela dell'Ambiente e per la Sanità hanno appreso della presenza anomala di sostanze perfluoro - alchiliche (PFAS) in diversi corpi idrici superficiali ed in alcuni punti di erogazione pubblici delle acque potabili nella provincia di Vicenza e comuni limitrofi. In particolare le informazioni circa la presenza degli inquinanti in questione sono state desunte dalla relazione dell'Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR del 25 marzo 2013. Le Autorità Ministeriali di cui sopra hanno quindi richiesto di effettuare gli accertamenti necessari per l'individuazione delle fonti di immissione delle sostanze in parola e all'attivazione delle conseguenti iniziative di tutela delle acque.

In seguito alle informazioni pervenute, la Regione Veneto ha immediatamente attivato un tavolo di confronto con tutti i soggetti aventi competenza sulla distribuzione delle acque potabili e sulla tutela della salute. In particolare sono stati coinvolti i Gestori del servizio idrico integrato interessati dal problema in oggetto, invitandoli a porre in essere tutte le necessarie attività a tutela della qualità della risorsa distribuita: campagne analitiche, individuazione eventuali fonti di approvvigionamento alternative, dotazione degli apprestamenti tecnologici atti a ridurre significativamente la presenza di sostanze indesiderate nelle acque di rete. ARPAV ha inoltre provveduto ad effettuare puntuali analisi in merito alla concentrazione dei composti segnalati con campionamenti nei punti di prelievo delle acque potabili; tali analisi confermano peraltro la presenza delle sostanze perfluoro - alchiliche in concentrazioni non trascurabili, coerentemente con i riscontri delle Autorità nazionali. Sono state infine coinvolte le Aziende sanitarie locali, tenute costantemente informate dell'esito delle analisi effettuate e delle iniziative messe in atto per contenere le concentrazioni di tali composti.

A tale proposito si evidenzia peraltro che le attuali normative nazionali che sanciscono i limiti di accettabilità per le acque destinate al consumo umano, non prevedono limiti specifici per i composti PFAS, mentre alcune valutazioni o raccomandazioni sono riportate in disposizioni normative di Stati esteri. Tuttavia il D.Lgs n. 31/2001 e s.m.i., che stabilisce i parametri di qualità per le acque destinate al consumo umano in riferimento alla Direttiva comunitaria 93/83/CE, indica all'art. 4, comma 2, lett. a) che le acque non devono comunque contenere sostanze "in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana".

Sul punto si è espresso anche l'Istituto Superiore di Sanità con parere in data 7 giugno 2013, prot. n. 22264, nel quale si dichiara che "pur non configurandosi, allo stato, un rischio immediato per la popolazione esposta, si ravvisa l'opportunità ed urgenza di adottare adeguate misure di mitigazione dei rischi, prevenzione e controllo estese alla filiera idrica sulla contaminazione delle acque da destinare e destinate al consumo umano nei territori interessati". In particolare l'Istituto ha raccomandato agli organi preposti alla garanzia dell'idoneità al consumo delle acque, e agli altri soggetti coinvolti, le seguenti azioni:

- nel breve periodo l'adozione di approvvigionamenti alternativi, o, laddove tale misura non risulti praticabile, l'adozione di adeguati sistemi di trattamento delle acque per l'abbattimento sostanziale delle concentrazioni degli analiti presenti, con la strutturazione di adeguati controlli e monitoraggi sulla base dei principi di Water Safety Plans;

- nel medio - lungo periodo si ravvisa la necessità di identificazione e rimozione delle fonti di pressione e dell'origine della contaminazione anche attraverso una intensificazione dei controlli lungo la filiera e monitoraggi dei siti più inquinati, con estensione del campo di ricerca ad altre sostanze potenzialmente contaminanti e, parallelamente, la ricerca di approvvigionamenti alternativi per acque da destinare al consumo umano. Può essere altresì ravvisabile l'opportunità di estendere le ricerche all'identificazione di eventuali altre fonti di potenziale esposizione all'interno della filiera alimentare.

Tali azioni sono state prontamente attivate, mediante installazione da parte dei Gestori della rete idrica di idonei dispositivi di filtraggio, chiusura di alcuni pozzi contaminati, opportune opere di interconnessione per abbattere le concentrazioni riscontrate. Sono state inoltre effettuate opportune indagini per individuare le fonti di pressione da parte di ARPAV

In considerazione dei rilievi e delle raccomandazioni formulate dalle Autorità nazionali, nonché del prioritario interesse di salvaguardia della salute pubblica, si rende comunque necessario proseguire nell'azione di analisi dello stato di fatto, nonché approfondire lo studio per ricercare, nel più breve tempo possibile, un valore limite di concentrazione dei composti PFAS, che possa sancire la qualità dell'acqua distribuita per uso potabile o utilizzata in altri settori, quali quello agricolo o di allevamento, pur tenendo conto che la definizione dei limiti di accettabilità non spetta alla Regione o agli Enti locali, ma è di diretta competenza statale. In ogni caso, in ragione dell'importanza prioritaria della salute per la cittadinanza, si ritiene opportuno ed urgente istituire una Commissione tecnica interdisciplinare, composta dai rappresentanti degli Uffici regionali e degli Enti pubblici coinvolti, eventualmente integrabile di volta in volta con rappresentanti di altri Soggetti competenti in materia, che possa avviare una analisi preliminare delle implicazioni sanitarie ed ambientali, al fine di formulare proposte alle Autorità competenti per la definizione dei limiti opportuni in ordine alle concentrazione dei composti in oggetto.

In particolare la Commissione sarà composta dai seguenti membri:

- Segretario regionale per la Sanità o suo delegato con funzione di presidente;

- Segretario regionale per l'Ambiente o suo delegato con funzione di vice presidente;

- un rappresentante della Direzione Tutela Ambiente;

- un rappresentante della Direzione Prevenzione;

- un rappresentante dell'ARPAV del Dipartimento provinciale maggiormente interessato dal fenomeno;

La Commissione potrà essere integrata da rappresentanti di altri Enti o Soggetti interessati secondo la valutazione dei Segretari regionali per l'Ambiente e per la Sanità.

Lo specifico compito della Commissione sarà quindi di approfondire l'analisi della tematica attinente all'inquinamento dei composti perfluoro - alchilici nella Regione Veneto, determinando proposte preliminari, da inoltrare alle Autorità nazionali competenti, in merito alle soglie di accettabilità di tali composti nelle acque potabili.

I membri della Commissione svolgeranno tale incarico nell'adempimento delle normali funzioni di servizio, senza percepire pertanto alcun compenso aggiuntivo; sono dovuti gli ordinari rimborsi spettanti per spese di missione, qualora il lavoro della Commissione preveda sedute o sopralluoghi fuori sede.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

VISTA la Direttiva 98/83/CE;

VISTO il Decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31;

VISTA la Legge regionale 27.04.2011, n. 17 "Disposizioni in materia di risorse idriche";

VISTO il parere dell'Istituto Superiore di Sanità prot. n. 22264 del 7 giugno 2013;

delibera

1. di istituire la Commissione tecnica per approfondire l'analisi della tematica attinente all'inquinamento dei composti perfluoro - alchilici nella Regione Veneto, composta dal Segretario regionale per la Sanità o suo delegato con funzioni di presidente; dal Segretario regionale per l'Ambiente o suo delegato con funzioni di vicepresidente; da un rappresentante della Direzione Tutela Ambiente; da un rappresentante della Direzione Prevenzione; da un rappresentante dell'ARPAV del Dipartimento provinciale maggiormente interessato dal fenomeno;

2. di stabilire che la Commissione di cui al punto 1) potrà essere integrata da rappresentanti di altri Enti o Soggetti interessati secondo la valutazione dei Segretari regionali per l'Ambiente e per la Sanità;

3. di incaricare la Commissione tecnica di cui al precedente punto 1) di approfondire l'analisi della tematica attinente all'inquinamento dei composti perfluoro - alchilici nella Regione Veneto, determinando proposte preliminari, da inoltrare alle Autorità nazionali competenti, in merito alle soglie di accettabilità di tali composti nelle acque potabili;

4. di stabilire che i membri della Commissione di cui al punto 1), svolgeranno le mansioni previste nell'ambito della propria attività di ufficio, senza corresponsione dei ulteriori compensi, se non l'ordinario rimborso delle spese per missione, qualora dovuto;

5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

6. di trasmettere il presente provvedimento alla Direzione regionale Prevenzione e all'ARPAV;

7. di dare atto che avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale o ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla notifica.

8. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

Questo è l'importante Comunicato sul cambio dello Statuto di Acque del Chiampo del nostro comitato ABC Val Chiampo

COMUNICATO STAMPA

Chiampo, 03 settembre 2013

Posizione del Cordinamento Acqua Bene Comune di Vicenza e Comitato Acqua Bene Comune Valchiampo riguardo le modifiche della gestione della Società Acque del Chiampo S.p.A.:

Riguardo la scelta del nuovo sistema di gestione di Acque del Chiampo S.p.A., comunichiamo la nostra contrarietà all'Amministratore Unico, perché questa opzione va contro il concetto di partecipazione alla gestione dei Beni Comuni che da anni cerchiamo di promuovere.

Il servizio idrico integrato è un servizio troppo prezioso, gestisce un bene indispensabile che deve essere governato e controllato dalla collettività.

La gestione dell'acqua deve essere trasparente e il più possibile condivisa tra tutti i Comuni soci: non è possibile che a distanza di due anni dagli esiti referendari, si continui ad andare nella direzione opposta a quella indicata dalla volontà dei cittadini italiani, che tramite quei referendum si sono espressi per una gestione pubblica e partecipata.

Acque del Chiampo è una S.p.A., ma non si occupa di un bene qualsiasi! Non può quindi essere gestita con criteri prettamente economici, secondo i quali chi detiene la maggioranza delle azioni (il Comune di Arzignano) prende decisioni senza tenere conto di tutti gli altri Enti che usufruiscono del servizio idrico.

Ricordiamo che in TUTTI i Comuni della Valle del Chiampo, il Quorum dei Referendum del 2011 è stato superato.

Noi cittadini promotori, restiamo attivi e vigili per difendere quel risultato dalla cattiva abitudine, purtroppo presente anche nell’Ovest Vicentino, di aggirare la volontà popolare.

Per i Comitati Acqua Bene Comune Vicenza e Valchiampo
Mara Bagatella
Filippo Canova

Comunicato del consigliere regionale della Federazione della Sinistra Veneta sul nuovo Statuto di Acque del Chiampo

ACQUE DEL CHIAMPO S.P.A.: IL NUOVO STATUTO GARANTISCA LA PARTECIPAZIONE EFFETTIVA DI TUTTI GLI AZIONISTI

Mentre impazza in rete il dibattito sulle prossime nomine della società Acque del Chiampo, è indispensabile porre l’accento sul ruolo fondamentale che la società svolge per l’intera Valle del Chiampo, dalla depurazione alla fornitura di acqua potabile.
Per tale motivo il prossimo statuto societario dovrà garantire la partecipazione effettiva di tutti gli Enti azionisti: ogni decisione presa in base a quote sociali (in cui necessariamente prevale chi ne ha di più) e non in modo concertato, può compromettere infatti la funzionalità stessa dell’azienda in ordine ai suoi obiettivi futuri.
Anche nel caso di nomina di un amministratore unico, pertanto, è indispensabile che nel nuovo statuto siano individuati degli strumenti adeguati per garantire sempre e comunque la partecipazione di tutti gli enti azionisti, in quanto Acque del Chiampo rappresenta un patrimonio comune di tutti i cittadini della vallata.

Pietrangelo Pettenò - consigliere regionale Federazione della Sinistra Veneta PRC Sinistra Europea

Domenica 1 settembre: Spunta il nome di Serafin per Acque del Chiampo

Gentilin non conferma che sia lui ma sul GdV di domenica 1 settembre  c'era un articolo (qui in allegato) dove si ipotizza che l'amministratore unico per Acque del Chiampo possa essere Alberto Serafin un manager che si è occupato di vari eventi in città. Ma la candidatura sembra solo lanciata su Facebook. Il sindaco di Montecchio Cecchetto si dice contraria ad un amministratore unico e il nuovo sindaco di Chiampo Macilotti dice che a lui nessuno ha  comunicato la proposta. Sulla prossima modifica dello Statuto che sarà  domani mercoledì 4 settembre il consigliere regionale Stefano Fracasso ha inviato una nota ai sindaci dei Comuni soci, al presidente della sezione concia e al presidente dell'associazione Artiginani e ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Nella sua nota l'invito è di trovare ogni formulazione utile perchè nel nuovo statuto ci sia la partecipazione di tutti i soci e che come amministratore unico vada individuata una persona che possa unire un'adeguata conoscenza del sistema economico locale e che sia anche competente in amministrazione gestionale.